Frascati: alle Maestre Pie Filippini si è parlato di Isis con Alessandro Orsini
Pubblicato: Lunedì, 24 Dicembre 2018 - redazione eventiilmamilio.it
“L'Isis non è morto. Ha solo cambiato pelle”, è il titolo del nuovo saggio di Alessandro Orsini, direttore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della Luiss nel corso di un incontro con gli studenti presso la scuola Maestre Pie Filippini di Frascati, scuola che da anni ospita nel suo teatro convegni e dibattiti su temi dedicati al sociale e alla politica.
Il libro, edito da Rizzoli, offre una visione lucidissima del fenomeno e mira a rovesciare molte idee ormai consolidate nell’immaginario collettivo. Il testo mostra, inoltre, tutta la trafila che una persona, apparentemente integrata nella società, segue per diventare una cellula terroristica. Per farlo, l’autore, ha effettuato un’attenta analisi su tutti quegli insospettabili che, cresciuti nelle città occidentali, hanno preso parte ad un attentato in questi ultimi anni.
“Per distinguere i vari passaggi di questo percorso, - spiega Orsini - ho studiato i profili psicologici e le vite degli attentatori e, dopo averle poste a confronto, ho trovato che il loro processo di radicalizzazione seguiva principalmente quattro fasi: la Disintegrazione dell’identità sociale, la Ricostruzione dell’identità sociale, l’Integrazione in una setta rivoluzionaria e l’Alienazione dal mondo circostante. Quattro fasi riassunte poi nell’acronimo, Dria”.
Nel suo libro l’autore parte da una tesi sconvolgente: l'Isis è l'organizzazione terroristica più fortunata al mondo. “Quanto a forza militare, - afferma Orsini - non è in grado di competere con l'Occidente, eppure è potuta diventare sempre più temuta e pericolosa. Sapete perché? Perché le potenze che avrebbero dovuto combatterla sono venute a trovarsi in una sorta di paralisi, dovuta a miopi giochi di equilibrio politico”.
Alessandro Orsini, illuminando sui loro percorsi biografici e svelando i loro veri volti, permette di entrare negli schemi mentali di tutti quei personaggi, il più delle volte insospettabili, che muovono l’oscura macchina dell'Isis.