Città metropolitana: giochi già fatti, 5 stelle alla guida ma senza maggioranza
21-09-2016
ROMA - Il 9 ottobre sindaci e consiglieri comunali chiamati alle urne a Palazzo Valentini. Il Movimento avrà 10 seggi su 24, insufficienti per governare stabilmente, almeno in partenza. Tutti i paradossi di un'istituzone di secondo livello zoppa e per molti versi contraddittoria
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E' lo strano destino di una istituzione di secondo livello che seppur operativa da tre anni deve ancora essere mandata pienamente a regime.
Domenica 9 ottobre gli eletti (consiglieri e sindaci, grande assenti i rappresentanti di Frascati, città commissariata da quasi 2 mesi) dei 109 Comuni della provincia di Roma saranno chiamati a recarsi a Palazzo Valentini per l'elezione del nuovo Consiglio della Città metropolitana di Roma Capitale. Era già avvenuto due anni fa, nel 2014, ed il destino che lega inesorabilmente la Città metropolitana alla Capitale riporta oggi tutti alle urne.
Il nuovo Consiglio metropolitano, però, seppur a più di tre settimane dal voto, è sostanzialmete scritto.
Una la certezza assoluta: come statuto impone, presidente metropolitano è il sindaco di Roma Virginia Raggi. E questa è la prima stranezza, già emersa chiara quando presidente lo era stato Ignazio Marino. Perché rendere Comune e Città metropolitana così contigui tanto che una crisi in Campidoglio rende zoppa anche la macchina amministrativa della provincia, un territorio che conta quasi 1,5 milioni di abitanti?
Ma c'è un'altra stranezza e non da poco.
La ripartizione dei seggi è sostanzialmente già fatta, scranno in più scranno in meno. 10 dei consiglieri metropolitani sui 24 a disposizione spetteranno al Movimento 5 stelle. Ovvero, la Raggi presidente non avrà nell'Aula consiliare di Palazzo Valentini una maggioranza "amica" in grado di sostenerla. Vale a dire che nonostante il Comune di Roma e città importanti come Pomezia (62mila anime), Civitavecchia (53mila), Marino (40mila) e Genzano (24mila) in mano ai 5 stelle, questo non è sufficiente a garantire stabilità di governo. In Città metropolitana, per intenderci, non è previsto alcun premio di maggioranza.
Dunque: 10 seggi alla lista del Movimento 5 stelle (VEDI la lista), 7-8 al listone che raggruppa Pd e civici, "Città delle metropoli" (VEDI la lista), 5-6 al centrodestra raggruppato in "Territorio protagonista" (VEDI la lista), e forse 1 alla lista "Patto civico metropolitano", animata tra gli altri dal sindaco di Tivoli Giuseppe Proietti che dovrebbe essere l'eletto.
Con questi numeri la governabilità della Città metropolitana - fatte salve defezioni tra i consiglieri ed eventuali passaggi di gruppi - è tutt'altro che garantita anche nel caso in cui l'eventuale eletto della lista "Patto civico" dovesse, come si dice, garantire un appoggio esterno ai 5 stelle.
Qualche numero
Sono 1,47 i milioni di abitanti che risiedono in provincia, vale a dire più un terzo della totalità dei 4,3 milioni di cittadini appertenenti (Roma compresa) al territorio della Città metropolitana.
La città più popolosa (Roma a parte, ovviamente) è Guidonia Montecelio che conta la bellezza di 88.300 residenti. Tra le città dei Castelli romani, la più popolosa è Velletri con 53.200 seguita da Marino con 42.300 ed Albano Laziale con 41.700.
Il Comune meno popoloso della Città metropolitana è Vivaro Romano con appena 177 anime ma il primato del Comune meno esteso spetta alla castellana Colonna con appena 3,5 chilometri quadrari di territorio per una popolazione di 4.250 residenti. A livello di Castelli romani, il Comune più piccolo è Nemi con 1.920 residenti.