Frascati, una mamma di Villa Sciarra: "Contro le urla e le offese ai nostri bimbi, la lettera di Abramo Lincoln"
Pubblicato: Sabato, 18 Novembre 2017 - redazione attualitàilmamilio.it
Dalla mamma di un alunno di Villa Sciarra, che si firma, riceviamo e pubblichiamo.
inizialmente avrei voluto contattarvi con l'intento di evidenziare comportamenti discutibili da parte del corpo insegnante della scuola Villa Sciarra di Frascati.
Oggi voglio dare voce a tutti quegli sguardi di bambini perplessi che cercano di capire se le loro insegnanti con quelle offese verbali quotidiane o quelle squallide urla autoritarie si stiano comportando BENE. Quello stesso BENE che noi reclamiamo ai nostri figli ogni mattina all'entrata di scuola "comportati BENE".
Vorrei che pubblicaste "Lettera di Abramo Lincoln all'insegnante di suo figlio", se fosse per me la farei diventare il giuramento per gli insegnanti come quello di Ippocrate per i medici.
Spero che la leggano tutti, genitori, insegnanti, alunni e che diventi un punto di riferimento per chi si è smarrito. Grazie per l'attenzione".
Lettera di Abramo Lincoln, 16° Presidente degli Stati Uniti, all'insegnante di suo figlio nel primo giorno di scuola.
Caro professore, insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall’invidia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzioso.
Caro professore, insegni al mio ragazzo che non tutti gli uomini sono giusti, non tutti dicono la verità; ma la prego di dirgli pure che per ogni malvagio c’è un eroe, per ogni egoista c’è un leader generoso. Gli insegni, per favore, che per ogni nemico ci sarà anche un amico e gli faccia capire che vale molto più una moneta guadagnata con il lavoro che una moneta trovata. Gli insegni a perdere, ma anche a saper godere della vittoria, lo allontani dall’invidia e gli faccia riconoscere l’allegria profonda di un sorriso silenzioso.
Gli faccia conoscere il coraggio di essere impaziente e la pazienza di essere coraggioso. Gli trasmetta una fede sublime nel Creatore e gli insegni ad avere fiducia anche in se stesso, perché solo così può avere fiducia negli uomini. So che le chiedo molto, ma veda cosa può fare, caro maestro".
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Silvia S.