Gli agricoltori di Velletri, Castelli romani e agro pontino: "Ormai siamo giunti al capolinea"
Pubblicato: Mercoledì, 30 Novembre 2022 - redazione attualitàilmamilio.it - nota stampa
Gli agricoltori di Velletri, castelli romani e agro pontino dichiarano in una nota Aspal:
"Ormai siamo giunti al capolinea. La situazione economica delle nostre campagne è ormai al collasso, con agricoltori sempre più indebitati, non solo per via della pandemia e del conflitto in Ucraina; ma soprattutto per l'aumento sproporzionato dei costi di produzione ( gasolio agricolo, corrente elettrica e tutte le altre materie prime). Però dall' altro lato, gli agricoltori devono soccombere continuamente anche per le speculazioni dei prezzi dei prodotti agricoli al campo , con continui cartelli che vengono imposti al settore primario senza controllo; soprattutto nel settore ortofrutticolo e vitivinicolo.
In merito a queste speculazioni, bisogna intervenire con una legge di Stato, che certifichi il costo di produzione annuale di ogni prodotto agricolo coltivato al campo , rafforzando a tutti gli effetti la legge europea del 2019, che combatte e sanziona pesantemente le pratiche commerciali sleali .
Ci sono vari strumenti che permettono di arrivare a tutto ciò: Ismea, antitrust, commissione uniche nazionali, camere di commercio ecc. ecc. Inoltre , sarebbe ora che tutte le istituzioni si attivassero una volta per tutte, per istituire un nuovo piano assicurativo nazionale, che preveda il superamento della legge nazionale 102 del 2004, e dia la possibilità a tutti gli agricoltori, di assicurare il proprio reddito aziendale annuale, da ogni tipo di avversità: climatica, fitopatologica ed anche sui danni da fauna selvatica .
Ormai il clima sempre più tropicale nel nostro paese, sommato agli altri danni continui causati dai cinghiali ed altre specie di fauna selvatica , ed anche i continui danni causati dalle varie fitopatie incontrollabili , ( vedi moria sul kiwi , non lasciano scampo alle nostre produzioni ormai sempre più danneggiate, con conseguenti perdite di reddito. A tutto questo bisogna aggiungere le difficoltà a reperire manodopera, soprattutto quella qualificata e formata, e gli eccessivi costi e vari adempimenti per assumerla. Ormai noi agricoltori italiani ci troviamo di fronte ad un bivio: o chiudiamo e abbandoniamo definitivamente i nostri terreni, oppure bisogna intervenire immediatamente prima che sia troppo tardi.
Cosa intende fare la politica di fronte a questa situazione?", concludono dalla direzione Aspal.