Premio Frascati Poesia: il 4 dicembre la 61^ edizione
Pubblicato: Mercoledì, 24 Novembre 2021 - Giulia Bertottoilmamilio.it - contenuto esclusivo
Ilmamilio.it ha intervistato Rita Seccareccia, segretario generale dell'associazione Frascati Poesia e figlia del poeta e primo libraio di Frascati Antonio Seccareccia.
Frascati Poesia viene istituita per la tutela e conservazione della memoria del Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia, poeta e primo libraio di Frascati. Quando nasce la vostra associazione e quali sono le vostre attività?
“Frascati Poesia nasce nel 2008 con l’intento di promuovere una serie di attività culturali, che, attorno al Premio Nazionale Frascati Poesia Antonio Seccareccia giunto alla sua 61ma edizione, caratterizza la città di Frascati e il territorio quale leadership nazionale della cultura letteraria. Il Premio fu fondato nel 1959 da mio padre insieme a Giorgio Caproni e Ugo Reale. Il presidente dell’Associazione è Arnaldo Colasanti. Il concorso si svolge con cadenza annuale, quest’anno avrà luogo sabato 4 dicembre alle ore 18:00 presso l’Auditorium delle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Saranno presenti i tre poeti finalisti, Luca Alvino, Antonio Di Mauro e Simone Di Biasio. Assegneremo il Premio alla carriera ad Edith Bruck. Inoltre abbiamo anche un Premio Frascati Giovani intitolato ad Ugo Reale e quest'anno il tema proposto è: In un tempo di pazienza. Il Premio Frascati Giovani, giunto quest’anno alla sua XIII edizione, è interamente gestito da una giuria di studenti che rappresentano ciascuno il proprio Istituto scolastico.
Voi lavorate anche con gli studenti e le scuole. La scuola ha ancora bisogno di poesia. Che ruolo ha oggi la Poesia?
“Noi consegniamo alle scuole i libri dei tre poeti finalisti, scelti dalla Giuria dei critici, in modo che possano lavorare su autori della poesia contemporanea. Purtroppo al momento con le scuole gli incontri si stanno svolgendo online, ma i ragazzi sono molto ricettivi e dimostrano forte interesse per la poesia e la lettura. Gli studenti sono creativi e lasciamo a loro la libertà di esprimersi in ogni forma artistica . Abbiamo istituito un gemellaggio culturale Frascati- Galluccio, paese nativo di Antonio Seccareccia e dal 2011 collaboriamo anche con l’ Istituto Comprensivo Alto Casertano. Certamente, in questo momento c’è bisogno di poesia, soprattutto per i giovani, perché riesce a tirar fuori le emozioni, sia quando viene letta che quando la si scrive. La poesia ci rende presenti, educa a saper guardare e dialogare con se stessi e con la realtà.
Assegniamo agli studenti anche borse di studio per i loro lavori che sono di grande interesse. I nostri giovani hanno bisogno di alternative e di insegnanti attenti ai campanelli emotivi e non solo al programma ministeriale”.
Ci racconta qualcosa della vita e dell'opera di suo padre?
“Mio padre ha fatto mille mestieri molto diversi tra loro nella sua intensa vita. E’ nato nel 1920 e il mondo era molto diverso da quello di oggi. Ha fatto il contadino, il carabiniere e il libraio. Diceva di se stesso: “ Se potessi tornare indietro, farei il contadino per tutta la vita. La Natura non tradisce mai, gli uomini si”. Ha aperto la prima libreria a Frascati nel 1964 “perché amo i libri quanto ho amato la terra” . E quando dico il “ libraio” non intendo il commerciante di libri come oggi, ma un vero amante del libro. Mio padre ha pubblicato Viaggio nel Sud ( Amicucci Editore) nel 1959 con una prefazione di Giorgio Caproni. In seguito ha dato alle stampe Le isolane (Lerici Editrice), una raccolta di quattro racconti ambientati a Rodi Egeo nel 1943-1944 durante la Seconda Guerra Mondiale. Postuma è uscita la La memoria ferita (Caramanica Editore) nel 1997 e nel 2007 il suo ultimo romanzo Partenza da un mattino freddo (Perrone Editore). Nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma è stato realizzato, nella Sala Falqui, il Fondo Antonio Seccareccia, dove sono custoditi parte dei libri autografati di mio padre. Nello“Spazio Novecento”, della stessa Biblioteca, è stata dedicata una sezione al Premio e sono conservate alcune lettere del suo epistolario, tra le quali quelle tra lui e Giorgio Caproni. “Sono orgogliosa di quello che stiamo facendo per lui e in qualche modo ancora con lui”.