Cimitero di Frascati: "In attesa di dare degna sepoltura a mia madre da 9 mesi. Incapacità totale di gestire i defunti"
Pubblicato: Sabato, 08 Giugno 2019 - redazione attualitàilmamilio.it - contenuto esclusivo
Riceviamo e pubblichiamo.
"Egregio direttore,
le scrivo per rendere noto, e forse anche per trovare sfogo al dolore che oggi sento ancora più forte, per la scomparsa di mia madre, in merito a fatti che riguardano la mala gestione del cimitero di Frascati.
Mia madre è purtroppo deceduta il 13 settembre 2018, e nonostante fin da subito sono stati evidenti i disservizi relativi alla sistemazione della salma dopo i funerali, abbiamo dovuto attendere circa 40 minuti affinché arrivasse qualcuno a portare le chiavi della cappella dove collocarla temporaneamente, eravamo fiduciosi nell'operato delle autorità di competenza.
Fiducia anche avvalorata dalla lettera che abbiamo ricevuto da parte del consigliere delegato ai servizi cimiteriali, sig. Matteo Angelantoni, che si scusava per quanto accaduto. Abbiamo fin da subito chiesto la prassi per il restringimento delle salme dei miei nonni, cioè l'estumulazione, per far posto a quella di mia madre. Il procedimento prevede il pagamento di circa € 1.200 più il rifacimento della pietra per altri € 300 circa.
Nei mesi a seguire abbiamo atteso che ci arrivasse una comunicazione ma nessuno si è mai fatto vivo finché io personalmente mi sono recata presso gli uffici preposti del Comune di Frascati. La funzionaria dell'ufficio cimiteri mi ha subito comunicato che non si facevano più restringimenti, e al mio stupore e disappunto mi rispondeva di recarmi direttamente dal sindaco in persona poichè lei, non poteva fare niente. Molto perplessa ho seguito il consiglio dell'addetta e mi sono recata presso l'ufficio del sindaco dove un via vai di persone hanno ascoltato la vicenda arrivando perfino a dirmi frasi tipo "no ormai è tardi, io mia madre l'ho fatta cremare".
La segretaria del sindaco, nel comprendere la situazione mi ha messo prontamente in contatto con il responsabile che ho potuto riconoscere nella persona del già citato Matteo Angelantoni, che si è immediatamente preso carico della vicenda, così avevo capito almeno, dicendomi che avrebbe fatto di tutto chiamando subito il sig. Claudio Gori, assessore responsabile del Patrimonio. Gli sottolineai che essendo un servizio a pagamento, le casse comunali ne avrebbero beneficiato, e mi rispose che si trattava solo di ordinare a una squadra di operai di svolgere quel servizio piuttosto che un altro che non avrebbe accettato come risposta che a maggio o giugno non si possono più fare.