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L'estate è per gli adolescenti. Scoperte, sfide ed eccessi. Anche quello di alcol

05-07-2017

FRASCATI (psicologia) - Una stagione impegnativa per i ragazzi ma anche e soprattutto per le famiglie

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Con la fine della scuola arrivano le vacanze estive. Per gli adolescenti è tempo di divertimento, di svago, di giornate lunghe, di notti interminabili sotto le stelle alla ricerca di esperienze nuove ed emozionanti. Si consolidano i contatti e i rapporti tra pari, si rincorrono le esperienze, si vivono le trasgressioni, si è più attratti dalle sfide, dalle nuove scoperte alla ricerca di avventure.

Per i genitori di adolescenti l’estate è il periodo dell’anno più difficile da gestire. È il momento in cui incontrano più difficoltà soprattutto a proporre e stabilire regole e far sì che i figli le rispettino.

Gli adolescenti  vivono la notte, accarezzano l’alba, aspettano svegli il nuovo giorno. È l’estate, calda e colorata, ad offrire ai nostri giovani nuove sfide.

È il periodo degli amori, degli incontri, delle nuove emozioni ma anche dei pericoli e dei confronti. È con l’estate che si assiste anche ad un aumento considerevole di giovani che fanno uso di alcolici, birra, vino, amari...

Lontano dall’influenza degli adulti, l’adolescente ha voglia di dimostrare le proprie capacità, di esplorare, di sfidare i limiti e i rischi.

L’estate è lunga come lunga è la notte per l’adolescente che vive la sua prima esperienza impegnativa, unica. È l’occasione per sperimentarese st esso e le proprie competenze, è l’opportunità per allontanarsi dall’infanzia troppo lunga e ormai troppo stretta, è lo spazio dove si cercano risposte.

L’adolescente è in continua lotta per conquistare un’identità personale, per cercare di riuscire a dare una risposta alla sua incessante domanda “chi sono io?”

Spesso, a queste pressioni, i giovani cercano risposte di tipo evasivo o di fuga dalla realtà attraverso  l’uso di sostanze che sembrano offrire loro una risposta ai propri bisogni.

L’alcol e le droghe in adolescenza vengono utilizzati come mezzo di evasione o come “aiuto” nell’affrontare il disagio emotivo connesso allo svolgimento dei compiti evolutivi che questa età richiede.

Alcol e droghe  producono euforia ma anche depressione. Facilitano la disinibizione sociale,  aumentano l’isolamento, producono ebbrezza, stordimento, calo dell’attenzione e della vigilanza. Causano incidenti stradali. Più del 10% dei ragazzi che abusa di sostanze alcoliche resta vittima di incidenti stradali.

In Italia circa 700 mila adolescenti al di sotto dei 16 anni consumano alcol, il 67% sono ragazzini tra i 13 e i 15 anni e il 20% di essi beve con il preciso intento di ubriacarsi.

Questa condotta autodistruttiva  porta ad un incremento del 70% del numero di ricoveri al pronto soccorso e ad un aumento di decessi in età prematura.

Si può ben comprendere l’urgenza di agire immediatamente per contenere questo fenomeno. Gli adolescenti devono essere informati di più sulla pericolosità e sulle conseguenze gravi che  l’uso/abuso di bevande alcoliche può portare, considerando con coscienza che l'etanolo ingerito da un adolescente e immesso nel circolo ematico è 4 volte superiore a quello di un adulto. Nell’organismo dei giovani, al di sotto dei 16 anni, è infatti assente l’enzima deputato alla metabolizzazione, cioè alla demolizione, dell’alcol ingerito e questo rende più vulnerabile l’adolescente ai danni ed alle conseguenze provocati dall’abuso di alcol. 

Ai genitori di adolescenti si consiglia di non perdere mai di vista l’importanza di dare i limiti, di insegnare le norme e stabilire le regole che i ragazzi devono seguire proprio per il bene e l’equilibrio psichico dell’adolescente stesso.

I ragazzi chiedono ai genitori sempre più libertà, più spazio, più autonomia e più distanza. Ai genitori a volte capita di confondersi tra il ruolo di adulti autorevoli, adulti autoritari e adulti permissivi.

Durante il periodo della pre-adolescenza e dell’adolescenza i figli e i genitori dovrebbero imparare a stabilire un nuovo rapporto tra loro. Da una parte i genitori dovrebbero riconoscere di più il bisogno di autonomia dei figli dall’altra non bisognerebbe mai  perdere di vista l’importanza di insegnare i limiti e il rispetto delle regole perché questo vuol dire anche rispettare se stessi!

 

Dr.ssa Barbara Costantini

Psicologa Clinica dell’Età Evolutiva

Psicoterapeuta dell’Adolescenza

Specializzata in Terapia Individuale, della Coppia e della Famiglia

Frascati, Via dell’Olmo n. 27

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