Frascati, omicidio Tardiola: condanna definitiva a 10 anni per il complice dell'assassino
08-02-2017
FRASCATI (cronaca) - Il delitto risale al 27 aprile del 2012 quando nel villino della 81enne due romeni entrarono per compiere una rapina terminata nel sangue
ilmamilio.it
Liliana Tardiola fu trovata morta nella propria casa, a 81 anni, il 27 aprile del 2012 (LEGGI l'articolo). Oggi arriva la condanna in via definitiva a 10 anni di reclusione per il complice dell'omicida. I giudici della Cassazione hanno ritenuto inammissibile il ricorso presentato da I.F., romeno di 57 anni senza fissa dimora, e per lui si sono definitivamente aperte le porte di Regina Coeli.
L'anziana, che viveva da sola nel villino di via Fosso di San Matteo a Vermicino, al confine tra i Comuni di Frascati e Roma, venne trovata senza vita in una delle stanze che gli assassini avano chiuso a chiave dopo aver arraffato il possibile e prima di darsi alla fuga. Un caso non semplice per gli inquirenti, costretti a muoversi in un'abitazione che la donna - ex dipendente del Ministero delle Finanze - aveva riempito di panni, cianfrusagli ed oggetti di ogni tipo.
Nell'agosto del 2013, i carabinieri di Frascati arrestarono i presunti assassini e si avviò il lungo iter giudiziario a carico del citato I.F. e di quello che venne ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio, il connazionale 37enne S.T.O. che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti grazie anche alla collaborazione delle autorità romene (i due erano rientrati in Romania pochi giorni dopo i fatti) aveva colpito la donna con un piede di porco nel corso della rapina sfociata quindi in omicidio (LEGGI l'articolo dell'8 agosto 2013).
Raporti, relazioni e responsabilità puntuali dei due romeni non sono state ancora completamenti chiariti perché il primo dopo aver confessato il delitto ritrattò cercando anche di scagionare il complice, probabilmente per ottenere quella parte di bottino non ancora avuto. Ad incastrare i due sarebbero state alcune registrazioni ottenute con microfoni nascosti nel carcere romeno dove i due si trovavano anche per scontare altre pene.
Con la condanna definitiva di I.F. si chiude dunque una vicenda che aveva suscitato parecchio clamore nella primavera di 5 anni fa.