Primarie Grottaferrata, il bello arriva adesso. Con l'ex sindaco in finestra

Pubblicato: Lunedì, 04 Aprile 2022 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - La vittoria di Mirko Di Bernardo per appena 6 voti espone chiaramente al possibile strappo di Rita Consoli. Ma per cosa? Il centrosinistra può vincere solo se resta unito

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In attesa della ridda di comunicati che, prevedibilmente, arriveranno nella giornata di oggi, in merito alle Primarie del centrosinistra e dell'esito al cardiopalma di ieri sera, vanno fatte alcune considerazioni.

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Diciamolo subito: il bello arriva adesso. E spieghiamo perché.

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A tenere unito il gruppetto dei 3 candidati primari, Mirko Di Bernardo (il vincitore), Rita Consoli (la grande sconfitta, seppur per appena 6 voti) e Silvia Bompiani (che ha raccolto appena 56 voti, neanche buoni per entrare in Consiglio comunale a giugno), è stata una "carta" di reciproca fedeltà una volta scavallato il 3 aprile.

La verità, e lo sanno tutti, che la "carta" può valere come carta di pizza se gli sconfitti decidono di alzare i tacchi ed andarsene dalla coalizione. E' accaduto e sempre riaccadrà perché soprattutto con uno scarto così minimo (difficile ricordare qualcosa di simile) la tentazione di andare per conto proprio da parte del gruppo di Consoli è senz'altro fortissima.

Ma andare dove?

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Ecco, dunque, qualche semplice considerazione che può aiutare a comprendere lo scenario.

1. Al voto sono andati appena il 58,1% degli aventi diritto: vale a dire 1.545 su 2.659. Le previsioni sono state smentite e questo significa che, al netto delle assenze "fisiologiche" c'è stata una cospicua parte di persone che si era iscritta magari per "fare un favore" a chi glielo chiedeva. Ma poi ieri a Capodarco non si è presentata.

2. Quali indicazioni ne trae il centrosinistra, PD in testa? Poche per la verità se non che se si va spaccati le chance di vittoria a giugno sono ridotte con l'evidente rischio - col centrodestra oggettivamente debole - di veder tornare in cattedra l'ex sindaco.

3. Rita Consoli ha dato la sua prova di forza. Non le è bastata per centrare l'obiettivo ed ora deve capire. La prova di forza è stata buona per arrivare ad un soffio dalla vittoria primaria ma non tale da dirompere e da poter fare credere che la sua eventuale candidatura a sindaco possa finalmente portarla almeno al ballottaggio, contrariamente a quanto accaduto nelle due precedenti occasioni.

I numeri, quelli assoluti, contano e dicono che con 738 voti - magari anche immaginando (difficile) di raddoppiarli - non si va da nessuna parte se non tra i banchi del Consiglio comunale.

4. L'impalpabilità politica del terzo competitor la dice lunga su come la politica a volte crede di potersi muovere. Peccato per chi si è esposto in prima fila.

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In conclusione: il centrosinistra ha una possibilità, concreta e reale se e solo se riesce a mantenere compatti i ranghi. Solo se si va uniti. Altrimenti, è molto, molto più difficile per quanto lo scenario davanti al quale ci si potrebbe trovare a giugno è molto simile a quello di 5 anni fa: Di Bernardo (all'epoca fu Bertuzzi) e l'ex sindaco a giocarsi il ballottaggio e Rita Consoli (dovesse chiaramente andare da sola) terza ancora una volta.

E se invece, come era apparso chiaro e semi-dichiarato qualche anno fa, le file della Consoli andassero a rintuzzare quelle dell'ex sindaco? Tutto può essere ma è chiaro che a quel punto la faccia sarebbe definitivamente persa soprattutto dopo le ultime funamboliche trovate dell'ex sindaco che non ha fatto nulla - anzi - per celare i suoi insistiti contatti col centrodestra, Lega e Forza Italia in particolare.

E' ben chiaro, dunque, quanto questa fase interessi da vicino l'ex sindaco e quanto questi stia facendo le proprie mosse per - nello stile mostrato durante la sua deludente sindacatura - spaccare ancora una volta il fronte.freeTime siamoAperti ilmamilio