Flai Cgil: “Roma e Lazio, cresce il numero di lavoratori stagionali, ma aumentano coloro che fanno meno di 51 giornate”

ROMA (cronaca) – Dalle ispezioni tasso di irregolarità del 77 %

Nel 2024 a livello nazionale il lavoro cresce in agricoltura con 89.515 lavoratori stagionali che segnano un +2,3% rispetto all’anno precedente, anche le giornate lavorate aumentano dell’1,8%; ma – dato di rilevante importanza –  si  amplia la platea di coloro che lavorano in agricoltura meno di 51 giorni l’anno. Questi numeri, calati nel Lazio presentano alcune peculiarità con la provincia di Latina che vede un incremento del 15,3% delle giornate lavorate e un aumento dei lavoratori OTD (stagionali) dai 18.801 del 2023 ai 21.682 del 2024; Roma va da 10.036 lavoratori OTD del 2023 ai 10.432 del 2024; la provincia di Viterbo da 8.834 a 9.203.

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“Il Lazio, passando dai circa 41.000 lavoratori OTD del 2023 ai quasi 45.000 del 2024, fa registrare un segno + che necessita di alcune riflessioni. Sicuramente vi ritroviamo quella ripresa dell’economia agricola a livello nazionale, ma evidenziamo almeno due altri elementi”. Così Stefano Morea, Segretario Generale Flai Cgil Roma e Lazio ( foto sopra)  analizza i numeri del lavoro agricolo nella regione.

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“Da un lato i numeri della provincia di Latina portano la macroscopica fotografia di quanto è accaduto tra fine giugno e agosto, dopo la morte di Satnam Singh e un ovvio quanto necessario intensificarsi dei controlli e delle sanzioni: basti ricordare che dall’1 al 18 giugno 2024 le assunzioni sono state 1.742, mentre dal 19 giugno, data della morte di Satnam, a fine mese le assunzioni sono state 3.287. Riepilogando dal 1 giugno al 15 luglio abbiamo avuto  7.368 assunzioni a tempo determinato, l’anno precedente nello stesso periodo erano state 4.790! Questo significa che vi è stata una straordinaria attività di emersione del lavoro nero, che colpisce soprattutto lavoratori stranieri, frutto delle ispezioni, delle indagini in corso e segno evidente del contesto in cui è maturata la morte di Satnam. Altro elemento che evidenziamo anche nella nostra regione è l’aumento di chi lavora per poche giornate, anche ben al di sotto delle 51. Questo è un altro campanello di allarme che nasconde spesso forme di lavoro grigio, sfruttamento ai danni dei lavoratori più fragili, spesso stranieri; esigenze di momentanea emersione per timore di controlli da parte di aziende che operano nell’irregolarità e comunque un lavoro povero”.

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“Rimanendo ai numeri – prosegue Morea – i dati delle ispezioni relative al 2024 ci dicono che nel Lazio in agricoltura abbiamo un tasso di irregolarità del 76,7%: su 464 ispezioni abbiamo 356 risultate irregolari. Per quanto riguarda le violazioni riscontrate ben 532 riguardano salute e sicurezza, 122 per lavoro nero e 110 per caporalato, limitandoci alle prime tre tipologie. Complessivamente ci sembra che si può e si deve fare molto nella nostra regione per promuovere un lavoro dignitoso, rispettoso dei contratti e delle persone, in grado di far crescere bene  e nella legalità il settore agricolo, che tanto rappresenta per il Lazio”.

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