Frascati. I cento giorni. Proclami, dissesti e coraggio

Pubblicato: Domenica, 13 Febbraio 2022 - Redazione 3

viaCatone muraglione frascati ilmamilioFRASCATI (politica) - Una lunga riflessione critica di Valentino Marcon sull'inizio della nuova Amministrazione comunale

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di Valentino Marcon

La Giunta comunale di Frascati si è insediata il 4 novembre 2021, sono perciò ormai trascorsi i fatidici 100 giorni di prammatica per un primo giudizio sulla nuova amministrazione comunale e poter fare qualche rilievo in merito a quanto i cittadini si sarebbero aspettati oltre ai soliti proclami, alle pubblicità autogratificanti e ai grandi progetti futuri con assessori autoesaltanti.

Dopo una serie di queste pubblicità a buon mercato pare sceso per ora il silenzio. Così un non recente appello alla solidarietà - espresso dal primo consiglio comunale e in seguito ripetuto - non può lanciarsi ai cittadini che non hanno certamente colpa del dissesto finanziario che va attribuito a costanti, sbagliate e reiterate scelte amministrative.

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E qui veniamo ad alcune sottolineature. La prima è che quanti si sono presentati alle recenti elezioni hanno sempre scaricato le colpe della voragine debitoria sulle spalle di chi ‘c’era prima’. Ora sarebbe buona cosa che chi lancia il sasso indichi anche la direzione in cui lo ha lanciato (facendo anche nomi e cognomi se è il caso e non ignorando che almeno alcuni di coloro che hanno approvato i bilanci passati siedono ancora oggi in consiglio comunale o insediati in altri incarichi o defilatisi alla chetichella!).

L’appello ad un embrasson-nous alla minoranza e ai cittadini mette in luce tre chiare evidenze: che la comunità di Frascati non deve aspettarsi più di quello che l’amministrazione può dare (praticamente niente!); che l’amministrazione non è in grado di presentare un vero programma di recupero della credibilità (mettendo da parte anche i programmi e le promesse sbandierati in campagna elettorale). In terzo luogo, e quel che è peggio, si cercheranno nuove tasse sia pur camuffate.

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Naturalmente ci auguriamo di essere smentiti non con altri proclami e parole ma con fatti concreti e… visibili. Sarebbe anche il caso che ci siano meno difensori d’ufficio e più attenzione a quello che dice il popolo.

Facciamo un esempio.

Su un quotidiano nazionale, poco più di due mesi fa qualcuno ha difeso a spada tratta il programma natalizio dell’Amministrazione, tacciando di ‘criticoni’ quanti avevano sollevato qualche riserva. Ma se è vero che molti hanno come sport principale e quotidiano di criticare un po' tutto e tutti (qualunque sia l’amministrazione di turno), è anche vero che bisogna saper capire e ascoltare quelle che non sono critiche al vento, bensì rilievi che vanno giustamente considerati.

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Facciamo un esempio eclatante. Era proprio il caso di piazzare ruote panoramiche, giostre e quant’altro dietro il monumento ai Caduti della Guerra ‘15-18, e nel centenario del Milite ignoto? Non credo che chi ha inteso fare alcuni rilievi su questo argomento lo abbia fatto per denigrare, ma certamente per segnalare l’inopportunità della scelta non solo riguardo la storia ma anche in merito all’estetica.

Non si è nemmeno tenuto conto dei pendolari (lavoratori, studenti, ecc,) che sono stati costretti alle intemperie non potendo usufruire delle panchine coperte in piazza Marconi. Tra l’altro la ‘fermata’ dei bus sul viale Vittorio Veneto è sempre allietata - oltre che da ‘sanpietrini sparsi ’ - anche da una vasta pozzanghera di fronte ad un passo carrabile dovuta all’assenza di tombini sulla strada, e all’innalzamento costante ad ogni riasfaltatura che ha raggiunto ormai il livello del marciapiede su cui si riversa tranquillamente l’acqua!

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Infine aver battezzato col bell’inglesismo di ‘Christmas Village’ tutto questo ambaradam natalizio è sembrato un poco…esagerato e nemmeno consono al luogo, mentre si sono riviste le solite bancarelle (o, in più elegante gergo natalizio, ‘casette’) che di natalizio hanno quasi niente dal momento che più di qualcuna riappare ogni prima domenica del mese! Il tutto poi condito da melense canzoncine pseudo-natalizie intervallate da qualche stanco spot pubblicitario con intermezzo ‘soft-predicatorio’, testimonianza ulteriore di un’epoca dalle passioni tristi.

In campagna elettorale, come si ricorderà, si sono sprecate le promesse a rivitalizzare le periferie, ma quante manifestazioni (e quanti ‘giochi’ natalizi per ragazzi) sono stati allestiti nelle periferie? Frascati, per molti, ancora si identifica col solito centro e col ristretto ‘parterre’ di qualche commerciante o ristoratore!

Ed ora veniamo a qualche piccola sottolineatura (e urgenza).

Nella ‘Passeggiata’, da anni si deve fare una sorta di gimkana con annessi saltelli da una mattonella all’altra cercando anche di evitare gli schizzi delle eventuali pozzanghere nascoste. Il che dimostra ancora una volta come nel tempo (22 anni!) nessuno si è dato la briga di sostituire le singole mattonelle che una tantum si rompevano… per aspettare ovviamente di aggrapparsi a qualche bando onde appaltare in futuro un più ampio lavoro a qualche ditta… al ribasso, spacciando il tutto per ‘grandi opere’.

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Eppure ogni mese in quel percorso quotidiano e ‘obbligatorio’ per i più, transitano migliaia di cittadini e turisti e vi si piazzano mensilmente le bancarelle. Tra le uniche mattonelle intatte ci sono quelle con l’adesivo pubblicitario della ‘notte della ricerca’ di… una decina d’anni fa! Spostiamoci poi a guardare le migliaia di automobili che passano per viale Catone dove un muro, già orfano da tempo di diverse anfore nelle nicchie, potrebbe crollare da un momento all’altro! Era una delle più belle strade di Frascati negli anni ’50 e ’60, per intenderci, fino al tempo del…’Frascatino’!

E che dire della sparizione di tutte le strisce pedonali? E dei cartelli stradali inutili oltre a quelli nascosti in mezzo a tanti altri pubblicitari? Senza parlare dei marciapiedi e selciati sconnessi e pericolosi. (Al massimo qualche sanpietrino ‘sperduto’ lo si rimpiazza, con molta calma, con una sbrigativa e ‘decorosa’ toppa di catrame, e per questo c’ è anche un assessorato al decoro urbano!) Ed ancora, perché in molte vie i pedoni sono costretti a camminare dentro le cunette (solo qualche esempio: via Sciadonna, Viale Alberico II, ecc.)?

Non accenniamo nemmeno al parco ex Villa Torlonia, dove i vialetti sono costellati da un perenne reticolo di buche: e qui non ci mettono nemmeno una…toppa! Quando poi ci sarà la bella stagione, le aiole di Villa Torlonia continueranno ad essere calpestate da gruppi di pseudo ginnasti e anche dai cani i cui padroni non rispettano gli spazi appositi, mentre li devono rispettare runner giovani e anziani (tra le buche!).

ùPoi ci sono i più grandi problemi, su cui forse si è ormai perduta la speranza di una soluzione, tanto più che l’amministrazione continua a diffondere il dogma dei soldi che non ci sono! Certo, se non si portano a soluzione i più banali problemi quotidiani in cui impattano cittadini e turisti, figuriamoci che ne sarà dei problemi più grandi.

Non vogliamo poi discutere sulla viabilità e sul controllo delle strade di Frascati (che tra l’altro con qualche normale attenzione di polizia urbana, potrebbero essere anche una fonte di…introiti!). Si pensi al caos che normalmente si genera di fronte alla palestra comunale: automobili in sosta anche in doppia fila e sui dossi, e addirittura in mezzo alla strada, ma chi interviene? Ed ancora, nella confluenza (e in curva!) tra via Telegono e Viale 8 settembre, in cui un bel cartello di divieto di sosta (e di fermata!), non impedisce la sosta prolungata di auto di chi evidentemente non se la sente di camminare per pochi metri (10!) dove si trova un parcheggio libero e gratuito. Chi parcheggia nei divieti? Forse quegli atleti e sportivi – ovviamente non certo disabili - che non se la sentono di camminare dieci metri in più!?

E che dire dei torrenti di acqua che scorrono in viale Cecconi per non aver ‘invitato’ anni fa, alcune proprietà private a provvedersi di tombini e fogne, per cui nel viale si riversano cascate d’acqua? A chi compete far rispettare le norme? Eppure con tanta enfasi un assessore ha pubblicizzato tre mesi fa la ripulitura di qualche ferrata e tombino nel…centro cittadino senza contare l’ispezione per…’controllare’(!)… gli ispettori delle Ferrovie che ‘controllavano’ lo stato delle massicciate che con Frascati non hanno praticamente quasi niente a che fare!

E che dire della efficienza dimostrata dal Comune (e dall’STS) nel ripulire l’edicola dei Cappuccini imbrattata il giorno prima (!) dai soliti vandali!? Cosa buona e giusta, ma intanto da decenni ci sono scritte alquanto ignobili nel centro di Frascati!

Così come quelle permanenti da almeno 40 anni sul muro dell’ex piscina comunale! Ed ancora ci siamo sorbiti l’ennesimo spot assessorile sulla ristrutturazione di piscine comunali ed edificazione di teatri. Per queste ultime opere con soldi richiesti già in amministrazioni precedenti, qualora il bando si dovesse concretizzare…passerà qualche anno mentre la cifra stanziata (che pare esigua) sicuramente non coprirà i costi, senza contare che non si saprebbe dove dovrebbero parcheggiare gli ‘utenti’ di tali ‘urgenti’ strutture!

Che dire poi della prossima prospettiva, già prevista con una, per far spazio a una serie di grandi edifici di un nuovo complesso, presso il centro dell’ENEA, in cui la ‘voce’ dell’amministrazione pare non si sia fatta proprio sentire e il tutto (anche da parte di qualcuno dell’opposizione) è stato edulcorato con la gioiosa prospettiva che così si amplia la ‘Frascati città della scienza’! (Per la cronaca si tratta del DTT divertor tokamat test facility; non mi chiedete cos’è ma girate la domanda agli esperti e ai consiglieri comunali o, alla peggio, a Wikipedia). Ma al di là della scienza sarà l’impatto ambientale quello che sarà più visibile. E intanto sia il verde che le zone di rispetto riguardo l’invasione metropolitana non ci stanno più! E gira più di qualche voce che per quel complesso siano stati già barattati posti di lavoro da qualche politico a elettori passati e futuri.

Mah. Si tratterà delle solite malelingue! Altri ‘scienziati’ stanno da tempo elaborando un regolamento che permetta alle pedane e piattaforme esterne di bar, ristoranti e quant’altro, praticamente di restare fisse in permanenza, in previsione che con la siccità ci sarà anche bel tempo tutto l’anno! E mentre si è perduta qualche decina di posti macchina, in certe vie, se succedesse qualche problema, sarebbe difficile o impossibile il passaggio di mezzi di intervento e soccorso!

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Infine i cittadini si sono chiesti (e si chiedono ancora) com’è che tutti i candidati alle elezioni, pur conoscendo il dissesto, hanno sgomitato (e non solo) per ‘occupare’ il palazzo comunale! Chi pensava di avere la soluzione in tasca ora non ce l’ha più? Non si dica che fosse altruismo, mentre la gente pensa giustamente che non sia proprio il caso di lanciare messaggi e spot a lunga scadenza, proclami pubblicitari, interviste e foto sui giornali anche per ripulire un ciuffetto d’erba davanti alla fontana del Vanvitelli. All’amministrazione vengono chiesti soprattutto fatti concreti, visibili e di lasciar perdere con i presenzialismi di sindaci, assessori e quant’altro, comprese le processioni (che non sono certo obbligate dal…Concordato!). Forse si chiede l’impossibile? E se ai cittadini si chiedono più tasse queste dovrebbero maggiormente ricadere su quanti si sono avviati da anni allegramente verso il dissesto. Erano incapaci, oppure…? Perché errare humanum est ma perseverare diabolicum. Naturalmente siamo convinti che cento giorni non bastano per giudicare una Amministrazione e per questo occorre attendere i prossimi anni di ‘sindacatura’ augurando che essa possa operare effettivamente per il bene comune, ma è altrettanto ovvio che l’Amministrazione dovrà impegnarsi (e così i ‘partiti’ o i gruppi sia di maggioranza che di opposizione) per recuperare anzitutto un’apertura interna ed ‘esterna’, un ascolto e un dialogo con la gente, cercando anche di capire i motivi per cui quasi il 60% di persone non hanno votato, e dimostrare competenza ma anche tanta, ma tanta umiltà.

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E’ fuori dubbio che si può ancora aspettare per un po' di tempo il ‘rodaggio’ dei nuovi eletti, ma se poi non si trova competenza occorre che si lasci il compito ad altri, anche se dello stesso ‘colore’, e ricostruire una comunità oggi frammentata, così come dovrà avvenire per la stessa comunità cristiana (ovviamente su un piano distinto, ma non separato) che dovrà ricostruire un percorso formativo, critico e coraggioso per uscire da un clericalismo e devozionismo che sembrano oggi le sue caratteristiche dominanti, ed è noto come i ‘clericalismi’ dovunque si trovino sono sempre deleteri in quanto inducono le persone a chiudersi in se stesse, essere remissive nonché timorose verso qualsiasi potere sia esso ecclesiastico o laico.