Grottaferrata e quell'accelerata verso la fine dell'esperienza Andreotti
Pubblicato: Lunedì, 03 Dicembre 2018 - Marco Caroniilmamilio.it - contenuto esclusivo
Luciano Andreotti è un sindaco all'angolo e la sensazione è che là dove (per ora) non hanno avuto effetto tangibile (ma le fondamenta sono minate eccome) le bordate del senatore 5 stelle Emanuele Dessì alle quali il sindaco ha replicato sempre senza mai entrare nello specifico, ecco che la vera insidia - come sempre accade in questi casi di coalizioni pseudo civiche - arriva dall'interno della squadra di governo.
L'azione con la quale, 3 giorni fa, 4 consiglieri comunali di maggioranza - Veronica Pavani, Giuseppina Pepe, Daniela Calfapietra e Massimo Garavini - ed un assessore (Mirko Di Bernardo) hanno aderito alla piattaforma "civica" di Nicola Zingaretti "Piazza grande" (LEGGI Grottaferrata: 4 consiglieri e l'assessore Di Bernardo aderiscono a "Piazza Grande" di Zingaretti) suona come un vero e proprio "sciogliete le righe" che, di fatto, deve far considerare chiusa l'esperienza pseudo civica di Andreotti. Un sindaco che, è bene ricordarlo, pur rivendicando l'azione per fatta a livello strettamente personale, a pochissimi mesi dalla sua elezione abbracciava già quel Partito democratico che pure lui stesso aveva sconfitto nel ballottaggio.
Con l'affare "Piazza grande" siamo ad uno step successivo e si apre ora una fase che mina seriamente e a strettissimo giro la tenuta della maggioranza.
Con "Piazza Grande", insomma, si passa direttamente al quadro successivo. Un quadro dove il povero Andreotti sembra vestire i panni dell'agnello sacrificale: l'accelerata impartita è di quelle che, sommate a tutto il resto (a proposito: curiosissima la chiamata alla "verità" fatta da "Città al governo" sempre in tema di accesso agli atti), porta verso il baratro senza passare per il via.
Lecito chiedersi: farà in tempo il sindaco a portare a compimento ciò che è di suo estremo interesse? E ancora: è proprio per questi "interessi" che quella che gli sta montando attorno appare sempre più la tempesta perfetta?
Una carta, però, politicamente resta nelle mani del sindaco: rimpastare maggioranza e soprattutto Giunta. Perché tra i banchi della minoranza qualche amico si potrebbe trovare e perché tra fraintendimenti e tocchi di fioretto, in maggioranza ormai non tutti i conti tornano più.
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