Da Ariccia a New York: i coniugi Franco De Felice e Anna Maria Canestri protagonisti alla maratona più famosa del mondo

ARICCIA – Ariccia “sbarca” alla maratona di New York. A portare alti i “colori” della città sono stati Franco De Felice e Anna Maria Canestri: marito e moglie uniti dalla passione per i viaggi e per il running. Professionisti di lungo corso molto noti anche ad Albano e Genzano, De Felice e Canestri hanno solcato le strade della Grande Mela da Staten Island a Central Park. Quarantadue chilometri (e 195 metri) che, per i podisti “amatori” come i coniugi De Felice, sono intrisi di valori e di significati che vanno al di là dell’aspetto puramente agonistico. C’è la costante sfida con i propri limiti, la tenacia nel raggiungere gli obiettivi, il desiderio di migliorare sé stessi, il sacrificio e la disciplina come “compagni” di viaggio. “E’ stata un’esperienza straordinaria – dichiara Franco De Felice, commercialista 59enne con studio a Genzano – un sogno che si è realizzato dopo una lunga preparazione tecnica.

La maratona di New York è un evento straordinario che regala emozioni indescrivibili. E’ stato l’approdo di un percorso che mi ha migliorato come persona oltre che come atleta. Vorrei ringraziare la mia famiglia che in questi mesi mi è stata vicino e mi ha supportato con affetto e pazienza. Ho messo in campo gli insegnamenti di mio padre al quale va oggi il mio pensiero: spirito di sacrificio, disciplina, resilienza e fedeltà i propri valori”. De Felice sembra richiamare dunque l’adagio del famoso sciatore alpino Ingemar Stenmark il quale, alla domanda se si sentisse fortunato o meno, rispose così: “non so nulla riguardo alla fortuna. So solo che più alleno duramente e più divento fortunato”.

Viva soddisfazione è stata espressa anche da Anna Maria Canestri, consulente grafologo e stimato perito del Tribunale di Velletri: “E’ un’esperienza che auguro di fare a tutti almeno una volta nella vita – afferma la dott.ssa Canestri – anche solo per l’emozione che si prova nei preparativi e durante il percorso. Ci sono migliaia di persone in strada che aspettano entusiaste di vederti passare. All’inizio non pensavo di poter terminare la maratona, ma sentirsi dire continuamente dalla gente “U go it” (vai avanti ndr) mi ha dato la forza di arrivare fino in fondo”.

Emanuele Romaggioli

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