Diocesi di Frascati: prosegue il cammino sinodale
Pubblicato: Martedì, 11 Ottobre 2022 - Redazione attualitàilmamilio.it - contenuto esclusivo
Il Clero Diocesano ha dedicato gran parte delle proprie riunioni collegiali, nelle tre mattinate di settembre, al cammino sinodale che ci attende a livello diocesano da ottobre 2022 a giugno 2023. Si sono approfonditi le tematiche che la Santa Sede e la Cei ha proposto a tutte le diocesi del mondo. Tali tematiche hanno riguardato i fuochi e i cantieri che vengono indicati per il prossimo lavoro annuale, e su cui, a livello diocesano e parrocchiale, si incentrerà il lavoro di ascolto e di condivisione.
Ecco i tre fuochi: ascolto dei “mondi” (poveri, giovani, donne, professioni, culture…); corresponsabilità e formazione degli operatori pastorali; snellimento delle strutture ecclesiali. Ogni Chiesa locale, poi, sceglierà un quarto cantiere, sulla base della sintesi diocesana elaborata alla fine del primo anno di ascolto, valorizzando una priorità risultante dalla propria sintesi diocesana o dal Sinodo che sta celebrando o ha concluso da poco. Il Clero Diocesano, nelle suddette riunioni, ha scelto, per vari motivi, quale 4 fuoco diocesano di continuare ad approfondire il piano triennale dedicato a: L’Eucaristia: fonte, modello, culmine della vita cristiana, e paradigma della sinodalità. Il piano triennale diocesano diventa così quadriennale. Lo sfondo è rappresentato dall’icona di Marta e Maria (cfr. Lc 10, 38-42). Il metodo sarà sempre la “conversazione spirituale”.
Ecco nel dettaglio i cantieri: cantiere dei villaggi (mentre camminava Gesù entrò in un villaggio): come ascoltare "i mondi", specialmente quelli inascoltati o quasi nel primo anno: giovani, donne, poveri e fragili; ma anche i mondi della cultura e dell'arte e i mondi delle professioni; verso quali ambienti vitali ci sentiamo spinti ad allargare il raggio del nostro ascolto? Quali differenze chiedono una specifica attenzione da parte delle comunità cristiane? Di quali linguaggi dobbiamo diventare più esperti? Come possiamo imparare una lingua diversa dall’“ecclesialese”? Come comunità ecclesiale, da quali attori o gruppi sociali possiamo dire di aver imparato qualcosa? Da che cosa siamo rimasti sorpresi? Quali iniziative offriamo per rendere fruibile il patrimonio storico e artistico come esperienza spirituale? Come possiamo adattare il metodo della conversazione spirituale ai diversi ambiti della vita sociale e civile? Cantiere delle diaconie (Gesù è ospitato, Marta è presa dai molti servizi...): come ascoltare l'istanza dei laici alla "corresponsabilità" e non solo alla collaborazione? Come cambia il ministero presbiterale in relazione a questo? Come si stanno delineando possibili nuovi cammini formativi? Quali sono le necessità di relazione da parte di chi esercita una responsabilità nella comunità cristiana (indipendentemente dal fatto che sia presbitero, religioso/a, laico/a)? Che cosa può aiutare a “liberare” il tempo necessario per avere cura delle relazioni?