ROMA (attualità) - Una visione che ha l'obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati, ma anche quello di rispondere a tutto ciò che riguarda i cambiamenti climatici
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L'indipendenza energetica rappresenta un obiettivo strategico per ogni Paese, soprattutto in un contesto in cui la sicurezza energetica ha un impatto diretto sulla stabilità dal punto di vista economico e sociale. Alcuni elementi centrali della strategia per raggiungere una maggiore autonomia entro il 2030, secondo gli esperti, possono consistere nell'investimento nelle energie rinnovabili e nel considerare il ritorno al nucleare. Una visione che ha l'obiettivo di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati, ma anche quello di rispondere a tutto ciò che riguarda i cambiamenti climatici.
La spinta sempre più ampia verso le rinnovabili
L'indipendenza energetica è un obiettivo strategico per l'Italia, che punta su un mix di fonti rinnovabili e soluzioni innovative come il nucleare di nuova generazione. Un ruolo cruciale in questa transizione è giocato dalla lungimiranza di aziende e privati, sempre più orientati verso l'adozione di tecnologie green. Tra le opzioni più diffuse figurano il fotovoltaico (lil team di Sunpark, azienda operante nel settore nel Lazio, può sicuramente fornire lumi al riguardo) e il solare termico, resi ancora più accessibili grazie a diversi incentivi statali. Questi strumenti non solo riducono i costi energetici, ma favoriscono anche un approccio sostenibile.
Proprio le energie rinnovabili, insieme al nucleare, sono al centro del piano energetico italiano che è stato previsto dalle istituzioni governative per il prossimo decennio. Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, ha di recente sottolineato l'importanza di promuovere tecnologie caratterizzate dall'innovazione, lavorando insieme all'Unione Europea. Nel corso di un'intervista, l'esponente del Governo ha messo in evidenza come l'energia geotermica, già ben sviluppata in Toscana, abbia la potenzialità di espandersi anche in altre regioni.
Allo stesso tempo, secondo quanto dichiarato dal ministro, l'idroelettrico necessita di un accordo da effettuare con la Commissione Europea, in modo da rendere più vantaggiose le concessioni per i territori, con benefici concreti a livello locale.
La valutazione del progetto di reintroduzione del nucleare in Italia
Sul fronte del nucleare, il ministro Pichetto Fratin apre la strada a futuri sviluppi nel settore. Entro la fine dell'anno, sarà presentata una legge delega che ha il compito di valutare la fattibilità di un progetto di questo tipo nella penisola, creando così una base giuridica per una possibile reintroduzione di questa fonte energetica. Il ministro ha specificato che non si tratta di una prospettiva che vuole sostituire le rinnovabili, ma di un affiancamento per garantire una produzione energetica stabile e continua.
Le opportunità del futuro energetico in Italia
La domanda crescente di energia, specialmente di energia elettrica, è uno dei grandi temi del nostro tempo. La spinta di questa domanda non è rappresentata, però, soltanto dallo sviluppo di nuove economie. Infatti, anche le economie più avanzate, come quelle europea, statunitense, canadese e giapponese, vedono un aumento dei consumi elettrici, anche a causa dell'elettrificazione dei trasporti e dei processi di produzione industriale. A contribuire a questa domanda in aumento è anche la dipendenza sempre maggiore da nuove tecnologie, come quelle dei data center.
In una situazione di questo tipo, l'energia nucleare, secondo alcuni pareri, potrebbe avere un ruolo per soddisfare il fabbisogno energetico. Nel nostro Paese, il ritorno del nucleare è un tema che sta guadagnando sempre più attenzione. Il Parlamento ha votato a favore della valutazione per una reintegrazione di questo elemento nel mix energetico della penisola, in modo da accelerare il processo di decarbonizzazione.
La complementarità tra rinnovabili e nucleare, quindi, sembra essere al centro di un futuro energetico decarbonizzato. Secondo quanto dichiarato dal ministro, inoltre, il nucleare potrebbe rendere più semplice la produzione di idrogeno a costi inferiori e di calore ad elevate temperature, permettendo anche di fornire soluzioni di decarbonizzazione per i settori industriali più difficili da elettrificare.