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Nube tossica: i dubbi, le emissioni e le mezze certezze. Il punto

06-05-2017

POMEZIA (cronaca) - A più di 36 ore dallo scoppio dell'incendio che ha distrutto la Eco X tanti i punti interrogativi. Soprattutto per gli effetti sulla salute dei fumi

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La verità, in questo momento, si trova a metà tra l'allerta (della Asl Rm6, dei vigili del fuoco, dei sindaci) e la faciloneria di quelli che "basta con inutili allarmismi" e quelli che "non dare retta alle supercazzole della rete". Peccato che "le supercazzole", secondo i leoni della rete, siano le tradizionali fonti primarie.

Di fatto però sulla nube tossica sprigionatasi da ieri dall'incendio della ditta Eco X di via Pontina Vecchia a Pomezia (LEGGI l'ultimo articolo pubblicato) di certezze se ne hanno ben poche.

Risultati immagini per eco x mamilioSi resta dunque alla nota con la quale ieri, 5 maggio, a mezzogiorno la Asl Rm6 ha prescritto a tutti i residenti nei 21 Comuni del suo territorio (Castelli romani, da Albano Laziale a Genzano, da Frascati a Rocca di Papa, e litorale, da Pomezia a Nettuno) di "tenere le finestre chiuse", "limitare gli spostamenti" e "lavare bene le verdure fresche" (LEGGI l'articolo). Si resta alle varie ordinanze ed ai vari avvisi diramati, a stretto giro, dai Comuni proprio sulla scorta della nota Asl (LEGGI quella di Pomezia).

Tutte prescrizioni, avvisi ed ordinanze che hanno portato tra ieri ed oggi all'annullamento di tutti gli eventi pubblici e sportivi all'aperto (o comunque a gran parte di questi, ieri allenamenti compresi) e ad una certa apprensione da parte della popolazione.

Fino a quanto saranno effettive quelle prescrizioni? Oggi dalla Asl Rm6 non è giunto nulla in aggiunta o in rettifica di quanto comunicato ieri.

E' di questo pomeriggio la nota con la quale Arpa Lazio ha diramato il proprio primo resoconto (LEGGI l'articolo delle 16,22) e nel quale si dice che "la qualità dell'aria è nei limiti di legge".

Mentre la nube continua a fare avanti ed indietro, sostenuta e spinta dai venti forti di queste ultime ore, non può non alimentare legittime domande proprio la nota di Arpa Lazio che, è riportato, ha rilevato i valori dell'aria nelle sue centraline (fisse, quelle utilizzate normalmente per bloccare il traffico, probabilmente) e in quella mobile piazzata al centro di Albano Laziale, in posizione non meglio precisata. Dunque a distanza apparentemente considerevole dall'incendio (ma è risaputo che i fumi ad alta quota viaggiano e ricadono a distanze anche di 100 chilometri) ma soprattutto disposte non lungo la linea di propagazione principale.

Inoltre: i valori rilevati sono solo quelli - ordinari - relativi a NOx, CO2 e polveri sottili? Che sia così appare abbastanza evidente perché altrimenti, come spiegato, non sarebbero stati necessari i campionamenti dell'aria in varie posizioni prossime alla Pontina Vecchia e comunque lungo la rotta di fuga dei fumi.

Per avere risposte dunque in merito a diossina ed amianto, gli inquinanti più temuti, bisogna attendere i risultati di questi "campionamenti". Prima di questi, si va a tastoni ed a semplici supposizioni, ipotesi. Per quanto in merito all'amianto i primi ad ipotizzarne la presenza alla Eco X siano stati i vigili del fuoco. Che nella ditta hanno lavorato per ore.

Sul resto, sul perché dell'incendio, su perché non esistesse o non abbia funzionato l'impianto antincendio, sulla natura dei rifiuti presenti nella Eco X, toccherà alla Magistratura, alla Procura di Velletri indagare e dare risposte. Risposte che poi si intrecceranno e forniranno un quadro auspicabilmente più certo di quello, farraginoso, di queste frenetiche ore.



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