Monte Compatri | Tre condanne per il bimbo morto dopo una circoncisione
Pubblicato: Domenica, 11 Febbraio 2024 - redazione cronaca
MONTE COMPATRI (cronaca) - Il fatto accaduto lo scorso 23 marzoilmamilio.it
Lo scorso anno esattamente il 23 Marzo, provocarono la morte di un bimbo appena nato, di circa venti giorni, praticandogli la pratica della circoncisione.
I carabinieri della stazione di Colonna e del Gruppo Frascati, di concerto con la Procura di Velletri, risalirono alle 2 donne nigeriane autori dell'operazione il giorno seguente, grazie alle indicazioni della mamma del neonato anche lei nigeriana. Per le tre donne africane venerdì scorso sono arRivate le condanne dal Tribunale di Velletri. Così pronunciate dal collegio di giudici: 8 anni di reclusione alla donna di Guidonia 40enne che eseguì fisicamente circoncisione, 6 anni alla donna 35enne di Pantano che collaboró alla tragica operazioni sul povero bimbo morto di emorragia poche ore dopo e 4 anni e sei mesi alla madre del piccolo. Il neonato morì qualche ora dopo la circoncisione per complicazioni emorragiche al suo arrivo scortato dai carabinieri di Colonna che incontrarono la madre disperata in strada e chiamarono il 118 al policlinico di Tor Vergata.
L'ACCUSA
Le tre erano accusate di omicidio preterintenzionale e, esclusa la madre, per esercizio abusivo della professione medica. Ricorrendo al rito abbreviato hanno accettato un processo più veloce, basato sugli atti del pubblico ministero, e hanno ottenuto uno sconto di pena come previsto dalla normativa. La vicenda, che risale al marzo dell'anno scorso, scosse la comunità di Pantano, una frazione di Monte Compatri al confine con Colonna, luogo di residenza della famiglia nigeriana.
Rimane in carcere a Roma, da allora , la donna nigeriana che fece l'operazione , che fu trovata presso la sua casa di vari strumenti per praticare la circoncisione senza averne alcun titolo medico. Mentre le altre due nigeriane la madre e una sua conoscente della zona di Pantano - Monte Compatri sono agli arresti domiciliari , la collaboratrice della tragica operazione, non andata a buon fine, anche col braccialetto elettronico di rintracciabilità .
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