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Emergenza acqua: non piove... Governo ladro. Situazione drammatica, con tante colpe e l'urgenza di tanta pioggia. Basta?

05-06-2017

FRASCATI (attualità) - La relazione di Acea evidenzia il drastico calo della piovosità negli ultimi due anni ma questo non è sufficiente per giustificare la crisi idrica in atto. Tanti gli interventi ancora da fare

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Il quantitativo di pioggia più basso registrato dal 2009. Per gli anni precedenti Acea si astiene. Il quadro drammatico che il gestore del servizio idrico ha fornito nell'incontro del 23 maggio mette sul tavolo degli imputati proprio la scarsità delle due piogge negli ultimi due anni: tanto che rispetto al 2014 si registra un 46% in meno dell'acqua arrivata dal cielo.

Non piove, non piove più... Governo ladro.

"Il 2017 - dice uno dei cartelli della presentazione che Acea ha consegnato ai Comuni - è la seconda annualità consecutiva nella quale si è registrata bassa piovosità: nei periodi autunno-inverno 2016-2017 e in quello 2015-2016 è stata registrata una piovosità pari a circa il 50% in meno di quella registrata nell'autunno-inverno 2014-2015 e del 30% in meno rispetto alla media 2009-2016".

Una situazione ritenuta "gravosa per la ricarica degli acquiferi", vale a dire di quelle che sono le fonti di acqua alle quali attinge la provincia di Roma e la Capitale. Vale a dire, oltre 4milioni di abitanti.

Basta la bassa piovosità di due anni a mandare in tilt un intero sistema idrico? O ci sono altre corresponsabilità se non proprio colpe?

Acea ha spiegato che la situazione è seria: lo è soprattutto per i Castelli romani, che sono tutti in zona gialla o rossa.

IL DETTAGLIO DELLA CRISI IDRICA AI CASTELLI ROMANI

ZONA ROSSA - Nella zona più critica finiscono dunque Frascati, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Rocca Priora, San Cesareo, Colonna, Zagarolo, Lariano, Velletri, Lanuvio, Genzano, Ariccia, Albano Laziale e, tra gli altri, Segni.

ZONA GIALLA - Minor criticità prevista per Grottaferrata, Ciampino, Marino, Rocca di Papa, Castel Gandolfo e Nemi. In zona gialla anche Pomezia, Ardea, Colleferro ed Artena.

ZONA BIANCA -  Valmontone, Anzio, Nettuno, Aprilia.

I Castelli romani, in sofferenza da anni (anche quando pioveva di più...), pagheranno il prezzo più alto della crisi idrica in atto. Perché?

Acea ha spiegato, sempre nella sua relazione, che ha svolto anche importanti interventi migliorativi sugli impianti di approvvigionamento che hanno portato ad un recupero, complessivamente, di 900 litri/secondo di acqua. Acea vanta anche interventi sulla rete che hanno portato ad un recupero stimato in 500litri/secondo.

INTERVENTI SULLA RETE e SUGLI IMPIANTI

Andiamo nel dettaglio. Acea ha elencato questi interventi:

- ispezione 16.300 pozzetti nei manufatti della Città di Roma (non dunque nella provincia).

- vanta una riduzione dei tempi di riparazione dei danni per minimizzare i volumi persi.

- interventi di bonifica reti non meglio dettagliati.

- attività di ricerca perdite tramite il metodo del "district metering" concentrata sulle aree più critiche. Quali, chiediamo?

ULTERIORI INTERVENTI PREVISTI DA ACEA

Acea, senza stimare la quantità di acqua recuperabile, elenca 4 interventi in programma:

- aumento della portata dalla sorgente Pertuso (tra i Comuni di Filettino e Trevi, in Ciociaria) verso il Simbrivio previa autorizzazione regionale. Con questo dovrebbe essere possibile compesare il deficit dell'acquedotto Doganella.

- Turnazione della distribuzione idrica.

- Campagna di sensibilizzazione per il contenimento dei consumi, attraverso ordinanze dei sindaci (LEGGI l'articolo di ieri).

- Nuovo solevamento presso centrale Laurentina per una migliore miscelazione col Marcio. Realizzazione impianto per abbattimento solventi clorurati. Avvio intervento entro luglio 2017.

 

Insomma: Acea dice chiaramente che la colpa è sì delle piogge che non sono cadute come nel recente passato ma che c'è tanto, molto, moltissimo da fare sul fronte delle perdite, dell'ottimizzazione delle reti e degli impianti e della collaborazione con quelle amministrazioni comunali che da anni, in particolare ai Castelli romani, chiedono interventi ed attenzione al gestore del servizio idrico.

 



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