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Rocca di Papa: antenne e abusivi, l'ultimo giro di danza di Crestini. Il dividi et impera scricchiola

14-06-2017

ROCCA DI PAPA (politica) - Sulle risposte urgenti da dare sul futuro degli impianti di Monte Cavo il sindaco applica ancora una volta il solito canovaggio. Ma i tempi stanno velocemente mutando

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L'ultimo giochetto del sindaco e della sua maggioranza nulla aggiunge e nulla toglie ad una sindacatura tra le peggiori di sempre ai Castelli romani. Una sindacatura da zero in condotta e da zero, purtroppo, nei fatti.

Emanuele Crestini è furbo e sa giocare bene con i posizionamenti. Oltre che furbo, si ritiene ad onor del vero - politicamente - piuttosto scaltro e sostanzialmente "impunito". Nella misura in cui ritiene, evidentemente, di poter "governare" con pieni permanenti poteri su Rocca di Papa e su una sua maggioranza cui l'accezione femminile è quantomai azzeccata. Una squadra, quella che l'avveduto Crestini si è portata scientificamente in Consiglio, senza alcuna esperienza (per alcuni è un punto di forza in termini amministrativi, per altri è evidentemente un enorme limite), fatta eccezione per un paio di elementi e fino ad oggi disposta ad assecondare in tutto e per tutto l'uomo alla guida.

L'ultimo giro di valzer di un rispetto da subito sotto i tacchi, Crestini ed i suoi consiliori lo hanno mandato in scena nelle scorse ore convocando un'assemblea pubblica sulle antenne (LEGGI l'articolo) che tende evidentemente a svuotare di significato il Consiglio comunale straordinario richiesto con piena legittimità di forma e di sostanza dalle opposizioni (LEGGI l'articolo).

A chi alzerà troppo il tiro in queste ore il sindaco ed i suoi consiliori risponderanno molto semplicemente: "Nell'assemblea pubblica i cittadini, i veri depositari del bene pubblico di Rocca di Papa, avranno diritto di parola: cosa che non hanno invece nel Consiglio comunale".

E pensare che sarebbe bastato un Consiglio comunale aperto per tagliare la testa al toro...

Il punto non è però questo. Perché qualcuno dei meno avveduti (quelli del Comitato di tutela e salvaguardia delle antenne, ad esempio) ha abboccato all'amo ed è arrivato a stigmatizzare l'alzata di scudi di alcune parti della minoranza (segnatamente l'Mdp, LEGGI, e Obiettivo) che hanno contestato il giochetto del sindaco.

Appunto: dividi et impera.

Quello che Crestini inizia a sottovalutare colpevolmente è però l'insipienza politica dei suoi consiglieri di maggioranza e la capacità della città, così come di ogni comunità, a creare anticorpi. In ogni condizione.

Sulle antenne il sindaco è stato furbo: "l’obiettivo fondamentale rimane il ripristino ambientale e paesaggistico di Monte Cavo", ha scritto nel comunicato di ieri. Nessun accenno ovviamente alle trattative in corso, smascherate da Mdp (LEGGI l'articolo del 24 maggio) per trasferire le antenne da Monte Cavo su altri terreni comunali.

Fondamentale è elargire o anzi promettere di elargire biscotti a chi ha fame. Dare mezze risposte al momento opportuno per placare le richieste e tirare a campare.

Sul caso, spinosissimo, degli abusivi la tattica è la stessa: quando qualcuno (Comitato Pro Case o Equi diritti) alza troppo la voce arrivano le mezze promesse, le "parate da regime" (le assemblee pubbliche inconcludenti, appunto) e le tirate d'orecchie a chi ha osato troppo. E i "contestatori a tempo" rientrano subito nelle righe.

Dividere insomma oppositori e suddividere pennacchietti per imperare indisturbato. Gioco questo vecchio quanto il mondo.

BOUNTY - In Consiglio comunale sta montando, molto sotto traccia, una fronda di ammutinati del Bounty che farà vedere i propri effetti a medio termine. Ritenere coloro che hanno portato il sindaco al successo elettorale, esattamente un anno fa, dei soli alzamano, d'altra parte, è colpevole. Scioccamente colpevole. E le promesse non mantenute, così come le bugie (vogliamo parlare ad esempio degli aumenti degli stipendi della Giunta? Del caso Giannone? Del siparietto sul teatro? Dell'aumento "ad poltronam" del numero di componenti dell'Organismo interno di valutazione?) hanno le gambe tremendamente corte.

Il conto arriverà.

PANCIA - Senza contare che la città, come si diceva, appurata l'inconstenza della "rivoluzione civica" ha una pancia. E la pancia non accetta né ordini, né imposizioni, né imposizioni ad oltranza.

Attendere prego. Di governatori è passato il tempo, quelli che ci hanno provato negli ultimi tempi in Comuni limitofi (Mori e Fontana a Grottaferrara, Spalletta a Frascati) sono finiti come noto.



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