Fondi PNRR ai Castelli romani, oltre 54 milioni di euro ai Comuni per la rigenerazione urbana: comincia la sfida

Pubblicato: Mercoledì, 05 Gennaio 2022 - Federico Smacchi

bandiere italia europa ilmamilioFRASCATI (attualità) - Investimenti a pioggia per le amministrazioni locali castellane, da Velletri a Frascati e Grottaferrata passando per Albano Laziale. Saranno in grado di sfruttare al meglio le ingenti risorse?

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Ci sono 54 milioni di euro sul piatto dei finanziamenti del PNRR per i Castelli romani. Diversi Comuni hanno presentato i loro progetti e salvo casi eccezionali, tutti otterranno quanto richiesto per mettere mano alla rigenerazione urbana nelle rispettive città.

Una grande occasione, non certo priva di insidie, in una partita che da due anni a questa parte ha visto le amministrazioni locali impegnate in prima linea nella lotta al Covid 19 e nel supporto a un tessuto economico in difficoltà che necessita di nuovi spazi, idee, visioni di lungo termine. La palla ora passa di nuovo ai sindaci, ancora protagonisti – e l’ha sottolineato anche il premier Mario Draghi – di cambiamenti epocali per il sistema Italia.

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Entrando nel dettaglio, Albano Laziale è il comune castellano che ha presentato il maggior numero di progetti, ben sei, per un totale di 5,2 milioni di euro. Ma saranno i cinque progetti presentati da Velletri a ottenere il maggior numero di finanziamenti: 10 milioni di euro complessivi che mettono i veliterni al primo posto in tutta l’area dei Castelli.

Stesso discorso per Marino e Rocca di Papa, che con cinque progetti ciascuno otterranno cifre che si approssimano intorno ai 5 milioni di euro. Alla lista si aggiungono infine Frascati (4,5 milioni), Grottaferrata (5 milioni), Genzano (4,9 milioni) e Ciampino (5 milioni), che potranno finalmente intervenire su quegli spazi, spesso oggetto di incessanti polemiche, che la cittadinanza chiede di recuperare da anni.

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Un’occasione sì, ma anche una sfida difficile, soprattutto per chi ha presentato il maggior numero di iniziative. I fondi europei del Next Generation EU, che in Italia prenderanno forma con il piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), prevedono infatti delle condizioni piuttosto stringenti se messe in relazione con i tempi ai quali la macchina burocratica ci ha abituati.

I Comuni che beneficeranno dei finanziamenti dovranno infatti affidare i lavori entro settembre 2023, e dovranno assicurarsi che entro marzo 2024 siano completati almeno per il 30%, pena la revoca dell’ingente contributo economico. Le opere poi, dovranno essere completate e consegnate entro marzo 2026.

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Tempi che potrebbero sembrare relativamente lunghi, ma quando si parla di grandi opere pubbliche bisogna tenere conto delle gare d’appalto, dei possibili ricorsi, dei contenziosi spesso ancora in atto, e di tutti i possibili imprevisti. In questo scenario, chi ha presentato più progetti fronteggerà sicuramente una maggiore complessità organizzativa.

L’ottimismo delle amministrazioni c’è, ma un altro fattore di rischio è la discontinuità che potrebbero portare le elezioni comunali che intercorreranno in quel periodo di tempo. Sindaci di schieramenti politici differenti porteranno avanti i progetti dei predecessori?

Un’ultima considerazione va mossa nei confronti di quelle città dei Castelli romani escluse dai finanziamenti, come Ariccia (un progetto da 3 milioni rifiutato dal Ministero dell’Interno per “richiesta non coerente”), o che non hanno ancora in mente dei progetti per sfruttare l’enorme mole di fondi in arrivo. Fondamentale sarà prendere spunto dalle città vicine per farsi trovare pronti nei bandi che arriveranno.  

Che la sfida del PNRR abbia inizio, anche nel territorio dei Castelli romani. Le basi sono promettenti, ora non resta che attendere per vedere chi sarà in grado di portare a casa il risultato migliore in termini di infrastrutture, recupero degli spazi, o più generalmente, e per dirla con uno dei termini del momento, rigenerazione urbana.

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