L’idea-Pirozzi sulle dimissioni di massa per far cadere Zingaretti. M5S e Parisi dicono no

Pubblicato: Venerdì, 16 Marzo 2018 - Fabrizio Giusti

REGIONE (politica) – Il progetto fa pochi proseliti: tutti scelgono la battaglia in aula

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L’idea l’aveva tirata fuori dal cilindro Sergio Pirozzi nella giornata di ieri: “Nelle mani dei consiglieri regionali appena eletti c’è il futuro della nostra Regione. Siamo noi – aveva detto - che possiamo fare un passo decisivo per far tornare subito al voto i milioni di cittadini laziali che meritano di più di un governo di minoranza e dell’ennesimo inciucio destra-sinistra. In questi giorni si vedrà chi veramente ha a cuore il bene del Lazio e chi, invece, pensa soltanto al proprio tornaconto politico o peggio ancora allo stipendio. Se i consiglieri si dimettessero in massa il presidente appena eletto sarebbe dichiarato decaduto. Di questi 26 consiglieri che possono cambiare la storia di questa regione, uno ha già deciso cosa fare. E sono io”.

“Come al solito – aveva detto ancora Pirozzi - mi hanno offerto di tutto, ma ho detto ‘No, grazie’. Perché io sono un uomo libero, non devo rendere conto a nessuno e non devo sistemare amici e parenti. Il notaio è già pronto. E gli altri che faranno? I leader nazionali stanno ancora pensando alle persone di questa regione? E tutti i consiglieri eletti che dicono? Penseranno al futuro dei cittadini o ai soldi dello stipendio? Io sono pronto, vi aspetto. Ah proposito, chi voleva farlo l’inciucio con Zingaretti?”. 

petra febbraio 2018
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Pai

 La provocazione, a quanto pare, non è stata raccolta. La prima a dire no era stata a sttretto giro Roberta Lombardi, del Movimento 5 Stelle. La consigliera ha già annunciato che loro dal notaio non ci andranno. “La sfiducia alle persone viene data nelle aule democratiche – ha commentato– e il voto dei cittadini è sacro e va rispettato”. La Lombardi ha inoltre affermato che se Zingaretti si mostrerà incapace di gestire l’amministrazione regionale e di non governare nell’interesse dei cittadini, il M5S sarà il primo a chiederne le dimissioni. Non ci saranno comunque fraintendimenti sulla linea politica. Il dialogo avviato ieri dalla sindaca di Roma, Virginia Raggi, e lo stesso Zingaretti rientra in un nuovo rapporto di dialogo amministrativo per il territorio laziale e la Capitale (leggi Incontro e dialogo tra Raggi e Zingaretti, si apre nuova fase: “Convergenze sui temi per risolvere problemi”).

Dopo il M5S, qualche ora fa, anche Stefano Parisi ha mostrato il proprio scetticismo sull’ipotesi Pirozzi. “Nessuna dimissione in blocco – ha detto - non si fa così politica: andremo prima in Aula per cercare di capire. Siamo pronti a votargli la sfiducia già dal bilancio se non rispetterà anche le nostre impostazioni”.

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