STORIE & METALLO | Le volte che la flotta della marina militare italiana si è radunata tra Napoli e Gaeta: da VEII a Hitler, a Gronchi
ROMA (storie & metallo) – Nel 1863 la prima rassegna, ripetuta 75 anni dopo in occasione della visita in Italia del Führer. Nel 1961, infine, la manifestazione nel golfo gaetano. Tre splendide medaglie che richiamano le precedenti
ilmamilio.it – contenuto esclusivo
di Marco Caroni
Questa è una brevissima – nella narrazione, non certo nello sviluppo temporale dei fatti – storia delle volte che la flotta della marina militare italiana si è radunata per celebrarsi e per mostrarsi. Da Vittorio Emanuele II, il padre della Patria, a Mussolini ed Hitler, sino al repubblicano raduno sotto lo sguardo di Giovanni Gronchi.
La storia inizia il 16 novembre 1863 quando re Vittorio Emanuele, che due anni prima aveva sancito la nascita del Regno d’Italia (seppur ancora privo dei territori di Papa Pio IX, comunque ristretti al solo Lazio, già senza Rieti), autorizzò ed anzi caldeggiò la prima rassegna della marina militare italiane. Nel golfo di Napoli, rappresentato in una splendita ed iconica medaglia dell’epoca, all’ombra di un vesuvio fumante e di un sole raggiante, si ritrovarono pirofregate e navi a vela, il meglio di quanto la marina militare potesse mostrare.


La medaglia che commemora quei giorni è di grande bellezza e senza dubbio una delle più celebri di quei primissimi anni di Unità. La Regia marina militare d’altra parte era nata appena due anni prima e quella era la prima occasione per farsi vedere dal mondo.
Sul rovescio della medaglia, dal diametro di 60 millimetri, realizzata in metallo bianco e bronzo, oltre all’iscrizione “Le antiche glorie con nuove forze ridesta – Vittorio Emanuele II re d’Italia” compare l’elenco delle imcarcazioni militari presenti nel golfo partenopeo per l’occasione. Tra queste si ricordano le navi “Maria Adelaide”, “Duca di Genova”, “Etna”, “Eridano”, “Archimede”, “Carlo Alberto”, “Tripoli”. La bellezza della medaglia è evidente.
L’immagine delle navi nella rada del golfo di Napoli sotto al Vesuvio fumante ed al sole raggiante ritornerà, tra le altre, anche nell’altrettanto bellissima medaglia del 1871 dedicata all’Esposizione dell’industria marittima.

Bisogna fare un grande salto di ben 75 anni per ritrovare la flotta radunata a Napoli. La Prima guerra mondiale, che ha visto l’Italia uscire tra le potenze vincitrici, è ormai lontana di molti anni: è il 1938, l’Asse tra Mussolini ed Hitler è all’apice e il Führer viene invitato dall’alleato a visitare l’Italia. Dopo le tappe a Firenze e Roma, ecco l’arrivo nel capoluogo partenopeo il 5 maggio.
Il capo del nazismo, che tutto sommato nonostante l’amicizia e la stima per il Duce, non era rimasto particolarmente colpito dalle forze militari viste sino a quel momento, arriva in una Napoli imbandierata e festante ed insieme a Mussolini ed al re Vittorio Emanuele III a bordo di una fregata segue le articolate esercitazioni allestite al largo del golfo di Napoli.

La medaglia che celebra l’evento, rimasto a lungo nelle memorie proprio per l’ingente apparato di accoglienza riservato ad Hitler, è sontuosa e bellissima. Dal diametro decisamente importante (112 millimetri), al dritto dove compare il nome del re ed imperatore (divenuto tale esattamente due anni prima), la medaglia richiama direttamente quella del 1863, il cui dritto è rappresentato in un tondo nel campo. Sotto il tondo, l’elenco delle navi che si radunarono 75 anni prima praticamente nello stesso luogo dove erano nel ’38.


Il rovescio è dominato dalle navi che procedono in schieramento ordinato lasciando la costa napoletana. Per l’occasione e per rendere davvero rilevante la rassegna, le imbarcazioni di quella che all’epoca era probabilmente la flotta militare più importante del Mediterraneo, erano state divise in due squadre che poi avrebbero dato vita alle complesse esercitazioni.
Nella prima squadra compaiono imbarcazioni come Cesare, Gorizia, Garibaldi, Folgore e Fulmine. Nel secondo gruppo ci sono la “Duca d’Aosta”, “Trento”, “Bolzano” e “Trieste”. Un particolare: nonostante per l’occasione Napoli fosse stata addobbata di svastiche, oltre che di fasci e scudi sabaudi (seppur in minor numero), sulla medaglia non compare nessuna svastica comparendo invece scudo Savoia e fascio. La rassegna è comunque un successo

La nostra storia si conclude nel 1961. L’Italia ha voltato pagina, ha risanato le proprie ferite e, trascorsi 23 anni dall’occasione precedente – in ben altro contesto politico – ed è diventata repubblicana. Nei primi 100 anni di vita della marina italiana, la scelta è quella di radunare la flotta nel golfo di Gaeta. La rassegna, alla quale partecipa anche il Presidente della Repubblica italiana Giovanni Gronchi, si svolge il 14 luglio 1961 e chissà se la scelta della data nelle intenzioni degli organizzatori aveva anche un richiamo alla Rivoluzione francese.
Piccola nota di colore. Pochissimi mesi prima della rassegna di Gaeta, nell’aprile 1961, il Presidente Gronchi era stato in visita istituzionale in Sud America: il viaggio era stato immortalato in una serie di tre francobolli. Il valore da 205 lire, in colore rosa, era stato ritirato subito dopo essere stato messo sul mercato a causa dell’errata rappresentazione dei confini del Perù, generando dunque il mito del celebre “Gronchi rosa“, il francobollo italiano più famoso del mondo.


Bellissima e di enorme fascino la medaglia che – come le precedenti – commemora l’evento. Realizzata in argento e bronzo, la medaglia ha un diametro di 111mm (praticamente come quella del ’38) ed un peso di oltre 600 grammi. Un pezzo di immenso fascino.
Su una faccia il richiamo alla rassegna del 1863, col conio che ripropone praticamente lo stesso soggetto di quasi un secolo prima. Sotto la vignetta, l’elenco delle imbarcazioni presenti quel giorno di novembre.
L’altra faccia, seguendo il medesimo schema, presenta la flotta schierata in mare di fronte a Gaeta e quindi l’elenco delle imbarcazioni presenti, come ormai di consueto.

Una serie di conii di grande bellezza per celebrare tre momenti significativi della nostra storia unitaria. Elemento che torna in tutte e tre le medaglie è quello della flotta di velieri e piroscafi da guerra schierati sotto al Vesuvio fumante.