Adeguamento sismico e sicurezza: i sindaci dei Castelli mostrino i documenti - PETIZIONE
30-08-2016
FRASCATI - I recenti crolli di edifici pubblici ad Amatrice (ma anche all'Aquila) impongono la verifica puntuale dello stato dell'arte nel nostro comprensorio. Cittadini, genitori, docenti e medici devono sapere come stanno le cose
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
La conta dei morti del terremoto del 24 agosto ad Amatrice, Accumoli ed Arquata del Tronto è arrivata a 292 vittime. Ed è destinata, purtroppo come sempre in questi casi, a salire. Nel 2009, il 6 aprile a l'Aquila, le vittime furono 309 e nel reatino si rischia di superare questa cifra. Gli sfollati 80mila. Nel 2012, il 20 maggio, l'Emilia pianse 27 vittime. In tutti questi casi la magnitudo della scossa più forte di sciami sismici da migliaia di eventi, fu di circa 6. Il 31 ottobre 2002 un sisma di identica magnitudo provocò il crollo di una scuola a San Giuliano di Puglia (Campobasso) con la morte di un'intera classe: 30 le vittime.
Un terremoto del genere ai Castelli, almeno in epoche documentate e documentabili, non si registra dal lontano 1806, ovvero da 210 anni. Era il 29 agosto e il sisma provocò danni ingenti e - per quanto manchino stime e dati certi - probabilmente centinaia di morti (LEGGI l'articolo).
Oggi le cose sono diverse. Oggi, anzi sin dalla metà degli anni '70, le norme edilizie hanno gradualmente ma sempre maggiormente adottato significative misure antisismiche che, anche a guardare le immagini di questi giorni - se correttamente applicate - sono in grado di dotare le nostre case di un grado di sicurezza importante.
Tema diverso sono le vecchie costruzioni e (come la vibrante polemica di queste ore ad Amatrice) quelle costruzioni che per negligenza o mancanza di fondi o progetti non sono state adeguate.
Ebbene, appare inevitabile in questo momento che i sindaci tirino fuori le carte. Che indichino chiaramente, comune per comune, quale sia lo stato in termini di sicurezza antisismica degli edifici pubblici. Dei Municipi, dei musei, degli ospedali e ancor più delle scuole. Degli impianti sportivi.
E' ora indispensabile, per la sicurezza intrinseca e concreta dei cittadini, degli studenti, dei docenti e dei genitori, che ognuno conosca l'esatta fotografia del rischio.
D'altra parte i Castelli romani, dichiarati zona sismica 2 (rischio medio-alto) sono avvezzi ai terremoti ma come si comporterebbero gli edifici pubblici in caso di un sistama di magnitudo 6? Quali le scuole, gli ospedali, i teatri che sono a rischio crolli? Chi è in regola e chi no? E chi non lo è, quando e come verrà messo in regola?
Adesso è il momento delle carte e delle certificazioni. Prima di tutto.
La testata chiede dunque - col supporto dei nostri lettori che vorranno aderire all'iniziativa - ai sindaci, ai dirigenti scolastici, ai direttori di musei e a tutti i responsabili di strutture pubbliche di farci vedere e di rendere pubbliche le carte. Sullo stato attuale, sugli ultimi interventi di adeguamento antisismico fatti e su quelli in programma. E, soprattutto, su quelli che non si faranno mai.
Un appello dunque rivolto ai sindaci e ai dirigenti e direttori di Ciampino, Grottaferrata, Ariccia, Monteporzio Catone, Montecompatri, Rocca Priora, Rocca di Papa, Colonna, Marino, Albano Laziale, Genzano, Castelgandolfo, Nemi, Lanuvio, Lariano e Velletri. E ovviamente al commissario prefettizio di Frascati.
Restiamo dunque in attesa di risposte e di certificazioni, pubblicate. Sarà cura della nostra redazione seguire, nei prossimi giorni, le repliche e le documentazioni fornite (o meno) dai singoli Comuni.
Per segnalazioni: redazione@ilmamilio.it, o pagina Facebook "Il Mamilio"
Immagine della scuola crollata di Amatrice tratta dal web