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Grottaferrata pronta ad aderire allo Sprar. Sì all'arrivo di 74 migranti

07-02-2017

GROTTAFERRATA (attualità) - L'Amministrazione straordinaria sta avviando l'iter per rispondere positivamente alla richiesta-offerta della Prefettura: accoglienza integrata sotto il controllo del Comune. Si eviteranno così i Cas. Quali altri Comuni sono pronti a fare lo stesso?

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Grottaferrata è pronta a fare la sua parte. Come intendono muoversi gli altri Comuni dei Castelli romani?

180mila nel 2016: 200mila nel 2017, secondo le stime e stando ai soli dati ufficiali. Tanti i migranti richiedenti asilo che l'Italia dovrà accogliere nei prossimi mesi. Un flusso di immigrazione che ormai non è più la gestione di un'emergenza ma che mette la nostra Nazione di fronte alla necessità di una risposta strutturale.

Lo strumento adottato dal ministero degli Interni nei mesi scorsi, attraverso il decreto ministeriale del 10 agosto 2016, è quello del Piano nazionale per richiedenti asilo che comprende al proprio interno due strumenti "ordinari" di accoglienza: lo Sprar (Sistema protezione per richiedenti asilo e rifugiati) e il Cas (Centro accoglienza straordinario).

Lo Sprar rappresenta la rete di enti locali che si mettono a disposizione per un'accoglienza integrata dei migranti, accedendo ovviamente al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

LO SPRAR E I COMUNI - Fuori di ogni retorica lo Sprar è una occasione che un Comune difficilmente deve lasciarsi sfuggire. Grottaferrata, in questo, a valle degli incontri organizzati dalla Prefettura in queste settimane per presentare questo strumento ai Comuni dei Castelli romani, sembra essere la prima Amministrazione comunale pronta ad aderire.

Aderendo allo Sprar, il Comune può gestisce direttamente - attraverso dei "soggetti attuatori" (cooperative o altri) e presso siti da individuare con apposite modalità - i migranti che è destinato ad accogliere.

Un'accoglienza integrata, formalizzata attraverso un progetto di effettiva integrazione dei migranti ospitati sul proprio territorio comunale e con un numero massimo di richiedenti ospitabili, un "tetto" di 3,6 migranti ogni 1000 abitanti che per Grottaferrata vale 74 persone. Per Frascati e Genzano, tanto per fare degli esempi, il numero è molto simile.

Aderendo allo Sprar ed entrando dunque nella lista dei Comuni che accettano volontariamente di scegliere quello che appare come il minore dei mali, il Comune esce automaticamente dalla lista dei possibili Cas. Ovvero: nessuna cooperativa può più scegliere di presentare alla Prefettura (aderendo a bandi specifici, uno dei quali scaduto a dicembre LEGGI l'articolo ed uno, sembra, di imminente pubblicazione) progetti di accoglienza straordinaria su un Comune che aderisca allo Sprar.

Ed è bene ricordare che, come evidenziato in questi anni, i Cas passano letteralmente sulla testa dei Comuni tanto che i sindaci vengono a conoscenza dell'attivazione di un Centro di accoglienza solo nel giorno di effettivo arrivo dei migranti. Il caso di via Colizza a Marino, nella primavera 2015, è emblematico (LEGGI l'articolo del 24 maggio 2015).

Peraltro i Cas non prevedono alcun tetto ai migranti potenzialmente ospitabili e l'unico limite è rappresentato dalla capacità di gestione delle cooperative e di ricettività delle strutture. Il caso limite dell'hub di Mondo migliore di Rocca di Papa è illuminante.

L'ADESIONE - Grottaferrata, come detto, retta in questi mesi dal commissario straordinario Giacomo Barbato, appare pronta a fare la sua parte e già nei prossimi giorni il delegato prefettizio dovrebbe provvedere a varare la delibera con la quale dare mandato agli uffici di predisporre la documentazione necessaria da inviare alla Prefettura per ottenere il nulla osta all'adesione.

Parte qualificante sarà quella relativa alle proposte di integrazione dei migranti. Anche in questo caso quello che appare oggi un peso, appunto il minore dei mali, può diventare una occasione. Tanto più che, proprio in relazione al progetto individuato, il Comune aderente allo Sprar potrà in qualche modo selezionare e controllare direttamente i migranti ospitati sul proprio territorio.

A quel punto il Comune di Grottaferrarta (ma il discorso vale per tutti quelli che intenderanno aderire allo Sprar) provvederà, attraverso specifici bandi, ad individuare - secondo le modalità previste dal progetto presentato, che ad esempio possono prevedere anche di non concentrare i 74 migranti in un solo sito - i soggetti attuatori del progetto stesso. Completata questa procedura, la Prefettura in qualsiasi momento potrà inviare i migranti ospitabili.

I soggetti attuatori, per ogni migrante, come accade già oggi, riceveranno 35 euro al giorno. I costi dell'intera operazione saranno coperti per il 95% dal citato Fondo nazionale, e per il restante 5% dai Comuni, non necessariamente in denaro ma anche in servizi come, ad esempio, controlli e vigilanza.

E' ben evidente che per i Comuni si tratti del minore dei mali e per quanto inizialmente la scelta possa apparire impopolare, in realtà lo strumento dello Sprar consenta una gestione ed un controllo molto più efficiente di quanto avvenga nei Cas, già Cara.

Inoltre, per i Comuni nei quali siano già presenti - come ad esempio Frascati, Rocca Priora e Velletri - dei Cas (ex Cara) è comunque

CHI NON ADERISCE ALLO SPRAR? - I Comuni che non rispondono positivamente all'offerta del ministero degli Interni andranno letteralmente sul mercato e lasceranno - come già accade oggi - campo libero all'iniziativa delle singole cooperative che, aderendo ai bandi della Prefettura, senza alcuno scambio di informazioni con i Comuin, offriranno ospitalità in strutture private.

COMUNQUE 500 EURO A MIGRANTE PER I COMUNI - Comunque vada, come anticipato dalla nostra testata un mese fa per Rocca di Papa, per il 2016 i Comuni che hanno sul proprio territorio centri di accoglienza hanno ricevuto un contributo di 500 euro per ogni migrante (LEGGI l'articolo del 13 gennaio). L'iniziativa ministeriale potrebbe essere ripetuta anche nel 2017.

AI CASTELLI ROMANI QUALI ALTRI COMUNI? - Il tema, decisamente importante e suggerisce una domanda: dal momento che la Prefettura in queste settimane ha presentato il Piano a tutti i Comuni, anche quelli dei Castelli romani con una serie di incontri ai quali - ovviamente senza comunicarlo a nessuno - hanno partecipato sindaci e rappresentanti delle Amministrazioni comunali, quali altri Comuni intendono aderire allo Sprar?

La domanda è posta. Si attendono risposte. Grottaferrata, auspicando che la pronta adesione eviti nelle more dell'iter approvativo l'apertura di Cas sul proprio territorio, è pronta a fare la sua parte.



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