Caro Piero Angela, per i suoi 90 anni le scrivo...
Pubblicato: Sabato, 22 Dicembre 2018 - redazione attualitàilmamilio.it - contenuto esclusivo
Caro Piero,
le scrivo questa lettera con un pizzico di follia nel pensare che possa finire sotto i suoi occhi ma con altrettanta speranza nel credere che questo mio desiderio possa avverarsi, del resto siamo sotto Natale e tutto può accadere…
Novanta anni fa, precisamente il 22 dicembre del 1928, nasceva un bambino molto intelligente e curioso che ha persino resistito alla polmonite senza cure alcune e che sarebbe diventato un giorno, il giornalista e divulgatore scientifico che più ammiro al mondo.
Sono una giornalista di 29 anni e da quando sono piccina seguo i suoi straordinari documentari, ricordo in particolar modo di aver collezionato tutta la collana di videocassette e fascicoli de il “Viaggio nel mondo degli animali” edita da “La Repubblica”. Avevo solo 9 anni e da sempre appassionata di animali, aspettavo con ansia che ogni settimana uscisse, con il noto quotidiano, il nuovo numero di quell’incredibile raccolta.
Una collezione che divenne quasi competitiva con la mia amichetta del cuore, molte volte dopo la scuola, invece di giocare a Barbie, mettevamo nel videoregistratore i suoi VHS e magari anche accompagnate da una genuina fetta di pane e Nutella, rimanevamo letteralmente incantate da quelle riprese meravigliose e sempre attente alle sue spiegazioni.
Una piccola parentesi d’infanzia per farle capire che la mia stima verso di lei nasce da lontano e negli anni è cresciuta sempre di più, fino a poco tempo fa quando sono riuscita a coronare un sogno, ovvero quello di conoscerla di persona.
Ho avuto questo onore lo scorso settembre quando è stato insignito dell’Alta onorificenza di “Civis Tusculanus” a Frascati (LEGGI Piero Angela cittadino onorario di Frascati: consegnato il Civis tuscolano). Presso le Scuderie Aldobrandini, tra la stampa, ero presente anche io e dopo la cerimonia, come gli altri miei colleghi, ho cercato di avvicinarmi per farle qualche domanda ma non riuscendoci, mi è venuto istintivo chiedere alla sua assistente, nonché autrice di Super Quark, Barbara Gallavotti, se era possibile farle qualche domanda… Nel frattempo lei si stava dirigendo verso l’uscita e la Gallavotti, che ringrazio infinitamente, mi ha fatto strada facendomi superare il personale della sicurezza e mi ha letteralmente messo nell’ascensore con lei!
Premetto che ho la fobia degli ascensori ed evito sempre di prenderli ma in quel caso, ho pensato: “Se anche dovesse fermarsi, quando mi ricapita più nella vita rimanere bloccata in ascensore con Piero Angela?! Posso fargli tutte le domande che ho sempre voluto fargli!”. Così, senza neanche rendermene conto mi sono ritrovata in un metro quadro con lei e la sua guardia del corpo, non potevo crederci! Purtroppo, e detto da me le garantisco che è paradossale, l’ascensore non si è bloccato ed il nostro incontro è durato pochi istanti, il tempo di una domanda e di un veloce selfie ma quel momento fugace non lo dimenticherò mai…
Timidamente l’ho guardata negli occhi e ho rivisto tutta la sua straordinaria vita conosciuta attraverso il libro “Piero Angela – Il mio lungo viaggio, 90 anni di storie vissute”… I grandi insegnamenti di suo padre Carlo Angela, gli anni vissuti nella clinica psichiatrica della quale suo padre era il primario per sfuggire ai bombardamenti della guerra, le sue lezioni di pianoforte, il tenero incontro con sua moglie, la profonda ammirazione che ha per i suoi figli, gli anni alla radio e poi la nascita di “Quark”, la sua infinita cultura e quella scintilla divampante che denota un grande amore per la vita e per tutte le sfumature, che poche volte ho visto così intensa nello sguardo umano… Ma soprattutto, nei suoi occhi, ho visto una gentilezza d’animo che mi ha commossa e che porterò sempre tra i miei ricordi più belli.
Come scrive lei nel suo libro appena citato: “Noi siamo fatti di incontri, letture ed esperienze, magari casuali. L’importante è che tutti questi stimoli ci siano e circolino quanto più possibile”. Ebbene lei è stato un bellissimo incontro ed un grande stimolo a migliorarmi come giornalista e ad alimentare quella fiammella della passione che oggi come oggi, in questi tempi di burrasca, per noi ragazzi è tanto difficile da accendere!
I suoi figli sono fortunati ad averla come padre, le persone come lei sono immortali perché il contributo immenso che danno al mondo resterà nei tempi dei tempi…Per questo e per altre mille ragioni le auguro con tanto affetto un Buon Compleanno e infiniti auguri per questa sua nuova gioventù.
Il mio prossimo obiettivo? Farle una vera intervista, magari non in ascensore ma su di un comodo divano ma se anche volesse farla sulla cima dell’Everest per me andrebbe ugualmente bene.
Grazie di tutto, Marzia Mancini".