Grottaferrata | Letta, Fca, Di Bernardo e il caso che non c’è (e che non interessa a nessuno)
GROTTAFERRATA (attualità) – Al di là del polverone esterno, la questione non ha dibattito in citt
ilmamilio.it
La questione della “Foresta che Avanza”, che ha recentemente fatto il suo ingresso nelle pagine di La Repubblica, non si è trasformata in un caso politico. Perché un caso, quando nasce, è alimentato dalle forze politiche in campo a dai suoi attori protagonisti, i consiglieri comunali, gli assessori, i partiti nel loro complesso. Niente di tutto questo è avvenuto.
Quando un mese fa la vicenda emerse su mamilio.it, il sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo, si era difeso con un comunicato, chiudendo con le sue dichiarazioni le poche sottolineature emerse riguardanti lo spazio concesso all’associazione, situato in Viale Dusmet (in sostanza si parla di una stanza, molto meno di quello che era stato attribuito inizialmente, ovvero un’abitazione con garage in Via colle delle ginestre, operazione poi stoppata dall’interno della maggioranza) e inaugurato con la presenza dell’assessore Paola Franzoso del PD. Nonostante la visibilità dell’incontro e la presenza di foto ufficiali, le reazioni (tutte nelle chat private), a dirla tutta, erano state scarse o isolate perché in fondo il peso specifico della vicenda è davvero minimo.
Al di là delle prime schermaglie, il dibattito è stato ed è praticamente nullo e anche ora che il tema è approdato su un quotidiano nazionale, non ha fatto altro che generare in fondo un paio di comunicati stampa e nulla di più. La questione non interessa la cittadinanza, e questo, in fin dei conti, è comprensibile visto che Grottaferrata ha ben altri problemi da affrontare.
Non sarà questa la polemica che metterà in difficoltà il sindaco Di Bernardo, né tanto meno il consigliere comunale Letta, che viene dato per essere sempre più isolato dal giro che conta di Fratelli d’Italia (ma ne siamo sicuri?), soprattutto dopo il voto favorevole al bilancio. La politica locale oggi ha talmente poca sostanza che questo caso finirà per essere un ulteriore fuoco di paglia. Pochi anni fa una situazione simile avrebbe probabilmente sollevato un polverone vero, ma i tempi sono cambiati.
Ciononostante, c’è un dato politico che non va sottovalutato, ed è quello che riguarda il sindaco Di Bernardo. È lui il capo dell’amministrazione, è lui a dare il via libera a tutte le decisioni, a prendersi anche le responsabilità, è lui che guida il timone della coalizione in maniera così sicura che ogni comunicato stampa esce non prima di aver dato l’etichetta costante (“L’amministrazione Di Bernardo” ha approvato, ha inaugurato…”) a tutte le decisioni e iniziative. E’ infine lui che dovrà rispondere semmai ai suoi alleati di centrosinistra, sinistra, iscritti Anpi e altri per giustificare la sua apertura a chi si troverebbe normalmente e politicamente su fronti opposti (e il discorso non vale per Letta o Foresta che Avanza, ma anche altri esponenti).
Non è un mistero che Grottaferrata rappresenti anche un trampolino di lancio per le ambizioni politiche future del sindaco. Ambizioni personali legittime e rispettabili, si badi bene, e che valgono gli ambiti di manovra che a lui necessitano.
In fondo, in politica, anche questi piccoli passaggi hanno un significato strategico. Soprattutto per chi comanda la nave. Da sempre.