STORIE - Quel treno che attraversava l'Anzio che fu: tra il mare e l'Ospizio marino di Villa Albani - FOTO

Pubblicato: Giovedì, 30 Aprile 2020 - M.C.

anzio villaAlbani treno ilmamilioANZIO (storie) - Una cartolina di oltre 110 anni fa che racconta uno scorcio di vita cittadina lontana e affascinante

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Un treno che, sferragliando e sbuffando, ha appena lasciato la stazione di Anzio e viaggia con suo ciuffo di vapore verso Nettuno.

Sullo sfondo la sontuosa Villa Albani, realizzata tra il XVII ed il XVIII secolo in una zona della città sufficientemente sgombra da altre costruzioni, ed all'epoca della foto sede dell'Ospizio marino gestito dall'omonima Pia Opera.

Uno scatto bellissimo che racconta una bella fetta di Anzio, tra la linea ferrata che collegò il Tirreno alla Capitale nel 1884, ai tempi in cui già la città era parte integrante del Regno d'Italia di Re Umberto I. Una ferrovia che, all'epoca della foto ritratta in cartolina (primi anni del 1900), attraversava il centro di Anzio, accarezzando il porto e poi seguendo - sempre a binario unico - un tracciato quasi a ridosso del mare. Una linea che, come gli anziati sanno bene, venne dismessa per fare posto al nuovo percorso (e nuova stazione) più a monte nel 1934, passando dunque alle spalle di Villa Albani.

tracciato vecchio ferrovia anzio

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20lire umbertoI 1882 ilmamilioNella cartolina, per l'appunto, la splendida dimora nobiliare viene definita "Ospizio marino", destinato ai bambini poveri, rachitici e scrofolosi, secondo la nuova destinazione d'uso del 1881 (qui una moneta aurea da 20 lire coeva, rappresentante Re Umberto I), non moltissimi anni prima della cartolina. Una Villa Albani che era stata acquistata da Pio IX e quindi definitivamente acquisita dal Regno d'Italia.

Un utilizzo, quello di "ospizio", che durò fino al 1970 (curiosamente ad un secolo esatto dall'annessione dello Stato Pontificio...) quando la dimora venne adibita ad ospedale.

Tra le curiosità che la cartolina suggerisce, oltre ad una città all'epoca con meno edifici di oggi, anche il treno che lo attraversa.

Il convoglio a sei carrozze è trainato da due locomotive, entrambe in funzione. Spiccano, tra gli altri particolari, le garitte dei frenatori che si trovano sulla testata delle carrozze. Sprovvisti di freni pneumatici comandati dalla cabina di guida, i treni prevedevano infatti la presenza di personale addetto alla frenatura, comandato dal macchinista secono lo schema qui sotto riportato, tratto dal Regolamento di esercizio:

Art. 7 RS - Fischi per il comando dei freni e per segnali di allarme.
1. Tre fischi brevi e vibrati ordinano la pronta chiusura di tutti i freni.
2. Più di tre fischi brevi e vibrati sono il segnale di allarme e prescrivono parimenti la pronta ed energica chiusura di tutti i freni.Questo segnale vale anche per chiedere la chiusura dei freni quando il macchinista di una locomotiva che rinforza in coda un treno si accorge che la locomotiva si è scostata dal treno. Lo stesso segnale vale anche per richiamare l'attenzione del personale delle stazioni e della linea per l'adozione delle possibili misure di sicurezza.
3. Quando i freni sono serrati, un breve fischio della locomotiva ne ordina il parziale allentamento; questo segnale si adopera soltanto sulle forti discese.
4. Un fischio lungo seguito da altro breve ordina il completo allentamento dei freni.