Pubblicato: Sabato, 30 Novembre 2024 - redazione attualità

ROMA (attualità) - I ritardi aerei possono causare una serie di disagi per i passeggeri, dai problemi logistici alla perdita di coincidenze con altri mezzi di trasporto, fino alla necessità di modificare piani di viaggio già stabiliti

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Tra le evenienze meno gradevoli quando si deve andare in vacanza, un doveroso cenno deve essere dedicato ai ritardi dei voli aerei, che possono compromettere fortemente la serenità e impattare anche le sostanze economiche dei passeggeri, che perdono giorni di vacanza.

Capita sempre più spesso, però, che dalle compagnie arrivino congrui risarcimenti.

Come già detto, questo vale anche quando si ha a che fare con il fastidio del ritardo dell’aereo.

I ritardi aerei possono causare una serie di disagi per i passeggeri, dai problemi logistici alla perdita di coincidenze con altri mezzi di trasporto, fino alla necessità di modificare piani di viaggio già stabiliti. Tuttavia, i passeggeri coinvolti in ritardi significativi possono rivalersi sulle compagnie aeree e chiedere un rimborso (nel sito rimborsamitu.it questo tema può essere approfondito), il cui importo varia in base alla durata del ritardo e alla lunghezza della tratta.

Dato che abbiamo fatto un cenno a casi concreti, ne ricordiamo uno recente, relativo in particolare a un volo Milano-Olbia.

Invece di atterrare presso l’aeroporto di Olbia, scalo dai numeri record in territorio sardo, alle 13.50, l’aereo ha toccato il suolo sardo alle 17.36.

Per quattro passeggeri, due donne e due uomini originari di Pavia, queste quattro ore sono state foriere di diversi disagi.

L’intervento del Giudice di Pace di Olbia

Sulla questione del ritardo aereo è intervenuto il Giudice di Pace di Olbia. Poche settimane fa, si è pronunciato ed è arrivato a disporre l’obbligo, da parte di EasyJet, di versare ai quattro passeggeri un risarcimento di 1000 euro.

La decisione è stata presa facendo riferimento al Regolamento Europeo 261/2004, testo normativo basilare per quanto riguarda la tutela dei passeggeri dei voli aerei che partono o atterrano in ritardo.

Nei casi in cui il ritardo è superiore a tre ore, il passeggero ha diritto alla ricezione di una compensazione pecuniaria. Nel caso specifico del volo Milano-Olbia, è stata certificata l’assenza di scioperi in corso o di condizioni meteo talmente avverse da avere un impatto sulla rotta dell’aereo.

Informazioni sul regolamento

Il Regolamento Europeo sopra citato è stato adottato con lo scopo di garantire, a livello generale, una tutela massima dei passeggeri che scelgono l’aereo come mezzo di trasporto. Tra i casi in cui il passeggero può reclamare i suoi diritti è possibile chiamare in causa, oltre ai ritardi, anche la cancellazione dei voli e la negazione degli imbarchi sugli stessi.

A seconda della situazione, il passeggero può avere diritto al rimborso del biglietto, all’imbarco su un volo alternativo e alla compensazione pecuniaria, chiamata in causa, per esempio, nei casi in cui il ritardo o la cancellazione causa una perdita di denaro per via di transfer presso altri scali aerei o per notti perse presso le località di destinazione.

Sempre in merito alla compensazione pecuniaria, è fondamentale ricordare che il Regolamento prevede la sua corresponsione da parte del vettore operativo, ossia quello in prima linea nel fornire effettivamente il servizio del volo sulla base del contratto di trasporto che è stato preventivamente concluso con il passeggero.

Gli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid, non sono stati privi di disagio per le compagnie aeree, tra maltempo, riduzione del personale e traffico eccessivo sui principali corridoi aerei.

Solo nel lasso di tempo compreso tra il 24 e il 30 giugno 2024, secondo i dati Eurocontrol, i ritardi aerei hanno raggiunto il record degli 1,9 milioni di minuti di ritardo.

Rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, si parla di un aumento del 153%.

Numeri indubbiamente importanti che, però, fanno meno paura nel momento in cui si sa che, rivolgendosi a realtà specializzate come quella citata all’inizio dell’articolo, è possibile far valere i propri diritti, adeguatamente tutelati, ormai 20 anni or sono, dal legislatore europeo.