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Grottaferrata, fuochi di San Nilo: a favore del ''no solidale'' anche animalisti e ambientalisti

06-09-2016

GROTTAFERRATA – La proposta emersa di devolvere le somme per lo spettacolo pirotecnico ai terremotati si è allargato fino a motivazioni sociali ed etiche

La somma disponibile per lo spettacolo pirotecnico del Santo Patrono di Grottaferrata, San Nilo, devoluta ai terremotati del Centro Italia. La proposta emersa nelle scorse ore nella comunità criptense, e sostenuta anche da qualche assessore della Giunta Fontana, passerà al vaglio delle autorità locali nelle prossime ore. Molti i cittadini soddisfatti dell'idea. Pochi, alla fine, i contrari. L'opinione che sta passando è che si possa per quest'anno sorvolare sui fuochi d'artificio per dare vita ad una soluzione umanamente più importante. C'è anche chi, tra le opinioni, ora aggiunge altre valutazioni, come quella della inutilità stessa della manifestazione pirotecnica, ritenuta ormai sorpassata, o quella degli animalisti, fortemente contrari da sempre a certi eventi.

''I fuochi artificiali – afferma una cittadina - andrebbero ormai sospesi del tutto. Inquinano e spaventano gli animali, sono assolutamente anacronistici''. Viene spontaneo, in questo senso, far notare come tutti i sindaci dei Castelli romani, Grottaferrata compresa, la notte di Capodanno fecero a gara per emanare la cosiddetta ''ordinanza antibotti'' per tutelare la difesa di cani e gatti (tra l'altro ampiamente disattesa). Quello di San Nilo, per chi lo conosce, è uno spettacolo di circa mezz'ora. Dove sta la differenza? E' la domanda posta dalle aggregazioni più sensibili al tema. ''Un secondo motivo per annullare questi spettacoli - spiega un cittadino - è che l’esplosione di fuochi comporta il rilascio di metalli pesanti, soprattutto diossina, perclorati e altri pericolosi inquinanti''. Infine c'è chi considera anche il dispendio di risorse tra l'attivazione di tutti canali di sicurezza.

Al di là di questi temi, l'eventuale annullamento dei fuochi del 26 settembre ha un sostegno morale in più: lo spostamento dei soldi previsti, circa 6500 euro (ma si può ampliare), alle popolazioni terremotate. Non sarà un problema, in tal caso, neanche per chi teme che la scelta possa in qualche misura passare per un mancato tributo o addirittura un'offesa al Santo Patrono. San Nilo fu uomo del dialogo, della meditazione e della preghiera. Sarebbe contento di una comunità che sa stringersi attorno a dei fratelli più sofferenti.

Grottaferrata ha già fornito un bel contributo di beni di prima necessità nei giorni della prima emergenza. Ma la ricostruzione di quelle zone ha bisogno di un grande quantitativo di denaro non solo per ricreare un nucleo urbano, ma sopratutto per rimettere in piedi una comunità che deve risvegliare i suoi valori economici fatti di piccole imprese agricole, negozi e imprenditoria enogastronomica. Senza il sostegno di un intera nazione, ciò non potrà mai avvenire.

 Da ''Il Giornale della Provincia'' del 6/9/2016






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