Castelli Romani: i nuovi dati sull’abbassamento dei laghi, il silenzio delle istituzioni, la petizione popolare

CASTELLI ROMANI (attualità) – L’intervento del Coordinamento ambientalista Castelli romani

“Da oltre quarant’anni il Coordinamento Ambientalista dei Castelli Romani lavora per salvare i laghi di Albano e Nemi, raccogliendo dati, elaborando proposte e costruendo alleanze tra cittadini, associazioni, università e imprese.

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In questi anni abbiamo elaborato un Piano completo per la tutela dei laghi, basato su solide evidenze scientifiche e sviluppato insieme al nostro Comitato Scientifico, composto da ricercatori e tecnici di alto livello. 

Eppure, le istituzioni continuano a ignorarci.

Il motivo è chiaro: il nostro Piano propone scelte coraggiose e scomode, come il blocco della speculazione edilizia e la riduzione del 30% dei consumi idrici civili, industriali e artigianali.

Nel frattempo, si moltiplicano fake news e disinformazione, diffuse anche da cittadini inconsapevoli o da chi, per convenienza o superficialità, difende il modello che ha portato al disastro attuale.

Noi rispondiamo con trasparenza, dati e serietà scientifica, come facciamo da quattro decenni.

Il problema non riguarda solo i laghi: il loro abbassamento è la spia di un collasso dell’intera falda idrica sotterranea del Vulcano Laziale.

Un fenomeno che mette a rischio ecosistemi, biodiversità, economia locale e sicurezza idrogeologica. Il livello del Lago Albano e del Lago di Nemi sono, per la prima volta, scesi sotto i 7 metri dal livello normale, ogni anno scendono in media di circa 35 cm. Entrambi i laghi sono alimentati dalla falda idrica sotterranea. Il Lago Albano ha perso in 40 anni circa 42 milioni di mc di acqua, rispetto al 2024 circa 2,5 milioni di mc. Il Lago di Nemi ha perso in 40 anni circa 12 milioni di mc, rispetto al 2024 circa 750.000 mc. I dati provengono dalle misure dei nostri idrometri ed elaborati dal Comitato scientifico per i laghi, siamo gli unici ad aver monitorato i laghi e la pioggia dall’inizio.

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Riteniamo che l’attuale Piano dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Centrale non rappresenti una risposta efficace alla gravissima crisi idrica dei laghi dei Castelli Romani.

Al contrario, alcune delle soluzioni prospettate – come il progetto delle cosiddette “gronde” – rischiano di aggravare ulteriormente la situazione, invece di migliorarla.

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Le “gronde”, pensate per convogliare acque meteoriche verso il lago, non garantiscono un apporto idrico sufficiente a compensare le perdite, e soprattutto espongono il bacino a un serio rischio di inquinamento, trasportando sedimenti, oli e sostanze provenienti da aree urbanizzate e stradali. Un intervento del genere potrebbe provocare un collasso biologico del lago Albano, alterandone in modo irreversibile l’equilibrio chimico e naturale.

Chiediamo inoltre ai Comuni di Castel Gandolfo, Albano Laziale e Ariccia di sospendere immediatamente il potenziamento dell’acquedotto Sforza Cesarini, che attinge direttamente al Lago Albano. È inconcepibile che, in una situazione di emergenza idrica documentata e persistente, si autorizzi un progetto che aumenta il prelievo d’acqua dal lago invece di ridurlo.

In un contesto tanto fragile, continuare con logiche di potenziamento e nuove captazioni è una scelta irresponsabile e contraria al principio di precauzione ambientale.

Servono misure di riduzione dei consumi, tutela delle falde e ripristino del ciclo naturale dell’acqua – non nuove opere che aggravano la crisi.

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Chiediamo invece con l’appello a firmare la petizione, di fare adottare il piano di salvataggio dei laghi dei Castelli Romani. Se aspettiamo le istituzioni si farà poco e si farà tardi, dobbiamo agire subito con il piano elaborato dal Comitato scientifico per i laghi. https://c.org/fbz684Yr5y

Se vuoi davvero aiutare i laghi, informati, diffondi dati veri e smentisci le fake news.

Sostieni chi da quarant’anni lavora con onestà e competenza per difendere il bene più prezioso: l’acqua.

Coordinamento Ambientalista dei Castelli Romani”

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