Stop 5G, a Vicovaro l'incontro tra medici, tecnici, amministratori, comitati e associazioni

Pubblicato: Domenica, 03 Marzo 2019 - redazione attualità

Tanti i tempi approfonditi, richiesta assoluta attenzione sulla vicenda

ilmamilio.it

Sabato 2 marzo si è tenuto a Vicovaro (Roma) il primo meeting nazionale promosso dall’alleanza italiana Stop 5G, a cui hanno aderito e/o preso parte parlamentari di diversi schieramenti, consiglieri regionali, sindaci, assessori e consiglieri comunali, avvocati, scienziati, medici, tecnici, giornalisti, movimenti e partiti politici, associazioni di malati, comitati civici, gruppi di consumatori e di ecologisti/ambientalisti/animalisti oltre che numerosi cittadini.

Il meeting è stato anche trasmesso in diretta tv e radio ed era patrocinato da Istituto Ramazzini, Associazione Medici per l’Ambiente ISDE Italia, ASSIMAS Associazione italiana di medicina ambiente e salute, ICEMS International Commission for Electromagnetic Safety. A conclusione dei lavori è stata prodotta e sottoscritta una risoluzione come consenso sulle strategie emergenziali ispirate al principio di precauzione da adottare a livello nazionale e locale da quanti intendano sostenere i diritti costituzionali nella tutela per la salute pubblica, minacciata dai piani per le inesplorate radiofrequenze del wireless di quinta generazione, meglio noto come 5G, pericoloso già per il Comitato Scientifico sui rischi sanitari ambientali ed emergenti della Comunità Europea. 

1)  GOVERNO

Rinnovo della richiesta di moratoria per fermare la sperimentazione 5G su tutto il territorio italiano

Non innalzare i valori limite di legge nella soglia d’irradiazione elettromagnetica

Minimizzare il rischio sanitario promuovendo uno studio epidemiologico sui campi elettromagnetici

Integrare i contratti d’asta da stipulare e/o già stipulati con l’industria aggiudicataria delle nuove bande 5G con l’inserimento di una clausola per un’accisa risarcitoria da eventuali danni cagionati sulla salute della popolazione

2)      MINISTRO DELLA SALUTE

Promuovere uno studio preliminare nazionale sugli effetti biologici delle radiofrequenze 4G e 5G presso un ente indipendente e privo di conflitti d’interessi con l’industria, valutata la disponibilità dell’Istituto Ramazzini

Istituire una commissione di vigilanza permanente per il monitoraggio degli effetti dei campi elettromagnetici, individuando membri della scienza e medicina indipendente, un coordinamento tra le associazioni dei malati  

3)      PARLAMENTO

Invito alle Commissioni preposte di calendarizzare la discussione di disegni di legge sulle malattie ambientali

Invito alla Commissione Vigilanza Rai di valutare il livello d’informazione sinora offerto nei servizi di radiotelevisione pubblica circa i pericoli sanitari del 5G

Di dare piena attuazione alla Legge Quadro del 2001 con l’applicazione dei decreti attuativi, valorizzando una delle legge più cautelative d’Europa in difesa della salute pubblica

4)    REGIONI e PROVINCE AUTONOME

Promuovere una inter/commissione sanità/ambiente per monitore le ripercussioni dei campi elettromagnetici su popolazione ed ecosistema, individuando membri della scienza e medicina indipendente e un coordinamento locale tra le associazioni dei malati e cittadinanza attiva 

5)      COMUNI

Invito al Sindaco in qualità di massima Autorità Sanitaria e ufficiale di Governo e, in subordine, al Prefetto in caso d’inerzia del primo, di adottare un’ordinanza contingibile e urgente per sospendere la sperimentazione del 5G sul territorio amministrato in attesa di quanto ai punti 1), 2), 3), 4)

6)    ASSOCIAZIONI e CITTADINI

Sostenere la cittadinanza più esposta, in particolar modo i soggetti più a rischio come malati, donne in gravidanza, anziani e bambini in chi ne esercita la patria potestà, nelle diffide legali, anche individuali, da inoltrare ai ministri della salute, dello sviluppo economico e al Sindaco del proprio comune di residenza, rivendicando il diritto costituzionale per la tutela alla salute di cui all’art. 32   

Sostenere l’associazionismo nell’intraprendere un percorso legale di autotutela pubblica anche per mezzo di un ricorso d’urgenza da presentare alla Procura della Repubblica, Tribunale civile ex art. 700 per ‘periculum in mora’.

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