Pubblicato: Mercoledì, 22 Gennaio 2025 - redazione eventi

ROCCA DI PAPA (eventi) - Un altro talento uscito dal territorio roccheggiano

ilmamilio.it

La galleria Dantebus di via Margutta, nel cuore pulsante della capitale, ospita fino al 29 gennaio 2025 l'opera The Seeming Calm in Dripping Darkness di Elda Casciotti, artista originaria di Rocca di Papa, un pastello su tela che affascina e provoca riflessione. L'opera esprime una potenza nascosta dietro una calma apparente, un gioco di luci e ombre che racconta una storia di contrasti, dove il silenzio è solo il preludio alla forza che si cela sotto la superficie.

La mostra collettiva Margutta è un'importante occasione per esplorare il lavoro di numerosi  talenti contemporanei, e l'opera di Casciotti rappresenta una delle punte di diamante dell’esposizione. La galleria Dantebus, conosciuta per il suo impegno nel promuovere artisti emergenti e di grande valore, ha creato uno spazio in cui il dialogo tra diverse espressioni artistiche prende forma, dando spazio a creazioni che sfidano le convenzioni e stimolano la riflessione.

Nella spiegazione dell'opera, Danbtebus commenta: "In The seeming calm in dripping darkness, Elda Florentina Casciotti trasforma la tela in un altare dedicato alla forza primigenia dell’animale, inteso come archetipo e simbolo universale. Un cane, che richiama nelle forme un Dobermann e nello spirito il dio Anubi, emerge dall’oscurità con un’intensità che sembra squarciare il silenzio dello sfondo. Solo metà del suo volto è visibile, ma in quello sguardo penetrante e in quell’orecchio teso si concentra tutta la potenza di un messaggio che va oltre l’apparenza: la calma apparente nasconde un abisso di forza, vigilanza e mistero. Lo sfondo scuro non è solo un’assenza, ma diventa il ventre della creazione. È dalla penombra che il cane emerge, come una figura mitica. Il richiamo al dio Anubi, custode dell’oltretomba nella mitologia egizia, non è casuale: esso incarna il ruolo di mediatore tra i mondi, la vita e la morte, la calma e la forza, l’umanità e l’animalità. Il suo aspetto totemico lo rende un simbolo universale, entità che racchiude in sé archetipi profondi e senza tempo. Il buio grondante pulsa, denso e vivo. Elda dichiara che ama cogliere negli occhi degli animali le loro emozioni più profonde. Qui, lo sguardo, vigile e penetrante, scruta l’anima dello spettatore, senza accettare compromessi e incarnando una calma apparente, ma sussurrando la promessa di un’energia latente pronta a esplodere. Come scriveva Rilke: Il tuo sguardo si posa sul visibile per farsi sostanza dentro di noi".
«Sono un’interior designer e vivo a Roma - afferma Elda nella sua nota biografica -  Credo che l’arte sia uno strumento per dare forma a qualcosa che il mondo intero non vedrebbe mai e che invece urla e strepita e fa un casino assurdo nella testa dell’artista. La natura è la mia fonte di ispirazione più grande. Quest’opera è la seconda della collezione A(NI)MALI. Amo i loro occhi, la loro espressione. Mi piace cogliere il loro sguardo, le loro emozioni ed espressioni, soprattutto quelle più profonde. Mi piace gettarle sulla tela e in ognuna di esse lasciarci imprigionata una parte di me.»