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Grottaferrata, la missione (impossibile?) del nuovo sindaco

24-06-2017

GROTTAFERRATA – Le buche, le perdite d’acqua. Oltre alla possibile partenza dello Sprar (74 migranti), c’è tanto altro. E non sarà facile da risolvere..

Hai voluto la bicicletta? E ora ti tocca pedalare, se ci riesci. La filosofia del nuovo sindaco di Grottaferrata dovrà essere per forza questa, dalla mattina del 26 Giugno 2017. Finite la parole, i progetti faraonici, le parole spese, le feste snob e pop, il cabaret, i complessi musicali, i messaggi anonimi e cifrati, le chiacchiere da marciapiede, le accuse da clan rivali, le spalate di cacca reciproche, ora servono i fatti. Non si gioca più. Anche la tregua elettorale mediatica, rispettosa di tutte le idee, di tutte le proposte e della par condicio, tra 48 ore sarà finita.

Grottaferrata, dopo essere uscita da due due mesi di parole, avrà un’amministrazione e un sindaco. Risponderanno loro. Di tutto. Neanche il giochetto facile del “quelli che c’erano prima” potrà essere utile perché in entrambi gli schieramenti giunti al ballottaggio c'è tanto di quello che c'era prima (si parla delle ultime due amministrazioni commissariate). Dal 26 Giugno ci sarà una precisa responsabilità, dopo un lungo periodo di commissariamento, su come riportare fiducia nel governo locale e, sopratutto, risolvere una miriade di problemi che attanagliano il paese. I primi casi: le buche, le perdite di acqua, la manutenzione dei parchi. Qui il nuovo governo dovrà agire celermente perché sono temi che i cittadini avvertono nell'immediato (specie le lesioni stradali), non appena varcato il portone di casa. E spesso fanno da giudizio sul lavoro delle Giunte.

Il nuovo sindaco si dovrà sbrigare questa volta e dar luogo alle promesse elettorali. Ci sono temi che si trascinano da anni e che non trovano soluzione. Il nodo dell’Ex Albergo Traiano, del vecchio e nuovo Mercato Coperto, il rilancio del commercio, il depuratore di Valle Marciana, l'abusivismo e le perimetrazioni, l’isolamento delle periferie, il decoro urbano, la sicurezza e la videosorveglianza, la tutela delle aree di pregio, il ritiro della delibera 41, i parcheggi, il Pua, un’estate decorosa per attirare un po' di economia e un po' di visitatori in un paese a turismo piatto. E ancora riaprire gli spazi di aggregazione e mantenerli vivi, dare finalmente avvio alla politica di sicurezza stradale o sismica negli edifici pubblici. L’Ex Cavallino sarà, a quanto pare, una questione in meno. Nei giorni scorsi la situazione sembra essersi sbloccata. Infine, ma non ultima (anzi) la questione Sprar.

A Grottaferrata, e non è un mistero, potrebbero arrivare 74 migranti in un periodo ancora non determinato con precisione. Il Commissario Giacomo Barbato ha già chiarito tutto nel suo resoconto: il 13 febbraio 2017 è stato dato incarico all’Ufficio competente di avviare le attività necessarie per la presentazione di uno o più progetti per la realizzazione di interventi di accoglienza integrata dello Sprar. Ciò in considerazione del fatto che il Comune di Grottaferrata ad oggi non risulta titolare di progetti relativi all’accoglienza dei richiedenti asilo: in tal modo si eviteranno eccessive concentrazioni, privilegiando l'integrazione nel tessuto sociale, tenuto conto peraltro che i limiti previsti dal Ministero dell’Interno si basano su un coefficiente nazionale di 3,6 richiedenti asilo ogni mille abitanti. “D’altra parte – afferma la relazione del Commissario - la partecipazione al progetto evita ulteriori presenze che vengano direttamente e senza mediazione comunale imposta e sul territorio, in seguito alle necessità individuate dal piano operativo nazionale”.

La questione migranti, però, si dovrà confrontare con la percezione della popolazione e non con le belle parole, che tutti apprezzano. Ne sanno qualcosa nella vicina Genzano (città oggi 5 stelle e comunque con una tradizione culturale fortemente a sinistra) dove il possibile arrivo di oltre 86 migranti ha scatenato polemiche, diviso una parte della città e portato il sindaco Lorenzon ad un’assemblea pubblica (non priva di contestazioni). C’è da giurare che se Sprar sarà, a Grottaferrata il clima sarà ancor più marcato, con una destra già dichiaratamente pronta alla battaglia e altri malumori che già si sono palesati via social. Già qui, su questo nodo, ma anche su altri su cui si dovrà agire immediatamente, il sindaco futuro potrebbe giocarsi popolarità e consenso nei primi 100 giorni (inconvenienti permettendo, sempre da mettere nel conto).

La massima carica cittadina eletta nel ballottaggio di Domenica 25 Giugno 2017 dovrà essere dunque svelta di testa e di idee. Ma non solo questo: dovrà recuperare terreno sul piano della legittimazione se non sarà votato da una percentuale almeno dignitosa di elettori. Perché se è vero che in democrazia decide chi entra nel seggio, è altrettanto vero che bearsi di rappresentare appena il 20% della città avente diritto al voto non è che sia questo grande viatico. Tuttavia il dibattito su questo aspetto, molto importante, non sembra elettrizzare gli animi più di tanto.

In questo momento ai tifosi, ai pasquini (scarsi) di turno, agli amici di quelli che potrebbero diventare consiglieri o assessori, interessa solo vincere la partita. Di tutto il resto - come risulta dalle solite ‘brillanti’ conversazioni dove tutti risultano degli strateghi infallibili e dei fenomeni - “è un aspetto secondario”. Ovvio.  



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