Marino, 850 euro di affitto al proprietario di una casa acquisita. Il Comitato: ''Amministrare ormai è un formalismo giuridico''
23-03-2017
MARINO – Le prime ripercussioni dell'azione sui dinieghi in sanatoria. La Regione Lazio intanto verso il Protocollo d'Intesa anche con la Corte di Appello
Si è visto in rapida sequenza negare ogni possibilità di condono dell’abuso, acquisire la casa costruita anni prima dal suocero defunto fino all’amara sorpresa di vedersi recapitare una richiesta di affitto, da parte del Comune neoproprietario di 850 euro mensili, con intimazione di pagamento delle cifre arretrate e minaccia di sgombero. Nella casa, oltre all’uomo, con un reddito netto di 502 euro mensili, anche la moglie, invalida civile all'80% ed in attesa di pensione; la suocera 83nne intestataria di pensione minima e la figlia, una ragazza madre disoccupata con una bimba di tre anni. Forte la preoccupazione nel nucleo familiare per quanto accaduto: "Siamo disperati''.
Il caso, come altri in questi giorni, è stato portato alla ribalta dal Comitato Equi Diritti. “Come temevamo e denunciavamo da tempo, la scusa della tutela paesaggistica – affermano - è stata colta al volo da amministratori poco attenti, per cercare di far casa, speculando sui drammi sociali". “Non si capisce come un immobile la cui acquisizione da parte del Comune è esclusivamente finalizzata alla demolizione od alla trasformazione in beni e servizi ed il cui valore commerciale è pari allo zero – continuano dal Comitato - possa essere "affittato" a prezzi ancorati al borsino immobiliare e quindi trasformato in edilizia speculativa”.
“Come già fatto con il Comune di Grottaferrata – annuncia Cristina Milani - impugneremo la delibera di Marino, che istituisce questi canoni/indennità, davanti al T.A.R. del Lazio, non giudichiamo possibile che gli abusi divengano di colpo "sanati", solo perchè a giovarne sia un amministrazione diretta da un Sindaco, anzichè il palazzinaro di turno. Cogliamo infine l"occasione per congratularci con i servizi sociali del Comune di Marino per la valutazione dell’importo da far corrispondere alla disagiata famiglia” - ironizza la Milani - "amministratori non ci si improvvisa e se il formalismo giuridico o la parola legalità fossero sufficienti ad amministrare un territorio, tanto vale che invece di rappresentanti eletti dai cittadini, si facciano ricoprire le cariche di governo cittadino a ragionieri, magistrati e notai”.
Intanto sopraggiungono novità. Il giorno 14 Marzo, secondo quanto si apprende dal sito della Segreteria della Giunta Regionale, all’ordine del giorno si legge: "Approvazione dello schema di Protocollo d’Intesa, con la Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, in tema di abusivismo”. Secondo il Comitato parte il conto alla rovescia per le 380mila domande di sanatoria inevase nella Capitale.