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Scuole Pie di Frascati, rien ne va plus: si chiude. Acceso scontro tra genitori e padri scolopi

12-05-2017

FRASCATI (attualita) - Oggi pomeriggio il faccia a faccia organizzato nel teatro dell'Istituto Calasanzio. Papà e mamme hanno contestato la decisione dei padri. "Siamo in perdita da anni, pochi iscritti. Non c'è niente da fare"

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Ugo Barani, padre della provincia degli scolopi è venuto a Frascati a raccontare di un istituto, le Scuole Pie, in perdita strutturale da anni e senza più possibilità di mantenersi: è venuto a raccontare il perché di una chiusura che parte da lontano e che era stata decisa dai livelli superiori sin dal 2010. Rimandata fino ad oggi aggrappandosi sugli specchi, raschiando il fondo del barile delle risorse anche nazionali. Tentando di reperire fondi per tirare a campare anche in Spagna.

Padre Ugo Barani ci ha provato, supportato da avvocati, economi e direttori generali. Con lui padre Celani, rappresentante legale della provincia romana, padre Sergio Sereni, assistente provinciale e gestore di una scuola di Firenze, padre Alberto Magrone, assistente provinciale da Milano, padre Stefano Catelli, rettore del Nazareno e assistente provinciale. Presente anche Paolucci, commercianlista del Calasanzio, Laura Castella, direttrice di una scuola di Genova, e Lucia  Centi. Ma i genitori hanno fatto muro compatto dando vita ad un incontro-scontro dai toni accesi tanto che lo scolopo a più riprese si è alzato dalla propria sedia invitando i compagni di annuncio a lasciare la sala.

I genitori non hanno fatto sconti. Perché, d'altra parte, sono anni che le Scuole Pie minacciano chiusura, sin dall'autunno 2012 quando solo una mobilitazione cittadina - che stavolta non c'è stata, almeno finora - fermò l'intendimento degli scolopi. Che, si disse all'epoca, al posto delle scuole fondate da San Giuseppe Calasanzio avrebbero voluto realizzare un supermercato. Ed oggi?

Padre Barani a parlato a fatica, spiegando l'impossibilità di tenere aperto un istituto che perde 80mila euro all'anno e che ha più di 5 mesi di arretrati da pagare alle proprie insegnanti. Arretrati per saldare i quali sarebbe "sufficiente" che l'Ufficio scolastico regionale provvedesse a versare il credito di oltre 315mila euro vantato dalle Scuole Pie (LEGGI l'articolo).

Lo scontro però è stato particolarmente vivace: i genitori hanno preteso, a buon diritto, di conoscere i conti della scuola: di sapere quali iniziative fossero state intraprese nel corso degli anni e quale sia l'effettivo stato di perdita dell'istituto. Non sono mancati momenti di sincera tensione: non sono mancati ripetuti attestati di stima ad una scuola che da 400 anni lega il proprio nome a Frascati.

Assente padre Martino Gaudiuso, dirigente scolastico dell'Istituto Calasanzio.

"Purtroppo - ha detto padre Barani - le iscrizioni sono poche: per mantenere in vita la scuola e pagare almeno le insegnanti servono almeno 18 iscritti per classe. Oggi siamo lontani da questi numeri. A meno di non aumentare le rette".

I genitori hanno chiesto una relazione puntuale dello stato economico della scuola e delle intenzioni dei padri scolopi. "Se non c'è margine di trattativa c'è poco da parlare", hanno ripetutamente detto suscitando la stizza - anche questa inevitabile - della controparte. Scambi di battute vivaci, a tratti burrascosi ma sempre civili. Le parti si sono lasciate con la promessa da parte di padre Barani di inviare la "relazione di fine mandato".

I genitori dei bambini che oggi sono in 4^ Primaria hanno chiesto garanzie per il prossimo anno.

Le speranze sono appese ad un capello. Padre Ugo Barani oggi è stato chiarissimo. I suoi accompagnatori lo sono stati altrettanto. L'ipotesi di una protesta in Regione per farsi pagare i crediti è una delle poche strade percorribili almeno per tenere accesa la speranza.

Ma la sensazione è che stavolta, contrariamente al 2012, al di fuori del cancello del cortile delle Scuole Pie, a pochi interessi la sopravvivenza dell'istituto. Ed a meno di un miracolo (ma insomma, l'abito religioso nel quale si muove l'opera scolopi contempla questa possibilità), il destino è segnato.

Rien ne va plus. Salvo avviso contrario.

 

T.O.A.

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