Tracce e reperti dell'imperatore Tiberio Claudio nel territorio di Rocca Priora, l'antica Corbium

Pubblicato: Venerdì, 10 Novembre 2023 - redazione attualità
  •  ROCCA PRIORA (attualità) - I materiali che sono stati rinvenuti (bolli e le scritte) e il luogo del rinvenimento sono stati  segnalati  alla Soprintendenza per i Beni Culturali del Lazio 
     
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    Il territorio dei Colli Albani non finisce mai di stupire, grazie alle sue bellezze paesaggistiche e le sue numerose location di interesse storico e archeologico. Nei giorni scorsi è stato scoperto un probabile sito dell'Imperatore romano Tiberio Claudio nell'antica Corbium, che ricade nel territorio attuale di Rocca Priora al confine con Artena . 
     
     
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    Alcuni materiali fittili (tegole) con inciso bolli e scritte con le probabili  iniziali dell’imperatore Tiberio Claudio (nato ad agosto del 10 A.C.), quarto imperatore della dinastia Giulio Claudia, zio di Caligola sono venuti alla luce durante alcune recenti ricerche di studiosi e appassionati di archeologia del nostro territorio.
     
    I materiali che sono stati rinvenuti (bolli e le scritte) e il luogo del rinvenimento sono stati  segnalati  alla Soprintendenza per i Beni Culturali del Lazio e consegnati tempestivamente al museo civico di Velletri  (al fine di non mandarli dispersi o trafugati) dallo studioso, già autore del libro su Albalonga, Riccardo Bellucci.
     
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    "Il sito si trova nel territorio che fu dell’antica città Latina Corbium, oggi Rocca Priora, sul confine con Artena. Aiutato dallo studioso di storia antica Daniele Cataldi  per approfondire se ci fosse un sito o altro intestato a  Tiberio  Claudio, abbiamo consultato la biblioteca  e carte archeologiche del territorio", ha dichiarato Bellucci. Ma non è emerso  che  Tiberio Claudio avesse nel territorio di Corbium  (Rocca Priora) una proprietà o altro: comunque non in quel luogo del ritrovamento. Dunque si tratta di un importante sito inedito ? Potrebbe esserlo. 
    Sempre in questi giorni, effettuati alcuni sopralluoghi, ci siamo resi conto che il sito è molto, molto grande.  Sparsi su una vasta superfice si notano blocchetti in tufo, frammenti di marmo, tegole, coppi, ceramiche e centinaia di cubetti in basalto per le murature in opus reticulatum.  Dunque potrebbe trattarsi  di un luogo inedito, da nessuno studiato o indagato?  Saranno comunque gli addetti ai lavori o gli storici  a confermare o smentire questa “scoperta” (comunque sempre di un sito molto importante si tratta). 
     
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    Noi, con la nostra associazione Arco di Diana Aps, conclude il ricercatore dei Castelli Romani,   siamo  a disposizione della Soprintendenza, Musei  o di archeologi che volessero fare  un sopralluogo sul posto. Più ci addentriamo nel territorio dei Colli Albani  per  conoscerlo,  per studiarlo e più ci rendiamo conto che è pieno di storia, di punti  archeologici che possono dare molte risposte su innumerevoli quesiti. Speriamo soprattutto  che gli amministratori pubblici, nessuno escluso, si rendano conto della ricchezza straordinaria che abbiamo,  e inizino a pensare che può diventare il nostro volano per il turismo e la promozione del territorio e siamo fiduciosi che il lavoro di squadra possa portare buoni risultati ".