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Frascati: il gioco delle tre carte non torna ancora. A 75 giorni dal voto i programmi dove sono?

20-03-2017

FRASCATI (politica) – Fedelissimi in fibrillazione ma accordi ancora non stretti. Posa e Mastrosanti si cercano sempre ma perderanno qualche pezzo

ilmamilio.it – contenuto esclusivo

E’ il 20 marzo, domani è primavera. E tra due mesi e mezzo, ovvero quasi alla fine della stagione della rinascita, si vota. Eppure, a Frascati come altrove (a Monte Compatri, ad esempio), si continua col gioco delle 3 carte.

Se gli eserciti dei sostenitori sono in piena attività, così come i messaggi subliminali, le minacce trasversali, gli anatemi dei più ottusi fedelissimi (ogni nodo al suo pettine), non c’è ancora alcuna reale fumata bianca che faccia credere che dei tre poli dell’ex centrosinistra – ormai ampiamente “infiltrati” di ex centrodestra, lo schieramento pro Franco Posa in particolar modo – almeno due riescano a convergere su un nome condiviso.

Il programma? Del tutto secondario, Pd e alleati a parte – che ha organizzato una serie di tavoli tematici – da mesi nessuno ne parla.

Nel regno della fuffa ognuno è re e di re la scena tuscolana è zeppa. Tanto che “re” si sentono anche gli autorefenziali mai nominati “principi” e di bello da vedere c’è davvero tanto.

Di fatto, al momento, di certezze non ce ne sono eccezion fatta – quasi paradossale – per il fatto che 99 su 100 Lello Pagnozzi sarà il candidato sindaco del Partito democratico, “Frascati a sinistra”, Fare per Frascati e via dicendo. Insomma. Quel Pd che fino a pochi giorni fa era la pecora nera del decisionismo oggi è diventato “primus inter pares”. Pares o parentes fate voi.

Se alla fine Roberto Mastrosanti e Franco Posa troveranno – come sembra quasi certo sabato mattina – un accordo, non è ancora dato a sapersi perché, come espresso a più riprese, i “falchi” e le “colombe” di ogni schieramento spingono forte. E c’è da credere che se davvero i due ex amministratori troveranno un’intesa, qualche pezzo delle rispettive coalizioni lo perderanno. Ed allora – siamai parlare di programmi e di priorità per una città ferma da anni – è tutta una conta ed un far di conto.

Non sarà comunque fusione fredda e tantomeno fusione aritmetica. Da perdere non c’è solo il proprio “regno” (e chi lo dice a chi sta arriva-ndo?), ma anche e soprattutto pezzi e pezzettini che di questi tempi, con una scena così confusa, sono vitali.

Chi vedrà, voterà.



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