VICENDE - FOTO - Il monumento che Frascati dedicò ai caduti della Grande Guerra. Quel giorno c'era anche il re

Pubblicato: Domenica, 25 Febbraio 2024 - di Marco Caroni

monumento caduti frascati disegno2 ilmamilioFRASCATI (vicende) - Realizzato dall'eclettico e famoso architetto Cesare Bazzani, fu inaugurato il 14 marzo 1923. La città tuscolana pagò con oltre 130 morti il suo tributo di sangue

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

C'era anche il re Vittorio Emanuele III quel mattino del 14 maggio 1923 a Frascati. L'occasione, d'altra parte, era rilevante in quell'Italia post Grande Guerra che cercava faticosamente di trovarsi nella retorica della vittoria - che però era stata vittoria mutilata - e per questo destinata a diventare incubatore di quanto sarebbe poi accaduto negli anni successivi.

Frascati, che poco più di 50 anni prima si era data anima e corpo al Regno d'Italia (LEGGI 2 ottobre 1870: anche Frascati vota per l'annessione al Regno d'Italia) era una cittadina che contava meno della metà degli abitanti di oggi e, al pari del resto delle città e dei paesi d'Italia, aveva pagato il suo tributo di sangue alla Grande Guerra. Secondo i dati a disposizione, erano stati 133 i cittadini tuscolani caduti per la Patria, e tra questi 4 avevano meritato la medaglia d'argento ed una di bronzo. Una conta probabilmente parziale che comunque certificava, con più dell'1% di caduti rispetto alla popolazione, l'impatto della guerra sulla comunità locale (LEGGI I militari dei Castelli Romani caduti nella prima guerra mondiale).

piazzaMarconi ante1 frascati ilmamilio

A realizzare il bozzetto per il monumento, costato non poco (100mila lire all'inizio, cifra poi lievitata) e per il quale sin dal 1921 era stata effettuata una raccolta fondi realizzata anche attraverso concerti ed eventi che avevano come scopo proprio quello di portare alla costruzione di un segno tangibile del ricordo che Frascati avrebbe riconosciuto ai suoi morti, era stata una vera e propria star dell'epoca, l'architetto Cesare Bazzani.

Uno non qualunque, anzi. Bazzani era uno che aveva già al suo attivo un lungo elenco di opere realizzate tra Terni, Rieti, Roma ma anche Firenze, Forlì, la Puglia. Eclettico ed originale, Bazzani non si era sottratto all'impegno di celebrare degnamente ciò che Frascati voleva realizzare. Nella foto in apertura il bozzetto, conservato nell'archivio di Terni, del monumento tuscolano (LEGGI Grande Guerra: una sottoscrizione popolare per il monumento ai caduti di Frascati).

casino anzio epoca ilmamilio

Tra le altre opere, il Bazzani aveva già trovato il modo di farsi apprezzare per la stazione Marittina di Napoli, la Biblioteca nazionale di Firenze, alcune chiese e numerose altre realizzazioni in Italia centrale (ma anche in Etiopia) tra le quali il celebre casinò di Anzio (1924), poi diventato il Paradiso sul mare, riprodotto qui sopra in una cartolina d'epoca.

Per ciascuno che aveva contribuito alla raccolta fondi per il monumento, il comitato organizzatore presieduto da Greci aveva consegnato un diploma ufficiale e secondo alcuni anche una medaglia della quale però non v'è traccia.

Per la localizzazione del monumento, di dimensioni non trascurabili, era stata scelta l'attuale piazza Marconi, lo slango più grande della città appena "for de' porta" e di fronte al Municipio: la piazza prima del monumento ai caduti, ospitava un giardino ed una lagra fontana rotonda.

Frascati nel frattempo si era avvicinata incredibilmente a Roma: già nel 1856 con l'apertura della prima ferrovia dello Stato pontificio (l'originale stazione a Campitelli nel 1884 era stata portata sino all'attuale collocazione, in centro città), ma anche nel 1906 con l'arrivo della tramvia dei Castelli, la cui fermata principale era proprio in piazza Marconi come testimoniano la cartolina in alto e quella qui sotto. Poi nel 1916 erano arrivate anche le "vicinali", un altro ramo ferroviario su sede stradale che passando per Monte Porzio Catone e Monte Compatri si collegava alla Roma-Fiuggi a San Cesareo: il capolinea di questa ferrovia si trovava proprio ai piedi della scalinata monumentale che dal primo dopoguerra e per meno di 20 anni fu uno degli orgogli di Frascati, al fianco della stazione ferroviaria.

piazzaMarconi ante3 frascati ilmamilio

piazzaMarconi ante2 frascati ilmamilio 

Il monumento era stato desiderato e degnamente celebrato nonostante l'incremento dei costi di realizzazione e qualche polemica a contorno, come a dimostrare che le cose non cambiano mai. A contribuire materialmente alla realizzazione del progetto di Bazzani era stato lo scultore Bernardo Morescalchi.

L'opera ha nella Vittoria alata (che domina la fontana a forma di nave) e nella colonna sormontata dal globo luminoso che simboleggia la vita eterna. Ai lati, al termine del drappeggio marmoreo, le due grandi steli con i nomi dei caduti, trascritti in ordine alfabetico su lastre di bronzo.

VittorioEmanueleIII a frascati ilmamilio

Vittorio Emanuele III a Frascati (tratta dal libro "1943 Frascati vittima di uno sporco affare)

 Il giorno dell'inaugurazione, il 14 maggio 1923, ad accogliere Sua maestà si era presentata una folla di frascatani, le autorità civili e chiaramente militari ed anche il cardinale vescovo Giovanni Cagliero, amico di San Giovanni Bosco e pastore tuscolano negli ultimi anni della sua vita. Un vescovo salesiano in una città che già ospitava uno dei più antichi collegi salesiani, quello di Villa Sora.

piazzaMarconi post3 frascati ilmamilio

piazzaMarconi post1 frascati ilmamilio

 Come evidente nelle cartoline d'epoca pubblicate qui sopra (in particolare nella foto aerea), l'originaria collocazione del monumento, racchiuso tra 4 palme, era al centro di aiuole e giardini. Nel corso degli anni l'aumento del traffico viario, la necessità di creare nuovi parcheggi e di facilitare la circolazione, ha portato via via all'attuale assetto con a sud i capolinea dei mezzi Cotral e a nord la corsia di "rientro" parallela a quella che costeggia la Passeggiata.

Come da foto qui in basso, risalente verosimilmente agli anni '70.

piazzaMarconi post2 frascati ilmamilio

 Vale la pena però tornare un istante sulla veduta aerea. La Frascati immortalata porta ancora evidenti i segni della distruzione e delle bombe. Nella parte bassa della cartolina si distinguono molto bene i lavori in corso per la realizzazione della nuova scalinata, della terrazza e della fontana monumentale della Passeggiata. Non solo.

A piazza Roma i palazzi lato sud non sono ancora quelli attuali e, ancora, alle spalle della Cattedrale non è stato ancora ricostruito il santuario delle Scuole Pie con annesso istituto scolastico.

Questa è una delle storie di Frascati, una delle sue trasformazioni, delle sue vicende, dei suoi figli. Che meritano rispetto e memoria.

colline fitness 5 ilmamilio