STORIE | Macro Future, il mattatoio di Roma diventato museo

Pubblicato: Mercoledì, 25 Novembre 2020 - Redazione attualità

ROMA (attualità) - Il primo vero e proprio mattatoio, sorse sotto il pontificato di Leone XII, poi nel 1824 si decretò la costruzione di un pubblico mattatoio e il progetto venne affidato all'architetto Giovanni Battista Martinetti

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A Roma si può trovare davvero di tutto, perfino un mattatoio diventato museo.

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Si tratta dell'ex mattatoio in piazza Orazio Giustiniani, affascinante e riuscitissima riconversione in chiave contemporanea di architettura industriale. Si trova nel rione Testaccio, non distante dalla Piramide Cestia.

Il primo vero e proprio mattatoio, sorse sotto il pontificato di Leone XII, poi nel 1824 si decretò la costruzione di un pubblico mattatoio e il progetto venne affidato all'architetto Giovanni Battista Martinetti. Con questo progetto l'amministrazione pontificia lancia un miglioramento e maggiore controllo delle condizioni igieniche del bestiame e della carne di Roma. Nel 1868 l'amministrazione comunale decide di trasferire nel mattatoio pubblico di Testaccio tutte le lavorazioni delle carni del mercato alimentare. Vi erano il macello per il bestiame lavorato secondo la tradizione kosher, il macello dei capretti, dei suini, la tripperia, le stalle di sosta del bestiame domito e quelli per l'indomito, le sale per la distruzione delle carni infette e molti altri servizi. Nella seconda metà del 1800 viene dismesso il mattatoio di Piazza del Popolo, restò dunque quello di Testaccio, e per i macelli viene adottato il sistema a galleria in sostituzione del vecchio sistema a cella.

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I suoi due padiglioni speculari furono ristrutturati dall'architetto Gioacchino Ersoch tra il 1888 e il 1891. Con l'aumento degli abitanti e del consumo di carne si dovette provvedere alle nuove norme igieniche. Nel 1975 il mattatoio venne dismesso: all'epoca Roma aveva tre milioni di abitanti. Nel 2000 alcuni ambienti vennero adattati ad aule della facoltà di architettura dell'università Roma Tre.
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I suoi ambienti regolari, razionali e lineari, che rispondevano a funzioni di ordine e pulizia per le fasi della macellazione, lo rendono adatto a queste nuove funzioni. Nel 2010 si è aggiunto il padiglione 15A, dove è stata rinnovata la biblioteca che dispone di più di 90 posti di lettura. E così questo edificio divenne da sito di macellazione delle carni della capitale a luogo di condivisione di spazi artistici.

 

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