Grottaferrata, i quattro leader del ‘civismo andreottiano'

Pubblicato: Giovedì, 13 Luglio 2017 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (politica) – Passini, Vergati, Tomboletti, Cocco: sono loro i ‘fidati’ del sindaco

ilmamilio.it

Luciano Vergati, Francesca Maria Passini, Mauro Tomboletti e Alessandro Cocco. Sono loro i protagonisti della Giunta Andreotti, i rappresentanti di fiducia del sindaco. E’ in questo ambito umano che è maturata la nascita del progetto civico da presentare alle amministrative prima e sta nascendo la politica amministrativa da seguire per i prossimi mesi. Si è dedotto durante le due settimane in cui si è discusso lungamente su quale squadra di assessori costruire.

Francesca Maria Passini e Luciano Vergati rappresentano il ‘muro di sostegno’ della coalizione. Sono stati gli unici due rappresentanti, non a caso, a non essere mai in discussione sul piano degli autorevoli incarichi previsti. Nel particolare, Vergati è partito assessore sin dal toto-nomi successivo al voto del ballottaggio ed è arrivato come tale, con l’aggiunta di essersi caricato sulle spalle in ruolo di vicesindaco. E’ il “grande saggio” del gruppo, viste le esperienze politiche, professionali e amministrative accumulate nei decenni di attività sul territorio. Non è da escludere che si confronterà con il sindaco anche sulle decisioni urbanistiche. E’ il politico della Giunta.

Francesca Maria Passini ha già fatto comprendere perché è stata una delle artefici del fronte civico. E’ lei la persona indicata, secondo quanto appreso, per ricoprire il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale, vale a dire la carica più importante dopo Andreotti. Dalle sue mani passerà - se ciò accadrà - il coordinamento dei temi, la calendarizzazione dei vari argomenti, la gestione dell’assise. Si sta dimostrando una donna abile nella mediazione dei rapporti, ma ora arriverà per lei la sfida più complicata: il consiglio comunale può diventare infatti un animale indomabile (in passato altri ne sono stati sopraffatti).

Dietro le figure di Vergati e Passini, il posto d’onore spetta a una figura esterna: Mauro Tomboletti. Secondo una scuola di pensiero diffusa è il “consigliere ombra” di Andreotti. Tomboletti è stato uno dei primi a credere nel progetto della candidatura dell’attuale primo cittadino in tempi non sospetti. Anzi, diciamo quando proprio non ci credeva nessuno. Nel 2014, ad esempio, quando Andreotti si candidò alle primarie del centrosinistra (vinte di un soffio da Broccatelli su Bertuzzi), Tomboletti era già al suo fianco. L’avventura fruttò 600 voti (non pochi) e mise le basi della grande sfida successiva. Stavolta, dopo anni in sordina, si è preso la sua rivincita e nel governo cittadino, anche se non compare dirattemente, conterà. Eccome se conterà.

Il quarto leader aggiunto è Alessandro Cocco. Innanzitutto è salito sulla nave andreottiana prima che ci si aggrappassero altri (ad esempio quella parte di naufraghi della Giunta Fontana in cerca di una casa). Ci ha creduto fin dall’inizio. Nella composizione della Giunta è quello che ha fatto un sostanziale passo indietro assieme alla sua creatura, Prima Grottaferrata (per il primo anno), rinunciando così a marcare il confine con un assessorato e accontentandosi di alcune deleghe potenzialmente interessanti, ma solo se saranno coadiuvate con delle risorse economiche. Un segnale di fedeltà assoluta alla causa.

Un protagonista momentaneamente ‘congelato’ è Marco Bosso. Come con la precedente Giunta Fontana è partito Papa (questa volta erano tutti sicuri della sua Presidenza del Consiglio) ed è arrivato Cardinale (a meno di clamorose sorprese). Come in passato, però, attenderà il momento adeguato per contare di più (al momento la delega all’attuazione del programma - per uno come lui - appare un ridimensionamento). Va detto che la sua posizione, un pò in secondo piano, è frutto di un accordo e non di un'esclusione. Non datelo mai per perso, dunque.

Altro esponente che potenzialmente potrà far valere progressivamente il suo peso è il giovane Federico Pompili (classe 1994, il più votato in città). Se è vero che è stato l’ispiratore dell’assessorato ad Alfredo Annese, ha sicuramente voce in capitolo.

Esiste poi tutto un club di persone che rivestiranno un ruolo in questo percorso amministrativo. Ne parleremo strada facendo. Tuttavia i primi giorni dell’era Andreotti portano a dire che Palazzo Consoli, al di là del sindaco (che prende le decisioni e ha la responsabilità di ogni cosa), ci sono almeno quattro ‘teste pensanti’ che detengono una propria autorevolezza. Ma siamo solo all’inizio. Con il passare dei mesi, come in ogni avventura governativa, le dinamiche cambieranno. E muteranno di conseguenza anche i rapporti di forza interni.

Nulla è per sempre. Specie nei corridoi della politica cittadina.

 

 

 

 

 

 

 

 


Commenti  

# 2017forti&liberi&org 2017-07-14 09:50
1°consiglio comunale a Gtf ? gli eletti, i delegati e company sanno che: "Gli amministratori devono astenersi dal "prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al 4° grado". L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, "se non nei casi" in cui sussista una "correlazione immediata e diretta" fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al 4° grado"
TAR del Lz x condannare gli autori DX&SX della delibera del PRG del 2008 di Consiglio Comunale di Gtf!
Anche i facenti parte dei direttivi delle associazioni che ricevono contributi e patrocini dall'ente, devono dimettersi dai direttivi o da consigliere o USCIRE e NON PARTECIPARE! c'è il conflitto d'interesse IMMEDIATO&DIRETTO !
"in C.C. porta girevole agibile!" OCCHIO a 5S !
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# 2017forti&liberi&org 2017-07-14 10:10
NON BASTA + il casellario giudiziale e il certificato carichi pendenti, è OBBLIGATORIO il certificato 335 c.p.p.
La notizia dal comune di marino (così come riportata) solleva un altro quesito IRRISOLTO.
"come tutti ha dovuto presentare il casellario giudiziale e il certificato carichi pendenti ?"
“il 1°da conto solo delle condanne riportate e il secondo solo dei procedimenti in cui l'interessato è imputato !"
Nessuno dei 2 è in grado di svelare se un soggetto sia indagato e per quale reato.Allo scopo è necessaria la certificazione delle iscrizioni nel registro delle notizie di reato "più nota come certificato 335 c.p.p", ottenibile con un semplice modello da consegnare all'ufficio in Procura.
Basta che il diretto interessato compili un modello (anche on line) e abbia la pazienza di attendere una settimana- dieci giorni”
Primi eletti&company, PRIMA di avventurarVi per strade INCERTE, questi certificati li avete richiesti ?
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