Frascati: dagli "orfani di Posa" senza leader alla fusione fredda degli altri con Mastrosanti
30-03-2017
FRASCATI (politica) - Lo sfaldamento del gruppo che avrebbe sostenuto una ricandidatura dell'ex sindaco apre scenari piuttosto interessanti e per certi versi curiosi e contraddittori
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E' in continuo assestamento la politica locale soprattutto in quello che è l'ex centrosinistra e soprattutto alla luce della novità della settimana: la rinuncia di Franco Posa, che mai però pubblicamente aveva dichiarato di essere disposto a fare un passo avanti in quella direzione, alla candidatura a sindaco.
Gli "orfani di Posa" sono tanti perché tutto sommato il gruppo che l'ex sindaco aveva raccolto attorno a sé era numeroso e molto variegato. Tanto variegato che, come si sta verificando, sia un eventuale apparentamento col Pd che uno col gruppo di Roberto Mastrosanti (cosa poi avvenuta nei giorni scorsi) avrebbero comportato scissioni: il gruppo sarebbe rimasto compatto, con una aggregazione di ex esponenti di centrodestra (Eroli, Adotti e via dicendo) ed ex esponenti di centrosinistra (Gherardi De Candei, Di Paolo e via dicendo) se e solo se a candidarsi fosse stato Posa in persona.
E così nelle scorse ore prima "Viva Frascati" (LEGGI l'articolo), che ha negato il sostegno del gruppetto a Mastrosanti (anche se alcuni elementi, come il citato Roberto Gherardi De Candei sono pronti a scendere in campo al fianco dell'ex superassessore) e "Io amo Frascati" poi - che invece va con Mastrosanti (LEGGI l'articolo).
Insomma, c'è un certo gruppo di fedelissimi di Posa che non vuole riposizionarsi con Mastrosanti e che per varie motivazioni non vuole neanche andare col Pd.
E' il caso, per intenderci, dell'ex direttore generale Antonio Di Paolo (che pure col Pd comunque sarebbe andato) ma anche dell'ex Fratelli d'Italia Alessandro Adotti (che ha comunque ancora in vita il suo Progetto Frascati): con loro potrebbero esserci pure quelli del famoso ex "cerchio magico" di Alessandro Spalletta, quello Spalletta del quale anche ieri avevamo scritto sia pronto a rigettarsi nella mischia (LEGGI l'articolo).
Che, dunque, gli "orfani di Posa" non riposizionati su Mastrosanti siano pronti ad andare per conto proprio magari con uno tra i citati Di Paolo e Spalletta? Non è improbabile.
MASTROSANTI, COALIZIONE VASTA A 180° - La coalizione che si riconosce nella candidatura (ma attenzione che anche in questo caso vale il "giochino" che Mastrosanti non ha ancora formalmente accettato la sua candidatura...) dell'ex superassessore è oggi vasta. Si era partiti dal gruppetto di fedelissimi di "Insieme per Mastrosanti" ed ora ci si ritrova con una coalizione che, prendendo spunto dal centrosinistra, va da Sel-Dp (Sinistra ecologia libertà-Democratici progressisti) espressione del deputato Filiberto Zaratti e rappresentata dal segretario cittadino Matteo Angelantoni, al citato Roberto Eroli. Fino ad altri civici ex centrodestra come Mario Gori. Si dirà: i simboli e le ideologie non contano più. E' vero, ma certe etichette restano per tutti.
C'è poi un altro tema: come accolgono i "nuovi arrivati" quelli di "Insieme per Mastrosanti"? Intendiamoci: ci sono candidati consiglieri e ormai storici fiancheggiatori di Mastrosanti che da anni sono col loro leader e che, legittimamente e giustamente, stanno tirando da anni. Esponenti che ambiscono quindi, necessariamente, ad un posto al sole in Giunta (dove i posti erano e saranno al massimo solo 5) o comunque in incarichi politici rilevanti. Dove si accodano gli ultimi arrivati? Quali sono gli accordi? Quali le relazioni "speciali" attorno alle quali superare recenti scontri sostanziali e dialettici avvenuti negli anni, nei mesi scorsi?
E' evidente che il tema sarebbe stato lo stesso nel caso di un accordo tra Pd e Posa, ma in particolare con gli integralisti che da anni sono al fianco di Roberto Mastrosanti l'affare potrebbe essere particolarmente complicato.