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L'Appia Day è un successo. Dai Fori ai Castelli Romani il sogno di un grande Parco Archeologico

14-05-2017

CASTELLI ROMANI -La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 50mila persone. In nome di Antonio Cederna.

“Per tutta la sua lunghezza, per un chilometro e più da una parte e dall'altra la via Appia era un monumento unico da salvare religiosamente intatto, per la sua storia e per le sue leggende, per le sue rovine e per i suoi alberi, per la campagna e per il paesaggio, per la vista, la solitudine, il silenzio, per la sua luce, le sue albe e i suoi tramonti. Andava salvata religiosamente perché da secoli gli uomini di talento di tutto il mondo l'avevano amata, descritta, dipinta, cantata, trasformandola in realtà fantastica, in momento dello spirito, creando un'opera d'arte di un'opera d'arte: la Via Appia era intoccabile, come l'Acropoli di Atene". Così Antonio Cederna, nell'articolo “I Gangsters dell'Appia” per “Il Mondo” dell'8 Settembre 1953, scriveva di uno dei più importanti patrimoni dell'umanità. Un valore assoluto a cui lo stesso Cederna (Milano, 27 ottobre 1921– Sondrio, 27 agosto 1996), giornalista, ambientalista, politico e intellettuale, dedicò oltre 140 articoli nella sua esistenza. Oggi, a Roma, 50mila persone hanno partecipato alla seconda edizione dell'"Appia Day', manifestazione promossa per tornare a dibattere e riflettere sulla grande idea di un grande parco archeologico che parta dal cuore dell'antichità e arrivi fino ai Castelli Romani.

Una bella partecipazione, senza ombra di dubbio, dislocata nei 200 eventi, organizzati dal Comitato promotore, da Legambiente, Touring Club Italiano, Federtrek, Italia Nostra e VeloLove e altre associazioni, con monumenti aperti al pubblico, musica, cibo, visite guidate, ciclotour per scoprire il tratto più affascinante del futuro GRAB (Grande Raccordo Anulare delle Bici).

Dalla Capitale al sud Italia, fino a Brindisi e Taranto, gli amanti dell’Appia Antica hanno chiesto di ripensare la 'Regina Viarum' nella sua totalità, valorizzandola e garantendola a partire dalla chiusura al traffico. L’obiettivo della manifestazione è quello di far tornare l’Appia, nei fatti, un patrimonio dei cittadini portando a compimento, concretamente, il progetto ed il sogno di Cederna, realizzando così una grande area pedonabile per tutto l'anno.

Nell'Italia della ripresa economica degli anni cinquanta e sessanta dello scorso secolo le minacce al patrimonio artistico, storico e paesaggistico italiano diventarono reali. Cederna si dedicò alla denuncia sistematica dell'aggressione sui beni culturali dell'Italia, alla difesa dei centri storici italiani, alla speculazione edilizia selvaggia. Per questo pensò di battersi profondamente a favore della costituzione del Parco dell'Appia Antica, zona a forte rischio cementificazione, non dimenticandosi mai anche della tutela dei centri storici,  delle coste, delle zone umide.

Oggi la petizione “Niente più auto sull’Appia Antica. Un parco archeologico dal Colosseo alla Regina Viarum” ha raggiunto oltre 7500 firme. Tanti sono i comuni attraversati dall’Appia, i cui rappresentanti oggi hanno aderito all'iniziativa: Albano Laziale, Ciampino, Marino, Ariccia, Velletri, Cisterna di Latina, Latina, Terracina, Fondi, Gaeta, Minturno, Mondragone, Falciano del Massico, Caserta, Sessa Aurunca, S.Prisco, Francolise, Capua, S.Maria Capua Vetere, S.Maria a Vico, Calvi, Mirabella Eclano, Calitri, Mesagne e Taranto. Sono intervenuti anche i Presidenti dei parchi regionali delle Dune Costiere, della Riviera di Ulisse, dei Castelli Romani, Roma Natura.

Per rafforzare questa battaglia, il Comitato promotore dell’ Appia Day ha ispirato la nascita della “Rete dell’Appia” al fine di proseguire e diffondere la conservazione e lo sviluppo virtuoso e sostenibile dell'opera nata nel 312 a.C. per volere del censore Appio Claudio Cieco, il quale fece ristrutturare ed ampliare una strada preesistente che collegava Roma ai Colli Albani, Una zona monumentale che oggi è spesso soffocata da un intenso traffico. Una morsa da cui divincolarsi per animare un luogo di immenso utile culturale.

Ora la speranza è che le istituzioni politiche cittadine facciano proprio questo messaggio e questa condivisione.   



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