STORIE & METALLO - La gloriosa epopea del Foro Italico nei suoi 90 anni. Dall'obelisco Mussolini ai templi di calcio, tennis, nuoto

Pubblicato: Sabato, 08 Ottobre 2022 - redazione attualità

medagliaObelisco mussolini foroItalico 1 ilmamilioROMA (storie & metallo) - Il 4 novembre 1932 l'inaugurazione del complesso sportivo celebrativo: gli edifici del lungotevere, lo stadio dei Marmi, il viale dell'Impero

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E pensare che quello che è oggi uno dei complessi sportivi più importanti d'Italia avrebbe potuto essere realizzato altrove. A Casal Bernocchi, per esempio: o ai Parioli, o nella vasta area che avrebbe poi invece ospitato la Città universitaria.

Il Foro Mussolini, dal dopoguerra Foro Italico, nella pomposa riproposizione del foro romano ma in questa occasione in accezione prettamente sportiva, iniziò invece ad essere costruito (su progetto di Enrico Del Debbio) tra l'area esterna della vasta ansa che il Tevere compie attorno al quartiere Flaminio e la collina di Monte Mario in una zona che, difficile a pensarlo oggi, era negli anni precedenti stata sottratta alla palude.

Lì, sarebbe sorta una città nella città.

IL 1932 - Come simbolo di quell'area destinata (nelle intenzioni) alla gloria del duce, fu scelto un enorme obelisco: un'opera snella e squadrata, alta nella sola parte monolitica oltre 17 metri e complessivamente alta oltre 35 metri. Scavato nel marmo delle alpi Apuane, a Carrara, l'obelisco dopo un faticoso trasporto dalla Toscana via treno fu trasferito nella zona del Foro via Tevere, trainato da buoi lungo le sponde.

Un'opera impegnativa: al suo arrivo, nel maggio 1932, il monolite venne issato sul basamento fatto di 16 blocchi di marmo, mediante un'opposita slitta curva in legno che ne consentì la corretta collocazione. Prima di essere alzato, sull'obelisco venne inciso il nome di "Mvssolini".

Il monolite era stato offerto 5 anni prima al duce "dal popolo" di Carrara.

foto mussolini 1932 foto italico ilmamilio

Di fatto, in quella tarda primavera del 1932, l'obelisco e, dalla parte opposta, il grande globo in marmo, erano le uniche cose visibili del "piazzale dell'Impero": nel corso dei successivi mesi un'ampia pavimentazione in mosaico bianco e nero ed altri blocchi di marmo incisi, avrebbero impreziosito il viale.

La foto qui sopra pubblicata immortala una situazione molto, molto diversa dall'attuale: degli edifici oggi esistenti, solo il "palazzo H" è già realizzato, mancano ancora gli edifici sulla sinistra, comprese le piscine olimpiche.

Non solo: il lungotevere maresciallo Armando Diaz (scomparso appena 4 anni prima) sulla destra dell'obelisco e quello che oggi si chiama lungotevere Federico Fellini, nel 1932 sono una semplice strada a doppia corsia, angusta ed alberata.

 Cuore di quel primordiale complesso del Foro Mussolini è però lo stadio dei Marmi, coronato da ben 64 statue di atleti. Dal 2013 intitolato anche a Pietro Mennea, lo stadio fu uno dei primi di Roma anche se mai dedicato al calcio che, invece, si giocava altrove.

Nella foto, balzano all'occhio altri appariscenti particolari: quando il 4 novembre 1932 il Foro Mussolini viene pomposamente inaugurato con la scopertura dell'obelisco, lo stadio Olimpico di oggi, è visibile appena in pianta. Si chiama "stadio dei Cipressi", è poco più di una spianata oblunga. Sulla destra dello stadio dei Marmi non c'è nulla: nel 1937 in quell'area, appertenuta alla famiglia Farnese, sarebbe stata poi avviata la realizzazione del palazzo della Farnesina, sede del ministero degli Esteri.

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Non può, in questa bellissima cartolina dello stadio dei Marmi, non balzare all'occhio quanto spazio e quanto verde ci siano attorno a questo impianto. Le colline alberate che si trovano dalla parte della "curva Nord" oggi sono edificate e trasformate e sarebbe impossibile riconoscerne l'originaria orografia.

DOPO IL 1932 - L'area del Foro Mussolini è destinata ad una veloce ed irresistibile espansione. Roma ha bisogno di uno stadio monumentale che possa ospitare grandi eventi: è vero, c'è lo Stadio del Partito Nazionale Fascista (poi stadio Torino, poi demolito alla fine degli anni '50 per fare spazio all'attuale stadio Flaminio), ma serve di meglio. Serve di più.

Lo "stadio dei Cipressi" inizia quindi la sua lunga e continua metamorfosi: nel giro di pochi anni diventa il vero antenato dell'attuale Olimpico. Nel 1937 iniziano i lavori di ampliamento con tribune provvisorie e a maggio del 1938 è pronto per ospitare le sontuose celebrazioni per la visita a Roma di Hitler.

foroItalico 1933 ilmamilio

stadio dei cipressi roma ilmamilio

Nel frattempo prende forma il resto del foro. Nel 1934 viene presto realizzato il complesso del tennis, lungo il medesimo asse dello stadio dei Cipressi.

L'originaria struttura comprende 6 campi da tennis circondati da tribune (6mila posti la capienza complessiva) ed un campo centrale che nasce come "Olimpico della racchetta", poi diventa subito "stadio della Pallacorda".

Nel 1934 l'inaugurazione del complesso tennistico coincide con la sfida di coppa Davis contro la Svizzera (edizione vinta dalla Gran Bretagna, 4-1 in finale sugli Stati Uniti).

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Dal 1935 questo impianto ospita gli Internazionali di tennis d'Italia e lo stadio della Pallacorda, il "Centrale" ampia la sua capienza per l'occasione con tribune prima in legno e poi in tubi metallici sotto le quali "scomapiono" le statue che lo circondano.

Nel suggestivo tunnel che collega lo stadio della Pallacorda con la Club House, da qualche anno vengono posizionate le gigantografie dei vincitori - uomini e donne - degli Internazionali. Una galleria di grandissima suggestione. Una vera wall of fame.  

tunnel stadio pallacorda ilmamilio

Lo stadio della Pallacorda, il "centrale", nel 2006 viene intitolato a Nicola Pietrangeli, campione di tennis azzurro che ancora oggi con 78 vittorie nel singolare e 42 nel doppio (120 in totale), è il giocatore che, in assoluto, ha vinto più partite in coppa Davis.

Nel 2010 viene inaugurato lo "stadio del Tennis di Roma", oggi tempio della racchetta italiana, con una capienza di 10.500 spettatori. Nel 2012 viene realizzata la "Grand Stand Arena", capace di 7mila posti a sedere. Il complesso tennistico di Foro Italico è poi completato oggi da 2 campi realizzati tra Club House (il famoso "bar del Tennis") e stadio Pietrangeli e da ulteriori 3 campi di allenamento oltre lo stadio del Tennis.

LO STADIO OLIMPICO - Lo stadio dei Cipressi, conosciuto anche come "Olimpionico" non è però ancora una stadio per il calcio. Lazio e Roma hanno i propri impianti e nessuno gioca all'ombra di Monte Mario.

Quando a Roma si sente puzza di Olimpiadi, però, arriva il momento per l'ampio catino di trasformarsi nello stadio dei Centomila e poi, dal 1960, lo stadio Olimpico.

L'Olimpico tra il 1989 e il 1990 prende poi la sua attuale forma per ospitare i campionati del Mondo di Italia '90. L'ampiamento della capienza, con rifacimento integrale di Curve e distinti, e di tribuna Monte Mario (la Tevere viene solo rialzata) e la copertura a vela di teflon, lo rendono un gigante bello ma sempre meno adatto per il calcio.

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IL NUOTO - Non meno di rilievo, infine, il complesso natatorio del Foro Italico. Realizzato dopo il 1933 nella piscina coperta in stile razionalista, il polo prende forma negli anni successivi e soprattutto per le Olimpiadi del 1960.

Lo stadio del Nuoto ha tribune capaci di 12mila posti complessivi e nelle scorse settimane ha ospitato i campionati Europei di nuoto. Nel 2009 l'impianto aveva dovuto supplire al flop del Polo natatorio di Tor Vergata ospitando i campionati del Mondo.

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In tutti questi 90 anni, in tutti i cambiamenti che hanno interessato la città dello sport del Foro Italico, in tutte le trasformazioni che hanno stravolto e generalmente ampliato le strutture sportive, l'obelisco (ed il globo sul lato opposto del viale) sono rimasti muti testimoni dei tempi che si sono inseguiti.

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LA MEDAGLIA - La medaglia sopra riprodotta (e si ringrazia l'amico Alberto Pulga per la concessione) è tra quelle di produzione fascista una tra le più apprezzate.

A rendere rilevante il conio è lo spessore dell'oggetto: 11 millimetri di altezza per una medaglia di appena 50 millimetri di diametro. La medaglia, prodotta sia in argento che in bronzo ha un peso, in questa versione, di 61,50 grammi.

Al dritto figura l'obelisco Mussolini con, intorno, l'iscrizione "Opera Balilla", A. X.

Al rovescio la testa di Mussolini rivolto a sinistra, nella pelle di una bocca di leone, il suo segno zodiacale.

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L'obelisco Mussolini oggi: sullo sfondo lo Stadio Olimpico