COLONNA (attualità) - Le tre Amministrazioni comunali, supportate dalla Comunità montana, hanno scritto alla Regione Lazio per il riconoscimento della calamità naturale. Augusto Cappellini: "Danni ingenti e permanenti che avranno ripercussioni anche sui prossimi anni"
ilmamilio.it - contenuto esclusivo
Con una lettera protocollata nelle scorse ore le Amministrazioni comunali di Colonna, Zagarolo e San Cesareo, supportate nella loro azione dalla Comunità montana dei Castelli romani e prenestini, hanno chiesto alla Regione Lazio il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le gelate fuori stagione dei giorni scorsi che hanno provocato ingenti danni alla produzione agricola locale.
I sindaci Augusto Cappellini, Lorenzo Piazzai e Pietro Panzironi e il presidente dell'Ente montano Damiano Pucci fanno dunque appello al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, al presidente del Consiglio Daniele Leodori (che proviene proprio da questo territorio) e al presidente della commissione Agricoltura, Daniele Fichera, per vedere riconosciuto il danno ricevuto.
"Secondo le stime - spiega proprio il sindaco di Colonna Cappellini - almeno il 60%-70% della produzione di kiwi (particolarmente colpita), uva e di ortofrutticolo è compromesso. Ci sono ettari ed ettari di coltivazioni bruciate dalle gelate delle scorse settimane. Sono bastati pochi giorni per provocare danni irreparabili e che avranno purtroppo effetto anche sulle produzioni dei prossimi anni perché alcune piante erano già gemmate ed il danno dunque è a lungo termine".
Difficile però al momento la quantificazione economica di un danno certamente molto ingente per i produttori.
Nelle scorse ore prima Coldiretti (LEGGI l'articolo) e quindi il senatore Bruno Astorre (LEGGI l'articolo) avevano ben espresso le preoccupazioni dei coltivatori facendo anche loro riferimento alla possibilità del riconoscimento della calamità naturale.