Quell'accordo tra Crestini ed il Pd renziano per "ridare luce" a Rocca di Papa. Ed oltre...
17-08-2016
ROCCA DI PAPA - Sembra essere tornata di gran moda quell'intesa stipulata in autunno tra l'allora consigliere di opposizione e la segreteria spodestata (e dimessa) del Partito democratico
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La rivoluzione per ridare luce e speranza a Rocca di Papa dopo gli anni di oscurantismo di Pasquale Boccia? Non scherziamo, su. Siamo seri.
Come abbiamo avuto modo di sottolineare qualche giorno fa (LEGGI l'articolo), ora l'obiettivo principale - prim'ancora di ridare luce e vita ad una città morta (Crestini docet) - è quello di allargare le basi del potere. Non parliamo di consenso, no. Quello è un'altra cosa ed è arrivato, attraverso varie strade, lo scorso 19 giugno.
Sembra dunque essere tornato di gran moda (ma non che non fosse pienamente in piedi e non lo sia stato in questi mesi, anzi) l'accordo che l'allora consigliere di minoranza e fustigatore di costumi ed usi (sarebbe poi interessante capire che fine hanno fatto gli strali lanciati sulla polizia locale nell'ultimo anno, ma questa è un'altra storia) Emanuele Crestini stipulò in mezzo segreto con quella parte del Pd che poi venne bocciata alle Primarie del 20 marzo. Promettendo vendetta, dura vendetta.
Consumata, dunque, la vendetta sopra detta (con un appoggio fasullo alla Sciamplicotti ed un bel gruzzoletto di voti rigirati a Crestini), il Pd che chiameremo griffe Fei-Taggi e che in termini piàù ortodossi rappresenta l'area renziana del partito su Rocca (sempre loro, non se ne esce, pronti a riprendersi il partito nel congresso del prossimo inverno), in queste settimane starebbe cucendo per bene i rapporti col neo sindaco. Che, giustamente, è ben lieto di blindare la propria posizione anche a patto di accordarsi con coloro che fino allo scorso 19 maggio erano sulla carta i nemici da abbattere. E qui, Machiavelli (ma ci scusi il Principe per l'inopinato accostamento), docet.
Insomma: Crestini - e questo è ben evidente - ed il Pd di Fei-Taggi sono pronti a rinsaldare quel vincolo in qualche modo stipulato nello scorso autunno quando, invece, l'obiettivo principale era abbattere Marika Sciamplicotti. La foto che la nostra testata scattò il 31 ottobre immortala tutt'ora un'amicizia di interessi (politici) comuni e ben saldi (LEGGI l'articolo).
Ma attenzione che le grandi manovre non finiscono certo qui, perché l'obiettivo finale è l'azzeramento dell'opposizione ed è quindi più che plausibile che puntellata la sponda renziana del Pd Crestini (ed i suoi accoliti, di vecchia e nuova data) passino poi all'altro Pd. Quello che fa riferimento alla Sciamplicotti.
E Pasquale Boccia? Il "grande vecchio" (non per questioni anagrafiche) è l'elemento più criptico del Pd e della minoranza roccheggiana. Né di qua (ovvero a fare opposizione), né di là (ovvero a non farla e a cercare accordi con Crestini). In mezzo. Per fare cosa non è ancora dato a sapersi.
Appare invece molto più problematica la gestione del germoglio di Movimento 5 stelle che si sta cercando di piantare a Rocca di Papa. Il tentativo elettorale della scorsa primavera, goffo peraltro, fu stoppato dai portavoce di zona e così ora coloro che già tentarono qualche mese fa (Roberto Fondi e Marco D'Antoni) stanno riprovando a far crescere il movimento. Anche in questo caso però sarebbe chiaro chiarire una volta per tutte la posizione e le eventuali relazioni col sindaco Emanuele Crestini, al di là delle chiacchiere (che non raccogliamo) che girano in città. Come quelle delle assunzioni al "Mondo migliore".
A proposito di relazioni e contatti: qualcuno ha dimenticato che, a proposito di 5 stelle, uno dei primi nomi che il gruppo roccheggiano avanzò ai referenti castellani come candidata sindaco per il Movimento fu proprio quella Veronica Giannone oggi vice sindaco di Crestini?
Coincidenze, senz'altro coincidenze.