Elezioni 2017: i salvatori della patria, quelli che "io sono Dio" e gli alzatori di mano. E i cittadini?
19-05-2017
FRASCATI (politica) - Una schiera di qualificatissimi professionisti, appassionati, eroici candidati consiglieri comunali pronti a catapultarsi in Aula. Ma per fare cosa?
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E' come sempre, più di sempre, un proliferare di candidature "autorevoli", "pesanti", decise con la titanica sofferenza di chi si mette faticosamente al servizio della città. Di chi dopo aver a lungo riflettuto sull'effettiva fattibilità di questo disumano sforzo, accetta (di fronte alle pressanti richieste non si capisce mai bene di chi) di mettersi in gioco.
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Tanti, tantissimi salvatori della Patria e, un gradino più in alto, quelli che "io sono Dio" e per grazia ricevuta, metto la mia sapienza a disposizione dei poveri mortali. Ovvero i cittadini. Pluriprofessionisti, eccellenze del territorio che per stillare pillole di saggezza e lampi di genio scendono nell'agone politico.
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Quanti ne abbiamo visti in questi anni? Quanti? Tantissimi, una pletora. La quasi totalità dopo aver spinto sull'acceleratore del "voi non sapete chi sono io" in campagna elettorale scompare dietro una manciata di voti. Pochi entrano in Consiglio, da novizi, e si riescono a distinguere per tanto fumo, alzate di mano a comando e rare, rarissime azioni di propria iniziativa.
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Di questi "io sono Dio" se ne trovano un po' in tutte le liste e, va detto, i social non aiutano in questo perché quelli che "guarda quanti like" perdono spesso il contatto con la realtà, travolti dalle leccatine di amici, pseudo fan e compagni d'avventura. Questi ultimi, va rimarcato, più pronti ad accoltellare che a sostenere. Perché, e questo è un altro esilarante lato della medaglia, in molti appaiono cuccioli sprovveduti quando il gioco si fa duro e finanche gli "amici di lista" remano contro.
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Per ben che vada, insomma, nonostante alcuni faraonici "ego" che circolano nelle liste elettorali di queste settimane, nei prossimi Consigli comunali di eroi ne vedremo ben pochi. Ed è ben da capire quale sia la molla, autorefenzialità a parte, che spinge fior di professionisti ad impegnarsi (per lo più a chiacchiere) nel perseguimento di quel bene comune che l'amministrare la cosa pubblica.
In una scena dove "di giganti non se ne scorgono" (e le recenti esperienze di Rocca di Papa, ma anche di Marino e degli altri Comuni chiamati l'anno scorso al voto), a dominare la scena sono quelli che "io sono Dio" ma che, in tutta sincerità, non conoscono neanche le regole del gioco.
A riempiersi la bocca di belle parole e di curricula mostruosi in piazza e sui social si fa presto. Poi toccherà vivaddio alle urne fare, come sempre, la propria parte.