Grottaferrata: il tentativo di "impeachment" contro la Passini e quella poltrona che "serve" per andare avanti. Facce vecchie e nuovi equilibri
Pubblicato: Domenica, 07 Ottobre 2018 - Marco Caroniilmamilio.it - contenuto esclusivo
Se siamo di fronte ad una imminente crisi politico-amministrativa lo capiremo nei prossimi giorni: certo è che gli “aggiustamenti”, i posizionamenti e le dinamiche in atto in seno al Consiglio comunale ed alle forze politiche di Grottaferrata lasciano presagire un autunno rovente. Gli avvenimenti delle ultime ore, la reazione del Partito democratico agli attacchi "ad personam" di un'altra forza di opposizione dicono che, sì, stavolta ci siamo.
E’ così capitato a che finire nell’occhio del ciclone sia stata la presidente del Consiglio Francesca Maria Passini, attaccata frontalmente ed apparentemente oltre misura da quelli de “La città al Governo”, segnatamente da Rita Consoli. La colpa della Passini, che fino ad oggi ha tenuto un atteggiamento ampiamente all’altezza del ruolo e – spesso in controtendenza rispetto al passato – improntato alla collaborazione ed al dialogo, sarebbe quella di essere stata irrispettosa appunto del suo ruolo e di non aver assolto appieno i suoi doveri.
Eppure, nell’ultimo Consiglio comunale di qualche giorno fa (domani in scena il bis), e soprattutto in un durissimo comunicato delle scorse ore (LEGGI Grottaferrata, Città al Governo attacca: “Ancora una volta un presidente e una maggioranza inadeguati”), la presidente – c’è da capire bene perché… - è stata frontalmente attaccata dal gruppo di minoranza. Un attacco con pochi precedenti e che appare decisamente strumentale. Una "Città al Governo" che alla Passini, il cui ruolo super partes era stato, almeno fino all’altro giorno, universalmente riconosciuto, ha imputato l’utilizzo di aggettivi ritenuti addirittura superficiali in occasione della presentazione del rendiconto – richiesto proprio dalla Città al Governo – sull’avanzamento esecutivo degli atti approvati in Consiglio. Addebitandole anche un non completo rispetto dei suoi doveri.
Uno scontro “istituzionale” duro che sembra puntare, da parte del gruppo della Consoli, direttamente ad un vero e proprio “impeachment” nei confronti della Passini, di fatto l'unico modo consentito dal Regolamento comunale per “sbarazzarsi” del presidente del Consiglio, eccezion fatta per le dimissioni. Attaccata ad un contesto che appare davvero strumentale, la Città al Governo, punta al bersaglio grosso: liberare la poltrona di presidente dalla Passini. Perché?
Qui si entra nell’alveo delle ipotesi e degli equilibri politici ma se in matematica la certezza è fatto, in politica le supposizioni spesso sono dati. E a pensar "male" ci si prende.
D’altra parte non è un mistero che Marco Bosso oggi sia una enorme spina nel fianco del sindaco Luciano Andreotti il quale a sua volta, come noto, è ormai da mesi da considerarsi un sindaco in quota della corrente Pd che fa riferimento al senatore Bruno Astorre. E che tra Astorre e Bosso i rapporti siano ottimi da sempre non è certo un mistero, anzi si tratta di un campo ampiamente e storicamente ben esplorato. Bosso, che nei giorni scorsi ha ricostituito il gruppo consiliare “Con voi” mettendosi in posizione (da dissidente?) di attesa, punterebbe proprio a quella presidenza del Consiglio comunale già ricoperta nel corso della incompiuta consiliatura Fontana.
Ed in tutto questo La città al Governo cosa c’entra? Con un Pd cittadino a dir poco sgangherato e sfilacciato, a dir poco "bifronte" e parzialmente scavalcato dagli avvenimenti dem sovracomunali (LEGGI Grottaferrata, il PD replica a Città al Governo: "Caduta di stile"), potrebbe non essere completa fantasia l’avvicinamento – per tramite del citato Astorre – del gruppo di opposizione al sindaco Luciano Andreotti.
Quell’Andreotti che, guarda caso, nei giorni scorsi aveva palesemente tentennato in Aula in occasione della discussione (e bocciatura) di due mozioni presentate proprio dalla Città al Governo. Mandando la sua maggioranza in subbuglio. Insomma: la Passini, il cui “impeachment” virtuale – difficilissimo da sostanziare – è un dato di fatto, appare il terminale di una manovra politica che coinvolge un bel pezzo di Consiglio comunale.
Per la sua poltrona passa la tenuta di una maggioranza che, per la verità, di recente tutta questa compattezza non ha saputo neanche dimostrarla.
Commenti
Che l'uno contro l'uno sia virale da quando i 5stelle sono il 1° partito, è pratica giornaliera in piazza.
Ogni "uno" è alla ricerca, in piazza, del proprio centro di gravità stagionale, dopo la pratica di vuoto assoluto in Consiglio
Ogni giorno "uno", si fa gazzella, in piazza, perché sa che incontrerà un leone che corre più veloce per esplorarla!
I reclutatori non vanno per il sottile, l'incarico è quello di reclutare chiunque " stampelli " la sfilacciata e sgangherata maggioranza pd+pdRelle=cinici17!
Che CaG sia diventata più appetibile come gazzella in cinico "movimento" è storia! È sempre stata gazzella
"in movimento " fuori e dentro le maggioranze.
Le "gazzelle" sanno che in branco x il leone è + difficile, stando isolate, in piazza, x il leone sarà + facile reclutarle.
una delega poi, "val ben", x una +storica e +esplorata "stampella"