La Transumanza candidata Patrimonio immateriale Unesco. Un valore tradizionale e culturale finalmente compreso

Pubblicato: Mercoledì, 28 Marzo 2018 - Fabrizio Giusti

ITALIA (attualità) – La straordinaria narrazione secolare di un’umanità sempre da scoprire

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Settembre, andiamo. E' tempo di migrare”. L'arrivo dell'autunno riportava alla memoria di Gabriele d’Annunzio le immagini della sua terra d'Abruzzo, la sua infanzia, la memoria della transumanza,  quella migrazione stagionale dei pastori che conducevano le greggi dai pascoli montani verso la pianura. Lungo i sentieri erbosi il poeta li vedeva andare, negli stessi sentieri che per secoli avevano percorso gli antenati. Una storia di persone e animali che si fermano a bere alle fonti e poi riprendevano il cammino. Così, con la poesia ‘I pastori’, la transumanza, antichissima pratica di allevamento preservata dalle comunità dei territori rurali, è entrata nelle scuole e nella memoria comune. La notizia di interesse collettivo è che in questi giorni è stata candidata a diventare 'patrimonio culturale immateriale dell'umanità Unesco'. La richiesta è stata presentata ufficialmente a Parigi dall'Italia, Paese capofila insieme ad Austria e Grecia.

Il vice ministro alle Politiche Agricole, Andrea Olivero, ha affermato: "Ci riempie di orgoglio questa candidatura in quanto è l'unica per quest'anno del settore agricolo e valorizza una pratica che rinnova il profondo legame tra uomo, prodotto e paesaggio". La Transumanza, pratica di spostamento di greggi, mandrie e pastori in differenti zone climatiche lungo le vie semi-naturali dei tratturi, viene praticata ancora nel Lazio, in Abruzzo, Molise e Puglia, nell'area alpina, in Lombardia, in Alto Adige, tuttavia il 40% del patrimonio ovino italiano è in Sardegna, con circa 12 mila piccole aziende. La Coldiretti ha definito la candidatura un passo importante che va accompagnato da un impegno concreto per salvare i pastori in Italia, un Paese dove ci sono 60 mila allevamenti spesso concentrati nelle aree più marginali del Paese, per un patrimonio 7,2 milioni pecore.

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Il progetto di candidatura è iniziato nel 2015 per iniziativa di un gruppo di azione locale del Molise. La Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'Unesco conta, per l'Italia, otto identità: il Canto a tenore sardo, l'Opera dei Pupi siciliani, il Saper fare liutaio di Cremona, la Dieta mediterranea, le Feste delle Grandi Macchine a Spalla, la Pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello nell'Isola.

Finalmente un riconoscimento per quella straordinaria vocazione secolare che merita di essere valorizzata. Anche, e forse sopratutto, nell’era della tecnologia.

I Pastori

Settembre, andiamo. E' tempo di migrare.
Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all'Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d'acqua nafia
rimanga ne' cuori esuli a conforto
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d'avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente 
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh'esso il litoral cammina
la greggia.Senza mutamento è l'aria.
Il sole imbionda sì la viva lana

che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciaquìo, calpestìo, dolci rumori.

Ah perchè non son io co' miei pastori?