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Rifiuti Frascati, i 5 stelle: "Ambiente non rispetta uno dei requisiti per l'affidamento in house"

17-01-2017

FRASCATI (attualità) - Dessì e Santoro mettono in guardia il commissario Strati sulla possibilità di affidare il servizio alla società ciampinese

ilmamilio.it 

Il Movimento 5 stelle rappresentato dall'ex consigliere comunale Emanuele Dessì e dalla candidata sindaco in pectore Lucia Santoro torna sul possibile affidamento del servizio di gestione rifiuti alla società Ambiente spa.

Una lettera inviata al commissario straordinario del Comune di Frascati Bruno Strati (che proprio ieri era tornato sul tema evidenziando lo stato dell'iter, LEGGI l'articolo), al segretario generale del
Comune di Frascati, al presidente del Collegio dei revisori dei conti del Comune di Frascati e agli avvocati comunali.

"Gentilissimi,

i sottoscritti Emanuele Dessì e Lucia Santoro, nelle rispettive qualità di ex consigliere comunale e candidata alla carica di Sindaco per il Movimento 5 Stelle di Frascati, desiderano sottoporre alla Vs attenzione la presente "lettera aperta" in riferimento alle dichiarazioni rese al quotidiano on-line ilmamilio.it del 16 gennaio 2017 secondo le quali sono ancora aperte le trattative con la società A.E.T. SpA (Ambiente e territorio, nome completo della società ciampinese, ndr) circa l’affidamento in house providing del servizio in oggetto.

Non possiamo fare a meno di ribadire integralmente la nostra contrarietà per la decisione che la gestione commissariale, fermo restando i residui chiarimenti richiesti ad A.E.T. SpA in tema di “controllo analogo”, sembra essere in procinto di adottare.

La presente viene estesa anche ai soggetti interni al nostro Comune che con il Commissario dovranno eventualmente condividere sia le motivazioni che l'assunzione di responsabilità in merito all'affidamento in house di cui trattasi.

Avuta conoscenza del parere reso dall'A.G.C.M. proprio al Comune di Frascati (ma anche di quello altrettanto chiarificatore reso per San Cesareo) riteniamo doveroso suggerirVi di non discostarsi dalle nette indicazioni in esso contenute prima fra tutte quella in ordine al possesso dei requisiti che testualmente riportiamo: ”Tali requisiti, peraltro e come chiarito dalla giurisprudenza amministrativa, devono sussistere al momento dell'affidamento”.

Ebbene, abbiamo contezza che il requisito inerente il fatturato di almeno l’80% di A.E.T. SpA nei confronti dei soci ad oggi non sussista. Sosteniamo questa tesi sulla scorta dell'analisi e dell'attestazione prodotta da A.E.T. SpA ai ns. colleghi consiglieri comunali di Ciampino (All.1) che presumiamo essere identica a quella già esibita a fine 2016 presso il Comune di San Cesareo ed a quella esibita alla S.V.

Tale attestazione, che più realisticamente possiamo definire “autocertificazione” di A.E.T. Spa a ns. giudizio è priva di attendibilità in quanto non include, erroneamente, tra il calcolo del fatturato “Comuni non soci”, sia il Comune di Monte Porzio Catone (uscito dalla compagine sociale di A.E.T. SpA dal luglio scorso) che il Comune di San Cesareo (che sebbene abbia deliberato l'affidamento in house il 29/12/2016 continua con il regime di proroga del servizio a seguito di ordinanza contingibile ed urgente reiterata dal Sindaco con provvedimento n. 15 del 30/12/2016).

Solo grazie all'aver omesso dal computo del fatturato i citati due Comuni si rende possibile attestare il superamento della soglia dell'80% da parte di A.E.T. SpA ma tale spregiudicato metodo di calcolo è in evidente rotta di collisione con il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea Sezione VIII, 08/12/2016 n. C – 553/2015. Dalla lettura di tale pronunciamento, infatti, appare inconfutabile che la produzione di A.E.T. SpA, effettuata per conto dei Comuni di San Cesareo e di Monteporzio in virtù di provvedimenti ordinativi di un'Autorità pubblica “non socia” (dicasi i Sindaci di San Cesareo e di Monteporzio Catone), deve essere classificata come “attività verso terzi” e quindi di certo rilevante ai fini del calcolo del fatturato verso i Comuni “non soci”, facendo fermare conseguentemente la percentuale di fatturazione al di sotto della soglia minima.

Vi invitiamo alla massima prudenza poiché è addirittura a rischio di revoca, in virtù di quanto fin ora rappresentato, l'”appalto madre” di anni nove deliberato dal Comune di Ciampino nel dicembre 2015 e, di conseguenza, lo sono anche tutti gli appalti in house fin qui deliberati dagli altri Comuni. Vi invitiamo inoltre a soprassedere all'affidamento in house in favore di A.E.T. SpA poiché tale eventualità, addirittura paventata per sette anni, riteniamo esorbiti dalle prerogative di una gestione commissariale, mancando infatti ormai pochi mesi all'insediamento del nuovo Sindaco di Frascati; è bene invece che le venga consentito a chi sarà a breve democraticamente eletto dai suoi concittadini di esercitare il suo ruolo nel campo della pianificazione dell'assetto di un settore di vitale importanza per la Città di Frascati.



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