Pubblicato: Mercoledì, 08 Gennaio 2025 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (politica) - Riceviamo e pubblichiamo

ilmamilio.it

"La passione per la politica, la partecipazione alla cosa pubblica spesso fanno fare cose strane.

L’ultima in ordine temporale è stata seguire l’ultimo Consiglio Comunale di Grottaferrata, durato per più di 8 ore, senza che ci fosse un argomento che destasse particolare interesse.

E’ stato il clima assurdo e surreale che si è creato a spingermi a seguirlo fino alla fine, come la trama di un film in cui si aspetta il finale a sorpresa o il colpo di scena.

Mi è sembrato di assistere ad un ““one man show”” di un consigliere comunale contro tutti, il che ha insinuato da una parte il sospetto di mania di protagonismo, dall’altra ha rappresentato il tentativo di dare un segnale politico preciso.

L’ordine del giorno verteva su un argomento poco stimolante come l’approvazione del bilancio, roba da addetti ai lavori, quindi una gran noia.

In realtà si celava qualcosa di più profondo, un modus vivendi et operandi degli eletti che ha messo in luce di che pasta sono fatti e con che competenze e capacità si spendono al servizio della collettività.

Un modo appassionato ed astratto di vedere la politica, roba da “duri e puri”, ma che ritengo debba essere sempre il punto di partenza, per poi scendere a quei compromessi di cui si permea la politica.

In effetti, a parte il “one man show”, tutto il resto è stata l’ennesima delusione.

Mentre il Consigliere comunale proponeva un numero esagerato di emendamenti si vedeva, dalle immagini trasmesse, l’imbarazzo dei colleghi obbligati ad un assordante silenzio.

Alcuni di loro, facenti parte della maggioranza della prima ora, erano quelli che sicuramente eseguivano un ordine di scuderia.

Altri, candidati contro l’attuale maggioranza, si sono affrettati a “tradire” il mandato elettorale, per un fine superiore, la governabilità della nostra splendida cittadina, ovviamente un sacrificio fatto a” titolo gratuito”.

Si sono addirittura immolati a ricoprire posti in giunta per perseguire questo fine nobile e superiore… come se dai banchi dell’opposizione non si possa fornire un contributo fattivo alla gestione della cosa pubblica, o come se per far parte della maggioranza si debba essere necessariamente incensati di un posto in giunta e non fornire un appoggio esterno.

Ritornando al Consiglio, alla fine di una serie incessante di emendamenti, quasi mai ribattuti e puntualmente bocciati, qualche temerario consigliere dotato di un coraggio sovraumano si è addirittura spinto ad apprezzare il certosino lavoro svolto dal “one man show”, riconoscendo la “bontà” di alcuni emendamenti, già attenzionati dalla giunta o di altri che meritavano, a loro dire, di essere valutati a breve senza precisare tempi e modalità e quindi alimentando dubbi e perplessità.

Perché, infatti, non intervenire e dibattere sui singoli emendamenti? Perché non sospendere la seduta per discutere e trovare il giusto compromesso circa quelli potenzialmente ammissibili, individuando le necessarie coperture? Perché non aver ascoltato l’intera maggioranza ed opposizione nei giorni precedenti per arrivare, in sede consiliare, ad un risultato soddisfacente per la Città, pur mantenendo le proprie, sacrosante posizioni politiche?

E sì, mi rendo conto, domande veramente difficili a cui solo un politologo di grande esperienza e lungimiranza può tentare di dare una risposta ...quando la politica vola così in alto.

Ma come già espresso all’inizio del mio dire, un modus vivendi et operandi.

Uno scontro personale, spacciato per politico, che vede come protagonisti  una giunta politicamente arroccata su se stessa, un Consiglio completamente svilito nel quale la dignità umana dei componenti è stata calpestata in nome di pseudo esigenze politiche e di un servilismo allo stato puro e per nulla gratuito, di cui a pagare lo scotto sono Grottaferrata e i suoi cittadini.

Ancora una volta è inevitabile la distinzione fra “il politico” e l’uomo di Stato, il primo che guarda alle prossime elezioni, il secondo al bene superiore dello Stato ed è palese che ci troviamo difronte a “politici” di rango, ridotti a “ominicchi” nelle esplicazioni delle loro funzioni, il tutto senza  rinnegare i risultati raggiunti dalla Giunta e dal Consiglio in questi due anni.

Vedremo in futuro se tenteranno di elevarsi a uomini di Stato o scivoleranno inesorabilmente nello stato di politici quaquaraquà".